Zelaya e Lobo: accordo. Il presidente deposto torna in Honduras da sconfitto


Honduras: il presidente Porfirio Lobo, eletto in elezioni farsa organizzate dai golpisti e boicottate dalla popolazione, e Manuel Zelaya, deposto proprio dal golpe del 28 giugno 2009, hanno firmato ieri a Cartagena (Colombia) l’accordo che consente a Zelaya di tornare nel paese centroamericano. Nel ruolo di garanti il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il ministro degli esteri venezuelano Nicolas Maduro, facente le veci di Hugo Chavez assente per “probelmi di salute”. L’accordo, che facilita il ritorno nell’OSA dell’Honduras, espulso dopo il golpe, è una dichiarazione definitiva di sconfitta del fronte anti-golpista.L’Accordo di Cartagena è l’esito di un processo di riconciliazione tra Zelaya e l’attuale governo honduregno (per un quadro dell’evoluzione politica dl golpe all’ottobre 2010 vai a Honduras) segnato da una riunione tra Lobo, Santos e Chavez a Cartagena (9 aprile) e dal decadimento delle accuse di corruzione contro Zelaya nei tribunali honduregni (maggio).

L’accordo prevede: fine della presecuzione giudiziaria di Zelaya e dei suoi sostenitori, garanzie per la convocazione di un processo costituente, rispetto dei diritti umani e indagine su possibili violazioni, garanzie per i zelaysti per la partecipazione alla vita politica e alle elezioni del 2014 come partito politico.

Con quest’incontro, ha dichiarato il presidente colombiano Santos, “si consolida il sistema interamericano… e regna la pace e le libertà in paese fratello come l’Honduras”, e ha detto di sperare che “questa settimana, che comincia domani (oggi ndr), l’OSA (Organizzazione degli Stati Americani) metta all’ordine del giorno il ritorno dell’Honduras, magari senza nessun voto contrario… l’Honduras merita rientrare dalla porta principale!”

Santos ha ringraziato Chávez per la sua partecipazione all’accordo sull’Honduras e ha detto che i ministri degli esteri Nicolas Maduro (Venezuela) María Ángela Holguín (Colombia) “hanno sacrificato molte ore di sonno” perché la normalità ritorni nella nazione centroamericana.

Lobo ha invece affermato che questo è “un giorno molto importante per l’Honduras” e ha avvertito che per il suo paese è anche “molto importante” che Zelaya torni in patria. Ha garantito che il presidente deposto avrà d’ora in avanti lo stesso rispetto che merita qualsiasi ex presidente.

È stato annunciato che Zelaya tornerà in Honduras il 28 maggio, dopo 16 mesi di esilio nella Repubblica Dominicana. Il suo ritorno sarà prima dell’Assemblea generale dell’OSA in El Salvador, prevista per il 5 e 7 giugno, nella quale l’Honduras sarà riammesso.

Dopo il colpo di Stato del 28 giugno e la repressione scatenata contro i sostenitori di Zelaya, i militanti di sinistra e la popolazione honduregna, le elezioni farsa del novembre 2009 e poi la sostituzione di Micheletti con Lobo nel gennaio 2010 hanno dato l’inizio al giro di valzer che ha portato i democratici e gli antigolpisti dalla condanna al golpe al riconoscimento dell’ordine uscito dal golpe. Prima gli Stati Uniti poi l’Unione Europea e alcuni stati latinoamericani, ora anche i più rumorosi anti-imperialisti (aveva iniziato l’ex guerrigliero Ortega, nell’occasione, marzo 2010, della firma di accordi commerciali con l’Honduras) hanno accettato lo status quo. Persino il presidente deposto, forse desideroso di una bella pensione nelle sue molte proprietà honduregne, ha riconosciuto che, alla fine, è possibile fare un colpo di Stato per poi organizzare in due settimane delle elezioni e la democrazia è salva. Forse così non pensano i familiari delle decine di anti-golpisti uccisi, prima e DOPO la sostituzione di Micheletti con Lobo, o le centinaia di persone arrestate o maltrattate dalla polizia e dell’esercito golpisti, o i contadini dell’Aguan che continuano ad essere assassinati dai signori della palma da olio…

Fonte
Lobo y Zelaya ponen fin a crisis política en Honduras, pubblicato il 22-05-2011 su [http://www.semana.com/politica/lobo-zelaya-ponen-fin-crisis-politica-honduras/157209-3.aspx], ultimo accesso 23-05-2011.

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