Più di 4.000 persone manifestano a Ituango per denunciare gli effetti della Hidroituango


Nessuno ricorda a Ituango (Antioquia) una così grande mobilitazione come quella avvenuta lunedì 14 marzo 2011, Giornata Internazionale di Lotta contro le Dighe, per l’Acqua, i Fiumi e la Vita. Circa 4.000 o 5.000 persone dei municipi di Ituango, San Andrés de Cuerquia, Briceño y Toledo si sono date appuntamento, nel primo tra questi, con l’obiettivo di manifestare l’ostilità di differenti settori sociali di fronte alle conseguenze sociali, ambientali ed economiche per l’avvio del progetto idroelettrico Hidroituango. Secondo una delle coordinatrici della manifestazione, Isabel Cristina Zuleta, si tratta di “una richiesta di attenzione all’impresa” e di una denuncia delle conseguenze per “trovare un modo per mitigarle”. Questa mobilitazione ha luogo nello stesso giorno in cui le popolazioni di altre zone del paese (l’Huila contro la diga El Quimbo, il Santander contro la Idrosogamoso o le attività minerarie nel paramo di Santurbán) e del continente (Brasile, El Salvador o Messico), danneggiate da dighe e da imprese idroelettriche, protestano anche per gli impatti ambientali e sociali di questi progetti.

Le differenti persone oggigiorno riunite a Ituango sono minatori, studenti, contadini, proprietari di terre danneggiati dal progetto, e trasportatori, donne o commercianti che sono stati fatti allontanare con la violenza. Secondo Zuleta, “per quanto il progetto sia importante, non accettiamo che si violino i diritti umani anche di una sola persona della regione” e chiede che “non ci parlino solamente dei vantaggi, ma anche degli svantaggi per poterli affrontare”. Hidroituango è un progetto idroelettrico che fu ideato nei decenni del 1960 e 1970 e la sua costruzione è iniziata l’anno passato. Vuole essere uno dei progetti idroelettrici più grandi del Sudamercica e iniziare la sua attività nel 2018. La maggioranza della proprietà del progetto è detenuta dagli enti pubblici Istituto per lo Sviluppo di Antioquia (IDEA) e Imprese Pubbliche di Medellín (EPM), che prevedono un investimento di circa 3.000 milioni di dollari, che per l’amministratore dell’EPM, Federico Restrepo, significherebbe “il progetto idroelettrico più importante di tutti quelli costruiti in Colombia in tutta la sua storia”.

L’attività mineraria artigianale

Più di 200 persone che estraggono l’oro in modo artigianale nella conca del fiume Cauca hanno partecipato alla giornata di protesta e tra le loro principali rivendicazioni c’è quella di fare un nuovo censimento delle persone che lavorano nell’attività mineraria, affinché possano accedere ai risarcimenti sociali ed economici, come le indennizzazioni. Il settore minerario artigianale denuncia gli sgomberi dai loro posti di lavoro, come è accaduto a dicembre del 2010 dove 22 persone furono cacciate dalla polizia dalla loro zona di lavoro. Al riguardo, il passato 7 marzo il Tribunale Misto della Sezione di Ituango nella sua sentenza n° 013-T-005 ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale Misto Municipale di Ituango, relativamente alla causa di salvaguardia avviata dal minatore artigianale Luis Egidio Areiza per lo sgombero del luogo chiamato Tenche sulle rive del fiume Cauca, nel municipio di Ituango. La sentenza conferma nella sua interezza che “non è stato violato nessun diritto fondamentale [del minatore], specialmente il diritto al dovuto processo ed il diritto al minimo vitale”. Areiza sta studiando il modo per continuare questo processo.

Il settore minerario della zona colpita denuncia anche l’esclusione dal censimento fatto “in maniera irregolare” di una gran parte delle persone che cerca in questo modo oro e, secondo quanto dichiara il presidente della località di La Honda, Miguel Espinosa, dice che bisogna farne uno nuovo per includere le differenti modalità e stagionalità dell’attività mineraria artigianale.

Il settore educativo

Gli istituti educativi Pedro Nel Ospina, Pío Décimo e l’Istituto Tecnologico di Antioquia hanno portato alla manifestazione la maggior quantità di gente tra cui bambine e bambini, giovani ed insegnanti. Alla fine della mobilitazione, la preside dell’istituto educativo Pedro Nel Ospina, María Victoria Zapata, ha spiegato che questa rispondeva ai “timori, alle paure, ai dubbi ed alle inquietudini” della popolazione ed è stata molto veemente nel reclamare “l’urgente necessità di un dibattito pubblico per portare a conoscenza degli effetti negativi di questo megaprogetto”. Ha anche denunciato le avvisaglie di prostituzione che si stanno creando nella zona vicina al progetto e l’incremento del consumo e del traffico di stupefacenti che sta arrivando nel centro urbano di Ituango. Allo stesso tempo ha mostrato preoccupazione per il futuro della bambine, dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie di fronte allo sviluppo del megaprogetto.

Gli studenti dell’Istituto Tecnologico hanno affermato che gli era stato promesso un lavoro nell’Hidroituango, ma ora vedono che tutte le persone, che arrivano per lavorare, non sono della regione.

Gli altri settori

I venditori di sabbia, i trasportatori ed i conducenti di camion per la movimentazione della terra hanno fatto presente che grazie al progetto Hidroituango il prezzo di un camion di sabbia è salito del doppio del prezzo abituale, a causa dell’allontanamento a cui sono stati obbligati – e con questo alla perdita di lavoro – per la “privatizzazione delle spiagge” da cui estraggono la sabbia. Il rappresentante di questa associazione, Jairo Calle, ha detto che mentre prima chiedevano tra i 300.000 ed i 400.000 pesos a camion, con i prezzi che pretende la Hidroituango sono obbligati a richiedere circa 800.000 pesos.

Le donne organizzate nell’Associazione delle Donne Ideali di Ituango, per voce di Lina Zuleta, hanno denunciato che “tutti i progetti non riconoscono la prospettiva di genere” ed hanno messo in guardia sull’aumento della prostituzione e sulla diminuzione di assistenza nei centri sanitari.

La maggioranza del commercio locale ha chiuso durante la manifestazione i propri locali e si è unita alla protesta per richiedere un controllo sui nuovi commercianti e a quali condizioni arrivano nella zona.

14 marzo 2011

notiagen

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
Más de 4.000 personas marchan en Ituango denunciando los impactos de Hidroituango”  traducido para notiagen por S., pubblicato il 14-03-2011 su [http://notiagen.wordpress.com/2011/03/14/mas-de-4-000-personas-marchan-en-ituango-denunciando-los-impactos-de-hidroituango/], ultimo accesso 16-03-2011.   

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