La nuova realtà delle Farc



La relazione dell’Osservatorio sul Conflitto Armato Nuevo Arco Iris mostra un aumento delle azioni rispetto all’anno precedente e una nuova strategia seguita alla ristrutturazione dell’organizzazione combattente sotto la dirigenza di Alfonso Cano.

Nei primi 6 mesi del 2011 le Farc hanno condotto 1.115 azioni, il 10% in più rispetto allo stesso periodo del 2010, confermando la tendenza positiva degli ultimi tre anni (nel 2008 ha subito le perdite dei dirigenti più importanti). Questi successi della guerriglia sarebbero dovuti non a una presunta debolezza delle Forze Armate sotto il governo di Santos ma al piano di ristrutturazione condotto da Alfonso Cano, queste le conclusioni dello studio compiuto dalla Corporazione Nuevo Arco Iris (“Nuovo Arcobaleno”, una ONG fondata dai guerriglieri che nel 1994 hanno optato per la politica legale raggruppandosi nella Corriente de Renovación Socialista).

La nuova strategia militare delle Farc, il “Plan 2010”, è basata sulla “decentralizzazione, mobilità di piccoli gruppi in Unità Tattiche di Combattimento e nuovi metodi di guerra che spiegano l’intensificazione delle sue azioni in alcune zone del Paese”. Queste zone sarebbero Cauca, Norte de Santander, Arauca, Caquetá e parte di Antioquia (dove le Forze Pubbliche hanno adottato strategie difensive), mentre in Nariño, Chocó e Meta “si mantiente un’alta intensità del conflitto armato” senza cambiamenti significativi rispetto ai due anni precedenti. Al contrario in Cordóba, Tolima, Cundinamarca e Santander “si percepisce un’avanzamento e una consolidazione della strategia della Forza Pubblica”.

Nel 2008 i successi di Álvaro Uribe Vélez (Presidente dal 2002 al 2010) e di Juan Manuel Santos (allora Ministro della Difesa, oggi alla presidenza) nel 2008 avevano fatto gridare alla sconfitta della più numerosa guerriglia colombiana, così non è stato. Nel marzo di quell anno le perdite di Raúl Reyes (ucciso in un’azione compiuta in Ecuador, violando la sovranità territoriale di questo paese) e del capo storico Manuel Marulanda (morto per cause naturali a 78 anni) avevano creato un grosso vuoto nella dirigenza della guerriglia, detenuta da un Segretariato di 7 membri, colpita ulteriormente l’anno scorso con l’uccisione del Mono Jojoy. La guida dell’organizzazione insorgente è passata quindi a Alfonso Cano, 63 anni, nel Segretariato dall’inizio degli anni Ottanta, considerato principale ideologo delle Farc dopo la morte di Jacobo Arenas (1990), comandante del Bloque Occidental. L’accampamento di Cano, al confine tra il Cauca e lo Huila, ha subito un duro attacco da parte dell’Esercito il 3 luglio, ma il guerrigliero è riuscito a fuggire. Sempre secondo la Corporazione Nuevo Arco Iris una sua possibile caduta sarebbe “un copo indiscutibile alla nuova strategia militare del gruppo guerrigliero, ma non è il caso di generare una aspettativa di fine della guerra”.

Nella relazione si legge che “la strategia delle Forze Militari di assestare colpi alla cupola delle Farc e di espellere i suoi fronti dai grandi centri di produzione e popolazione ha significato un enorme arretramento per questa guerriglia”. La pubblicità mediatica data alla caduta dei vertici della Farc ha diffuso l’immagine di un’organizzazione in “via di estinzione”, “ma la persistenza della guerriglia ha fatto si che col tempo questi successi tendano a diluirsi”. “Si è dibattutto molto sulla possibile demoralizzazione delle Forze Militari e del calo d’attenzione nella strategia di sicurezza di Juan Manuel Santos, ma questa situazione non è avvenuta”. La ricerca ha concluso che c’è stanchezza in alcune strutture delle Forze Militari, questo perché è chiaro che la “fine della fine” del gruppo guerrigliero non è poi così vicina, inoltre un’operazione della Forza Pubblica avviene ora a intervalli di sei o otto mesi mentre prima veniva realizzata ogni tre, e si somma alla nuova capacità di attacco a terra delle Farc attraverso campi minati e cecchini. Anche il “sostegno alla guerriglia” e la “sfiducia nelle azioni dello Stato” sono aumentati in alcune zone questo perché la “popolazione non ha percepito cambiamenti significativi nel processo di smobilitazione paramilitare e, un altra volta, si iniziano a manifestare collegamenti tra politici e membri della Forza Pubblica con gruppo neoparamilitari o bande criminali”.

Segue nei prossimi giorni…

Fonte
León Valencia, Ariel Ávila, La nueva realidad de las Farc, pubblicato il 24-07-2011 su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=132833&titular=la-nueva-realidad-de-las-farc-], ultimo accesso 26-07-2011.

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