Coca Codo Sinclair: megaprogetti contro diritti della natura


La diga Coca Codo Sinclair progettata dal governo dell’Equador con il finanziamento di una Banca d’investimenti cinese dovrebbe dare un grande contributo energetico al Paese, ma presenta grandi dubbi dovuti all’impatto ambientale.

Decio Machado
12-05-2011

Già negli anni Settanta, durante l’ultima dittatura militare, lo Stato equadoriano si rese conto dell’enorme potenziale idroelettrico esistente nella conca del Río Napo. Si compilò allora l’inventario energetico dei fiumi Quijos e Coca, fin dalle origini denominato Codo Sinclair, definendo l’approvvigionamento idroelettrico “Coca Codo Sinclair” come il progetto idroelettrico più attraente di questa conca e uno dei maggiori progetti di generazione idroelettrica dell’Ecuador (1).

L’area idorgeologica interessata dal progetto era costituita dalla conca del Río Coca fino a Salado (luogo della diga), della superficie di 3.600 Km2. Questo progetto, tra le altre cose, viene giustificato dal fatto che l’Ecuador esporta il 70% del greggio che estrae dall’Amazzonia, importando derivati dal petrolio e elettricità per completare una disponibilità totale di energia dipendente dai combustibili fossili per il 90% – con alto costo economico e ambientale – cosa che evidenzia che in materia energetica il paese non è sostenibile.

I governi di Febres Cordero, Rodrigo Borja, Durán Ballén e Lucio Gutiérrez si posero comeobiettivo lo sviluppo di questo progetto, ma l’assenza di investimenti negli ultimi 30 anni non consentì di portare a buon fine gli obiettivi tracciati. Nel 2007 il governo del presidente Correa rimprende la vecchia proposta militare investendo circa 20 milioni di dollari per ricominciare gli studi preliminari e attualizzare quelli di fattibilità, annunciando nel mese di agosto dello stesso anno che il costo del progetto sarebbe di 1,59 miliardi di dollari, dei quali lo Stato fornirebbe 1,113 miliardi.

Alla fine di gennaio dell’anno successivo il Consiglio Nazionale dell’Elettricità (CONELEC), decideva di “dichiarare di Alta Priorità Nazionale il Progetto Idroelettrico Coca Codo Sinclair, di 1.500 MW di capacità, da sviluppare da parte del Governio Nazionale nella provincia di Napo, cantone El Chaco, parrocchia Gonzalo Díaz de Pineda”(2).

Sette giorni dopo e con l’obiettivo di rendere possibile il finanziamento del progetto, si costituiva, patrocinata dai presidenti Rafael Correa e Cristina Fernández Kirchner, la Compagnia Idroelettroca Coca Codo Sinclair S.A (3). La sudetta compagnia nasceva da un’alleanza strategica “Sud-Sud”, con la partecipazione dell’equadoriana Termopichincha S.A.

Secondo da quanto indicava da allora la stampa argentina, per Enarsa il progetto significherebbe guadagni milionari: 438 milioni di dollari annuali per i primi 10 anni e dopo, durante i 40 anni seguenti, 381 milioni per ogni esercizio. L’iniziativa necessitava di un investimento di 1,979 miliardi di dollari, l’85% dei quali sarebbe stato finanziato dal China Eximbank (4).

Per sostenere il progetto, nell’aprile 2008 Cristina Kirchner viaggiò in Ecuador, dove si inaugurarono delle opere e si firmò il primo contratto firmato da Coca Codo Sinclair per la costruzione di strade di accesso per un totale di 20 milioni di dollari, che garantivano gli azionisti.

La costruzione venne assegnata all’impresa cinese Sinohydro che ha mantenuto contatti con funzionari equadoriani e argentini, ma l’entusiasmo iniziale è durato poco e passando per trattative inconcludenti tra Argentina, Equador e Cina le opere non sono avanzate. Il 13 gennaio 2009 la Corporación Eléctrica del Ecuador (CELEC, S.A.) ha assorbito Termopichincha S.A., Hidropaute S.A., Transelectric S.A., Hidroagoyán S.A., Electroguayas S.A. e Termoesmeraldas S.A.

Enarsa, il 17 settembre dello stesso anno, mediante uno schietto comunicato ha riconosciuto l’abbandono del progetto, giustificato con problemi d’ordine globale: “A causa della crisi internazionale, il finanziamento, che sarebbe provenuto da crediti gestiti da imprese argentine (5), non è stato possibile”. Enarsa passa a trasferire alla CELEC tutto il suo pacchetto azionario. I contributi versati dall’impresa argentina attraverso trasferimenti al conto bancario di Coca Codo Sinclair arrivavano a 4,12 milioni di dollari, avendo ricevuto 5,5 milioni di dollari al momento della vendita delle sue azioni (6). Tutte le azioni restavano nelle mani dello Stato equadoriano.

Le principali opere del progetto si inquadrano in: captazione delle acque a bordo del fiume, filtro per la sabbia, galleria di sussunzione e conduzione di 25 km di lunghezza e 9 metri di diametro, serbatoio di compensazione, condotte forzate, galleria di deflusso, linee di trasmissione; installazione di 3 accampamenti per operai, 3 strade e ponti di accesso per l’opera di captazione .

Il presidente Correa trasformò, nel maggio 2010, la Compañía Hidroeléctrica Coca Codo Sinclair S.A. nell’Empresa Pública Estratégica Hidroeléctica Coca Codo Sinclair EP(7), come persona giuridica di diritto pubblico, con patrimonio proprio e con autonomia contabile, finanziaria, economica, amministrativa e di gestione.

Dopo tese e lunghe trattative con il governo cinese a metà del 2010 è stato sottoscritto a Perchino l’accordo di finanziamento per la costruzione della centrale idroelettrica per un totale di 1.682.745.000 dollari (8).E si stabilì definitivamente l’assegnazione dell’opera all’impresa Sinohydro, multinazionale cinese riconosciuta a livello mondiale per l’esecuzione di questo tipo di progetti (9).

Già quest anno, lo scorso 14 aprile, la Segreteria Nazionale di Pianificazione e Sviluppo (SENPLADES) comunicava un investimento di 385 milioni di dollari per il progetto idroelettrico Coca Codo Sinclair, coprendo in questo modo le spese restanti.

Dopo l’assegnazione dell’opera alla cinese Sinohydro, automaticamento il progetto si è dotato di concessioni e permessi da parte degli organi governativi responsabili, quali il permesso ambientale, permesso di approvvigionamento forestale speciale , concessioni minerarie di libero approvvigionamento di materiali di costruzione e autorizzazione per ricerche archeologiche delle strade e del progetto in generale. Allo stesso modo, la Segreteria Nazionale dell’Acqua (SENAGUA) ha emesso la concessione di utilizzo dell’acqua per un volume di 222 m3/s.

Il Coca Codo Sinclair pretende di essere finito e operativo nel 2016. Avrà una potenza di 1.200 MW (10) e genererà energia per 8.600 GW/h all’anno. Secondo il governo equadoriano, permetterà un risparmio di 2,5 milioni di dollari giornalieri, sostituendo la sua energia a quella che attualmente generano le centrali termiche, così come eliminando l’importazione di energia dal Perù e dalla Colombia (11). Allo stesso modo viene indicato che il progetto eviterà che si inquini l’ambiente con 94,5 milioni di tonnellate di CO2 in 21 anni, cosa che significherà entrate economiche per lo Stato, prodotto della vendita di buoni di CO2, una delle grandi scommesse del governo di Correa. Inoltre assieme ad altri progetti emblematici, permetterà la trasformazione del modello energetico del Paese, con l’obiettivo che passi dall’essere esportatore di materie prime a esportatore di prodotti con valore aggiunto come indica la SENPLADES, generando a sua volta, durante la sua esecuzione, circa 3.000 posti di lavoro diretti e altri 15.000 indiretti.

Il cambio di modello energetico è parte della strategia endogena per la soddisfazione di necessità, nucleo del Piano Nazionale per il Buon Vivere [Plan Nacional para el Buen Vivir] 2009-2013, e il suo proposito è “riorientare il sistema energetico nazionale verso un sistema efficace, efficiente e amichevole con l’ambiente”(12).

Tuttavia “non è tutto ora ciò che luccica” e lo stabilimento idroelettrico genererà forti impatti sulla riserva della biosfera di Sumaco, una zona protetta dalle Nazioni Uniti per la sua fauna e flora uniche.

Secondo quanto indicano molteplici organizzazioni ambientaliste che si oppongono al megaprogetto l’ecosistema della zona sarà seriamente danneggiato, così come la cascata di San Rafael (13), il salto d’acqua più alto dell’Ecuador. Questa realtà già è un fatto, nella misura in cui le brillanti luci di segnalazione dell’opera stanno spaventando le farfalle difusissime nella zona. “Questo è solo l’inizio”, dicono gli abitanti.

Nel settembre 2008 dopo l’approvazione nel referendum popolare della Costituzione di Montecristi, l’Equador è diventato il primo paese del mondo ad elevare a livello costituzionale i diritti dell Pacha Mama [Madre Terra ndt]. Ciònonostante il governo equadoriano non stà facendo uso delle fonti di energia che si considerano economicamente più praticabili e di minor impatto per la natura circostante.

Le logiche sviluppiste e neoestrattiviste predominano in un governo che si dichiara ambientalista e rispettoso della Natura.

Con la cifra che verrà impiegata per il Coca Codo Sinclair si potrebbero costruire vari impianti di piccola o media scala copn i quali si otterrebbero gli stessi risultati per il paese con una maggiore sostenibilità ambientale. Anche la loro praticabilità economica sarebbe pià sicura di questo megaprogetto.

Questi impianti più piccoli potrebbero essere affiancati da impianti geotermici, fonti d’energia rinnovabile e sostenibile in un paese che dispone di decine di vulcani attivi (14).

Il cambiamento di modello energetico è un tema prioritario per il governo della autoproclamatasi Rivoluzione Cittadina [Revolución Ciudadana ndt]. In questo senso i progetti Coca Codo Sinclair, Toachi Pilatón, il ripotenziamento di Baba e le riparazioni a San Francisco (15) si sommano a 15 centrali più piccole che il presidente Correa pretende vengano inaugurate nella seconda metà del decennio, avendo come obiettivo non solo diminuire la quantità di risorse impiegate nell’acquisto di combustibili per la generazione termica e l’importazione di energia, ma incluso essere capaci di esportarla ai paesi limitrofi. L’insieme di questi progetti richiede un investimento che si stima di 8 miliardi di dollari.

D’altra parte da quando Sinohydro stà lavorando nella provincia di Napo, sono state raccolte varie lamentele riguardo al mancato rispetto dei diritti dei lavoratori. Gli agricoltori della parrocchia di San Rafael per reclamare il pagamento dei compensi pattuiti per le loro prestazioni, ad esempio ci sono persone che hanno lavorato vari mesi senza contratto e i compensi che ricevono sono minori a quanto concordato “offrono compensi di 15$ al giorno e ne consegnano 11$”. Nello stesso modo, i lavoratori reclamano che la giornata comprendeva il pasto ma non l’hanno mai ricevuto e dopo i primi cinque mesi hanno protestato e sono stati licenziati. L’impresa non ha consegnato la liquidazione e i lavoratori non risultavano affiliati all’IESS.

D’accordo con le dichiarazioni del presidente della Giunta Parrocchiale di El Reventador, Rolando Vélez, non sono state coinvolti gli alberghi della zona ne il servizio di cucina che le comunità organizzarono all’inizio del progetto e si contesta la scelta di Sinohydro di pagare appena 0,50 dollari per un pasto e 1$ l’ora ai lavoratori.

L’obiettivo 6 del Piano Nazionale per il Buon Vivere promuove la garanzia di un lavoro stabile, giusto e dignitoso, nella diversità delle sue forme. In questo senso lo Stato equadoriano deve valorizzare tutte le forme di lavoro, generare condizioni degne per il lavoro e impegnarsi per il rispetto dei diritti dei lavoratori, senza lasciarsi confondere dai “tesori che a volte sembrano arrivare dall’Oriente asiatico”

Note:

(1) Con il proposito di stabilire la miglior alternativa e la capacità totale dell’approvvigionamento Coca Codo Sinclair, l’INECEL ha commissionato degli “studi di fattibilità” con un consorzio di imprese consulenti: le italiane Electroconsult e Rodio, la belga Tractionel e le equadoriane Astec, Ingeconsult e Caminos y Canales, definendo lo sviluppo del progetto per due tappe continue, con capacità di 432 e 427 MW, per un totale di 859 MW, secondo lo studio concluso nel 1992. Nel 2008 sono stati attualizzati gli studi che stabiliscono la fattibilità tecnica per una capacità di 1500 MW basata sulla portata di acqua disponibile.

(2) CONELEC, Risoluzione Nº. 001/08, approvata nella sessione del 31 gennaio 2008.

(3) Compañía Hidroeléctrica Coca Codo Sinclair S. A. COCASINCLAIR; venne autorizzata ad operare mediante la Risoluzione No. 08.Q.IJ.489, della Soprintendenza delle Compagnie, il 15 febbraio 2008, regolarmente iscritta al Registro Mercantile, con il numero 0006 del Registro Industiale, Tomo 40.

(4) China Eximbank è stato fondata nel 1994. È una delle tre istituzioni bancarie incaricate di mettere in pratica le politiche dello Stato cinese nell’industria, commercio estero, diplomazia, economia e finanze, promuovendo l’appoggio finanziario alle politiche statali e l’esportazione di prodotti e servizi cinesi. Sebbene per statuto non sia una istituzione che faccia prestiti all’estero, The Financial Times stima che tra 2009 e 2010, il China Eximbank assieme al China Development Bank avrebbero assegnato almeno 110 miliardi di dollari a paesi in via di sviluppo, più della Banca Mondiale nello stesso periodo.

(5) Il ministro di Pianificazione Federale argentino, Julio de Vido, aveva annunciato in precedenza la partecipazione delle imprese argentina Corporación América (CASA), di Eduardo Eurnekian; il gruppo Cartellone e il gruppo che guida Enrique Pescarmona, con Enarsa nel progetto Coca Codo Sinclair.

(6) Quattro mesi dopo lo scioglimento della società, la vendita di azioni di Enarsa non solo generò critiche in Argentina, ma anche la denuncia alla Procura di Investigazioni Amministrative e al Ministero della Pianificazione di questo paese. In essa si documenta che Enarsa dovette creare una succursale e aprire un officio in Ecuador, cosa che implicò importanti spese che in totale superano i 5,5 milioni che ricevette al momento di vendere il 30% delle azioni.

(7) http://www.cocasinclair.com/c/document_library/get_file?folderId=17651&name=DLFE-201.pdf

(8) China Eximbank finanzierà il 85% degli 1,98 miliardi che richiederà Coca Codo Sinclair, con un tasso d’interesse del 6,9%. Il resto sarà coperto da fondi locali.

(9) Inoltre venne annunciata in Cina l’accordo per un altro prestito di 1 miliardo di dollari, per nuovi progetti di investimento, tra i quali anche il Progetto Idroelettrico Sopladora per il quale la commissione negoziatrice equadoriana aveva stretto un accordo per 600 milioni di dollari.

(10) Il progetto fu revisionato nella sua fattibilità dalla Commissione Federale per l’Elettricità del Messico, che raccomandò una potenza massima di 1200 MW e non di 1500 MW come era inizialmente previsto.

(11) Nel 2009 le secche paralizzarono parzialmente la maggiore centrale idroelettrica del paese, i black out durarono due mesi e l’impatto sull’economia equadoriana si è stimato di 1 miliardo di dollari, avendo pagato a peso d’oro l’energia importata dal Perù e dalla Colombia.

(12) SENPLADES, Plan Nacional para el Buen Vivir 2009-2013 (pag.65).

(13) Gli abitanti della zona e le associazioni ambientalisti manifestano preoccupazione davanti al fatto che una centrale idroelettrica di così alta capacità ha bisogno di tutta la quantità d’acqua che oggi cade dalla cascata di San Rafael, lasciando questo salto d’acqua secco una volta che sarà attiva la Coca Codo Sinclair.

(14) Gli stabilimenti alimentati a diesel potranno essere impiegati per coprire puntualmente i picchi di domanda nazionale.

(15) Nel caso della centrale idroelettrica San Francisco parliamo di un progetto già in funzionamento sebbene fu bloccato per la necessità di riparazioni poco dopo la sua inaugurazione. Quest avvenimento motivò l’espulsione dell’impresa di costruzione brasiliana Odebrecht, la quale è tornata nel paese dopo le pressioni fatte da Brasilia e il pagamento di una multa di 20 milioni di dollari.

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
Decio Maciado, Coca Codo Sinclair: megaproyectos vs Derechos de la Naturaleza, pubblicato il 27-04-2011 su [http://vamosacambiarelmundo.org/2011/05/coca-codo-sinclair-megaproyectos-vs-derechos-de-la-naturaleza], ultimo accesso 18-05-2011.

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