In sessione straordinaria, la Legislatura jujeña ha approvato, ieri lunedì, l’espropriazione all’impresa Ledesma di quaranta ettari, destinati a “soddisfare le necessità sociali della popolazione del luogo”. Giovedì passato avevano tentato di sgomberare con gas e pallottole 15 dei 135 mila ettari che Ledesma ha nella provincia, con un saldo di quattro morti, più di 30 feriti, 10 donne e 12 uomini arrestati. L’avvocatessa Mariana Vargas a voce fa l’ovvia conclusione: “Si sono dovuti avere quattro morti per espropriare alla fine le terre, che sono una richiesta sociale di anni fa”.
Anche se in settimana si sono dimessi il ministro di Governo e Giustizia, Pablo de La Villa, ed il capo della polizia Jorge Ayarde, come era richiesto dalle organizzazioni sociali, la dottoressa Vargas puntualizza: “Vogliamo vedere in carcere loro e chi ha sparato”.
Risposte
Le occupazioni continuano nella provincia a ritmi considerevoli. Secondo l’avvocatessa, ieri notte sono state occupate mille case a Perico, giorni addietro mille a San Pedro e a Libertador General San Martín, altre duemila famiglie hanno occupato sei ettari. Vargas: “Per il governo è una situazione indomabile. In verità ora dovranno trovare delle soluzioni”. Il governatore della provincia, Walter Barrionuevo, ha già minacciato di lasciare senza i programmi sociali coloro che continueranno ad occupare le case. Molte delle quali sono perfino terminate, altre a metà. Vargas suppone che non siano state consegnate nell’attesa delle elezioni di ottobre.
Intanto, la difesa continua a raccogliere prove. Per esempio, l’autopsia effettuata ad Ariel Farfán, una delle vittime, ha rivelato che il proiettile estratto dal corpo era un nove millimetri, calibro usato dai membri della polizia. Ma ci sono anche foto e filmati che mostrano personale civile che sta sparando: ora bisogna determinare chi siano. Vargas: “O fanno parte della sicurezza della Ledesma o gli stessi poliziotti in borghese”.
Il nuovo capo della polizia ha dichiarato che hanno prove che gli occupanti erano in possesso di armi da fuoco. Risponde l’avvocatessa: “Si diranno molte cose, ma è chiaro che i morti sono morti del popolo: sono 3 i morti e decine di feriti per il piombo dei proiettili”.
“Non è sufficiente”
Nella sessione di ieri, inoltre, si è concordato di formare una Commissione che indagherà i fatti di giovedì ed i relativi colpevoli.
Le occupazioni continuano nella provincia, e i casi citati di Perico, San Pedro e Libertador General San Martín sono solo alcuni esempi. L’espropriazione, dice l’avvocatessa, “è una buona notizia nella misura in cui risolve parte del problema ad un settore della popolazione che ha necessità di abitazioni. Ma non è sufficiente”.
2/08/2011
Lavaca
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da |
“Ledesma: Después de 4 muertos, la expropiación” traducido para Lavaca por S., pubblicato il 02-08-2011 su [http://lavaca.org/notas/ledesma-despues-de-4-muertos-la-expropiacion/], ultimo accesso 10-08-2011. |