Affermando che “la destra non ha una proposta politica, democratica, strutturale o sociale”, il presidente della Bolivia ha ricordato il conflitto per la costruzione della strada che attraversa il Territorio Indigeno Parco Nazionale Isiboro Sécure (TIPNIS), ed ha dichiarato che “i nemici storici del movimento indigeno si presentano come difensori dell’ambiente quando le loro politiche non sono mai state dirette alla sua conservazione”.

In una riunione a Cochabamba del governativo Movimento al Socialismo (MAS) Morales ha avvertito che “la destra, per logorare il governo,  partecipa ai conflitti che ci sono in alcune regioni o settori. Ed ha continuato: “Quando sorge un problema territoriale tutta la destra è presente, si mettono lì ad incitare, a renderlo più profondo e a far scontrare gli stessi compagni”.

Ha segnalato, inoltre, che “il capitalismo cerca di pagare il suo enorme debito, nel caso dei paesi altamente industrializzati, appropriandosi del petrolio e inventando la lotta contro il terrorismo e il narcotraffico per creare una protesta interna, pianificata e organizzata dall’esterno”.

Evo ha sottolineato: “Pubblicamente voglio avvertire che non ho nessuna paura. Se di nuovo l’Ambasciata degli Stati Uniti continua a molestare la Bolivia come sta facendo fino ad ora, meglio chiuderla perché siamo antimperialisti, anticapitalisti e antineoliberisti”.

La Bolivia e gli Stati Uniti sono privi di ambasciatori nelle loro rispettive capitali da quando nell’ottobre del 2008 Morales ha espulso il delegato nordamericano a La Paz, Philip Goldberg, per una presunta ingerenza su temi politici. La relazione bilaterale è diventata ancor di più tesa quando, poco dopo, ha messo fine nel paese andino all’agenzia antidroga statunitense DEA.

19-03-2012

RT Noticias

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