Il massimo dirigente dell’organizzazione guerrigliera colombiana è morto in un bombardamento del suo accampamento da parte dell’esercito. Assieme a lui sono caduti altri due guerriglieri e altri quattro sono stati arrestati.
L’accampamento si trovava nella foresta del Cauca (sud ovest del paese) nel municipio di López de Micay . Gli altri due guerriglieri caduti sono una donna, forse la compagna di Cano, e il suo radiofonista.
Il presidente colombiano Juan Manuel Santos ha affermato che la caduta del “numero uno delle Farc” è “il colpo più grande inferto a quest’organizzazione nella sua storia”.
Il sessantatrenne Alfonso Cano, nome di battaglia di Guillermo Sáenz Vargas, entrato in clandestinità 33 anni fa era dal 2008 il comandante in capo dell’organizzazione guerrigliera che sotto la sua direzione era riuscita a recuperare parte delle posizioni perse negli anni precedenti.
Considerato l’ideologo delle Farc, proveniva da una famiglia bogotana di condizioni agiate ed aveva studiato antropologia all’Università.
Per un’analisi sull’evoluzione delle Farc sotto il comando di Cano leggi La nuova realtà delle Farc