Il tasso di impunità è del 94% e le minacce stanno aumentando


Le Nazioni Unite conteggiano in più di tremila i sindacalisti colombiani assassinati o scomparsi dal 1984.

Più di 2.800 omicidi, 216 scomparse fatte con la forza e 163 sequestri negli ultimi 27 anni sono alcune delle preoccupanti cifre che dà come risultato il rapporto sulla violenza contro i sindacalisti presentato dal PNUD.

Perché uccidono i sindacalisti? Chi c’è dietro questa violenza? Cosa ha cercato di fare fino ad oggi lo stato colombiano di fronte a questi fatti? Questi sono alcuni degli interrogativi che cerca di risolvere il rapporto “Conoscere il passato, costruire il futuro”, uno studio che ha richiesto due anni di indagini da parte del Piano delle Nazioni Unite per lo Sviluppo, PNUD, e che è stato presentato lunedì scorso.

La situazione della violenza contro i lavoratori sindacalizzati nell’ultimo quarto di secolo ha portato all’elaborazione di questo documento, che secondo l’ambasciatore dell’ONU in Colombia, Bruno Moro, non cerca di denunciare ma di “migliorare la base di informazioni sulla violenza contro i sindacalisti in Colombia e di contribuire al rafforzamento del dialogo tra gli attori coinvolti nella soluzione del fenomeno”.

Il coordinatore del progetto Carlos Miguel Ortiz, ha chiarito che riguardo alla cifra di 2.800 omicidi che ci sono stati dal 1984, anno in cui si incomincia con la raccolta delle cifre, “il tasso di omicidi è molto alto da qualsiasi punto di vista. Dal 2003 c’è una tendenza discendente, ma tuttavia non ci lascia tranquilli perché in nessun anno scende sotto i 30 omicidi”, ha affermato.

Ortiz ha puntualizzato che “oltre agli omicidi ci sono casi di scomparsa fatta con la forza e sequestri. Dal 2007 sono aumentate le minacce. Dovremmo chiederci se si tratta di un abbassamento della violenza o se è una trasformazione delle sue manifestazioni”.

Che c’è dietro alla persecuzione dei sindacalisti?

La domanda posta è senza dubbio uno dei più importanti dibattiti. Bruno Moro, segnala che la violenza antisindacale “in Colombia è stata per molti anni un tema di grande polemica, è considerata come uno dei principali problemi dei diritti umani, e il paese spicca come uno di quelli con maggiori violazioni”.

Ma, che c’è dietro questo? Secondo lo studio, la violenza antisindacale in Colombia è concentrata in alcune regioni (Antioquia, Santander, Valle del Cauca, Cesar, Arauca, Atlántico e Córdoba) e in alcuni sindacati, specialmente quelli degli insegnanti, dei raccoglitori di banane e dei lavoratori petroliferi.

Ortiz ha detto che “una violenza così concentrata pone la domanda se possa essere aleatoria e generale o se sia sistematica, e in questo caso chi c’è dietro”. Ha spiegato che “il dibattito sugli autori dei crimini è cruciale per il diritto alla verità, alla giustizia e alla riparazione; ma forse la cosa più difficile poiché il 78% degli omicidi appare senza autore”.

Dei casi giudicati, appena 223, solo il 25% stabilisce l’autore materiale e il 7,8% segnala l’autore intellettuale. Secondo le cifre, i gruppi paramilitari sarebbero gli autori nel 14% degli omicidi, le guerriglie del 5,1% e gli agenti dello stato di un altro 1,7%. Ortiz ha detto che “la delinquenza comune ha una percentuale bassissima, quasi insignificante, cosa che contrasta con la tesi che i sindacalisti siano stati assassinati per derubarli”.

Tra i moventi di questi crimini, nel 56% dei casi figura “l’antisindacale”; come dire, che gli omicidi hanno avuto come causa l’attività sindacale delle vittime. Ma il PNUD ha avvertito che di questa percentuale,  “nel 40,5% il movente del crimine è stata, da parte del criminale, la valutazione della vittima come sovversivo per il solo fatto di fare attività sindacale”.

Questo fenomeno, che il PNUD chiama il “pregiudizio insurrezionale” o lo “stereotipo del sindacalista-guerrigliero”, costituisce il “preambolo della vittimizzazione” e “non è solo nella testa del criminale, ma in quella della gente comune”, ha puntualizzato Ortiz.

Lo studio è stato promosso da Canada, Spagna, Stati Uniti, Francia, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia, con il coordinamento del PNUD. I suoi risultati saranno presentati mercoledì prossimo al governo del presidente Santos, alle organizzazioni sindacali e alla associazione degli industriali, che hanno partecipato alla sua elaborazione.

13-03-2012

Semana

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
“La tasa de impunidad es del 94% y las amenazas van en aumento” traducido para Semana por S., pubblicato il 13-03-2012 su [http://www.semana.com/nacion/aumentan-amenazas-contra-sindicalistas-colombia-pnud/173661-3.aspx], ultimo accesso 14-03-2012.

 

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