Carovana umanitaria “Bety Cariño e Jyri Jaakkola”: 8 giugno


Il comunicato dell’Autorità del Municipio Autonomo di San Juan Copala. Da quattro mesi messo sotto assedio dai paramilitari dell’UBISORT, vicini al PRD che governa lo Stato di Oaxaca (Messico)Ai popoli indigeni del Messico e del mondo
A coloro che comunicano ed ai mezzi di comunicazione
All’opinione pubblica nazionale ed internazionale
Alle organizzazioni nazionali ed internazionali per i Diritti Umani
Al movimento sociale, alle organizzazioni democratiche, al popolo del Messico e del mondo
Alla otra Campaña
Alle donne e agli uomini che sognano un domani migliore ed un mondo differente.

Le comunità, i villaggi e le persone che fanno parte del Municipio Autonomo di San Juan Cópala durante i mesi recenti hanno sofferto una ascesa di assalti violenti contro di loro, la gente che è coinvolta con questo progetto ha resistito coraggiosamente e quelle persone che hanno fiducia nel nostro futuro come popolo indigeno hanno rischiato insieme a noi per difenderlo ad ogni costo.

Un chiaro esempio di ciò è stata la dolorosa perdita di Bety Cariño e di Jyri Jaakkola nell’attacco armato alla carovana umanitaria dello scorso 27 aprile, che rischiarono le proprie vite pur di informare il mondo delle condizioni subumane in cui vive la popolazione di San Juan Copala, assediata a causa di aggressioni armate di un gruppo paramilitare che colpisce giorno e notte i nostri compagni e compagne.

Poiché il mondo ha bisogno di conoscere queste condizioni e di conoscere la complicità con questo gruppo paramilitare delle autorità del governo di Oaxaca, nuovamente convochiamo la comunità nazionale ed internazionale, tutti i paesi del mondo per rompere una buona volta l’accerchiamento paramilitare alla zona dove vivono più di 70 famiglie, che si trovano in condizioni subumane e di permanente violazione dei propri diritti, dell’esercizio delle proprie forme organizzative sociali, politiche e culturali, e della piena disponibilità della propria vita e della convivenza comunitaria.

Le condizioni umane sono gravissime poiché la gente non ce la fa più, senza acqua, luce, né alimenti, le famiglie hanno bisogno del nostro appoggio e solidarietà, per cui chiediamo che le organizzazioni nazionali ed internazionali per i diritti umani si coordinino e si uniscano all’appello iniziale, che chiediamo al Centro per i Diritti Umani “Bartolome Carrasco” di Oaxaca (BARCA) di coordinare, sollecitiamo soprattutto la solidarietà della Rete Nazionale delle Organizzazioni Civili per i Diritti Umani Tutti i Diritti per Tutti e Tutte, del Centro per i Diritti Umani Miguel Agustín Pro Juárez e del Centro Nazionale di Comunicazione Sociale, affinché insieme possano dare un sostegno alla carovana e portare in porto questa missione umanitaria.

Poiché il silenzio non può essere imposto con il rumore delle armi convochiamo la Carovana Umanitaria “Bety Cariño e Jyri Jaakkola” che verrà effettuata il giorno 8 giugno 2010, rettificando che non sarà il 30 maggio come è stato pubblicato in alcuni mezzi di comunicazione, poiché è necessario ricercare e garantire una scorta di alimenti e viveri sufficiente a queste famiglie per più settimane e soprattutto assicurare le condizioni di sicurezza indispensabili per la sua realizzazione e non mettere a rischio alcuna persona che deciderà di accompagnarci.

Facciamo anche un appello alla Croce Rossa Internazionale, ad Amnistia Internazionale, al le Brigate Internazionali di Pace e all’Ufficio dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’ONU in Messico affinché si aggiungano secondo le proprie possibilità a questa carovana.

Ai mezzi di comunicazione nazionali ed internazionali, coinvolti con la verità, affinché documentino e verifichino la realtà di San Juan Copala, affinché raccontino al Mondo come vivono sottomessi e sfruttati da parte del Messico e di Oaxaca, affinché vedano di prima mano le condizioni inumane che Bety Cariño e Jyri Jaakkola vollero documentare perdendovi la vita.

L’integrità e la sicurezza di tutti e tutte coloro che accompagnano questa carovana dipendono unicamente dallo Stato Messicano nel suo insieme, i diritti tutelati dalla nostra costituzione e dai trattati internazionali non possono essere limitati da gruppi paramilitari o governi corrotti.

La Carovana Umanitaria “Bety Cariño e Jyri Jaakkola” cercherà di rompere l’accerchiamento paramilitare e di salvare la vita a più di 70 famiglie che stanno sopravvivendo in condizioni inumane.Affinché i diritti del popolo Triqui non stiano sotto il controllo di nessun gruppo paramilitare!Poiché la giustizia e la pace si raggiungono solo costruendo dal basso!

Il prossimo 8 giugno tutte e tutti a San Juan Copala!

da Rebelión

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