In memoria del massacro di emigranti in Messico


Júlio Moreira

Il 24 agosto 2010, il mondo rimase sgomento per i 72 corpi di emigranti ritrovati nel territorio del municipio di San Fernando, nello stato messicano di Tamaulipas. Un giovane ecuadoriano che aveva finto la propria morte scappò e camminò per 23 km con un proiettile nel collo, fino al commissariato di polizia più vicino, per dare la notizia del massacro. Quando gli agenti arrivarono, gli assassini stavano ancora lì, e ci fu uno scontro a fuoco. I corpi degli emigranti stavano presso una casa di campagna, con gli occhi bendati e le mani legate, come le fotografie mostrarono al mondo. C’erano 21 cittadini dell’Honduras, 16 del Salvador, 6 del Guatemala, 5 dell’Ecuador oltre il sopravvissuto, e 4 del Brasile. Cercavano di raggiungere gli Stati Uniti, così come milioni di lavoratori,  per trovare un lavoro che per lo meno gli permettesse di sostenere le proprie famiglie.

Anche se si è smesso di parlare del caso, non è stato un incidente isolato. Tant’è che il 6 aprile 2011, furono ritrovate otto fosse clandestine, con 59 corpi, nello stesso municipio di San Fernando. Le successive indagini dell’Esercito e gli scavi rivelarono un totale di 145 corpi solo in quella occasione. A differenza del primo massacro, questo non è stato ampiamente diffuso nel mondo. Il più grande paradosso è che questa è una delle regioni del paese con la maggiore presenza di forze armate statali. Inoltre, il Gruppo di Lavoro sulle Scomparse Forzate o Involontarie dell’ONU aveva visitato il Messico nel marzo del 2011 e aveva diffuso un rapporto con una serie di raccomandazioni per le autorità al fine di garantire i diritti fondamentali e le indagini sulle denuncie per le scomparse forzate.

Nel maggio 2011 nemmeno fu ampiamente diffuso che un gruppo di emigranti centroamericani liberati da un sequestro aveva denunciato di essere stati fatti scendere dagli autobus in cui viaggiavano da agenti dell’emigrazione, e consegnati a bande criminali. Il caso portò all’arresto di 6 agenti dell’Istituto Nazionale per l’Emigrazione, cosa che portò ad una contestazione popolare in tutto il paese contro la violenza dello stato, denominata “Guerra alle droghe”. Questa mobilitazione nazionale fu indetta attraverso una convocazione dei familiari delle vittime, tra i quali c’era il poeta Javier Sicilia, il cui figlio era stato assassinato in modo barbaro.

Molti altri casi dimostrano la gravità del problema degli emigranti e la violenza lungo la frontiera tra il Messico e gli USA. Possono essere menzionati: lo scenario del disastro umanitario con migliaia di persone che attraversano il territorio del Messico in cima ai vagoni del treno, il massacro di donne (femminicidio) costante a Ciudad Juárez, la legge SB-1070 dello stato dell’Arizona, che stabilisce la continua persecuzione e criminalizzazione degli immigrati latini negli USA. Oltre alla violenza in tutto il paese come succede negli stati di Oaxaca, Chiapas e Guerrero.

Alla fine del 2010, fu istituito un Tribunale Internazionale di Coscienza dei Popoli in Movimento (emigranti, rifugiati, sfollati interni), che durante varie sessioni accolse più di 50 casi, in modo speciale quelli che avevano relazione con la violenza contro gli emigranti. Questa violenza ha una diretta relazione con le politiche statali di controllo, restrizione e criminalizzazione degli emigranti nei paesi di passaggio e di arrivo, misure che, di fronte alla crisi generale del capitalismo, compiono il ruolo di procurare forza lavoro precaria e redditizia.

Quando il massacro di Tamaulipas compie un anno, bisogna ricordare fortemente. Affinché si sappia, non fu un fatto isolato, e affinché trionfi la lotta degli emigranti ed abbia un eco in tutte le coscienze del mondo.

Júlio Moreira è professore di Diritto Internazionale, membro della Commissione Giuridica del Tribunale Internazionale di Coscienza dei Popoli in Movimento e dell’Associazione Internazionale degli Avvocati del Popolo (IALP).

25-08-2011

Rebelión

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
Júlio Moreira, “En memoria de la masacre de migrantes en México” traducido para Rebelión por S., pubblicato il 25-08-2011 su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=134584&titular=en-memoria-de-la-masacre-de-migrantes-en-méxico-], ultimo accesso 31-08-2011.

 

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