Alle 5.48 del pomeriggio ha atterrato l’aereo della narco-polizia della Colombia che dal Venezuela portava il giornalista svedese-colombiano. Timida la nota di Telesur
ABP Noticias
Oggi, 25 aprile, nel pomeriggio il giornalista Joaquín Pérez è stato estradato a Bogotà. Il governo aveva convocato all’aeroporto di Maiquetía tutti i mezzi di comunicazione, ma successivamente ha annunciato che tutta la procedura era sospesa. Nonostante ciò, questa informazione era falsa e mentre inviavano in Colombia Joaquín, in una catena nazionale il presidente Chávez annunciava l’aumento del salario minimo.
L’ex militante dell’Unión Patriótica è arrivato nella capitale granadina più o meno alle 5.30 del pomeriggio, ora colombiana; è stato portato presso le installazioni della DIJIN dell’avenida Caracas all’incrocio con la sesta, dove fino a questo momento non ha potuto mettersi in contatto con nessun avvocato.
Dal punto di vista legale la consegna di Pérez non corrisponde ad una deportazione e molto meno ad una estradizione. Come ha segnalato il suo avvocato venezuelano, Hugo Martinez, la procedura è stata del tutto anomala; la detenzione, dopo la circolare rossa dell’interpol, è stata sollecitata in territorio bolivariano, la reclusione nel SEBIN, il totale isolamento, il non riconoscimento del ricorso all’habeas corpus avviato dagli avvocati venezuelani, le lunghe ore senza mangiare, ecc.
In poche parole, Martinez afferma che “nei confronti del cittadino svedese Joaquín Pérez, il Venezuela ha violato il dovuto processo”.
D’altra parte, dopo alcune estenuanti giornate di mobilitazione, speranza ed incertezza la sinistra coerente del Venezuela comincia una seria analisi su ciò che significa questa nuova consegna alla Colombia, per quanto riguarda l’impegno ad andare avanti nella rivoluzione.
Senza dubbio, per il processo rivoluzionario del Venezuela il caso di Pérez costituisce un importante punto di cambiamento per quanto riguarda la fiducia dei rivoluzionari, non solo del Venezuela, nella guida del comandante. Prova di ciò sono gli innumerevoli comunicati che lo sollecitavano ad astenersi dal consegnare un militante della sinistra e la lunga lista di firme che ancora continua ad ingrossarsi, tra cui si trovano importanti personalità della Nostra America.
26/4/2011
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da |
“Actualizado: Venezuela deportó a Joaquín Pérez” traducido para La Haine por S., pubblicato il 26-04-2011 su [http://www.lahaine.org/index.php?p=53148], ultimo accesso 26-04-2011. |