Haiti: 10 anni di occupazione militare, chiedono il ritiro immediato delle truppe


Il risultato ad Haiti? Dopo 10 anni di occupazione, per l’organizzazione, il paese si trova in una situazione di grave crisi politica ed istituzionale, con un chiaro deterioramento democratico, una violenta e sistematica repressione delle manifestazioni popolari e attacchi ai dirigenti dell’opposizione.

Questa domenica 1° giugno l’occupazione militare da parte della Missione delle Nazioni Unite per la Stabilizzazione di Haiti (Minustah) ha compiuto 10 anni. Per questo, l’organizzazione Giubileo Sud America sta divulgando un manifesto con il quale chiede l’immediato ritiro dal territorio haitiano delle forze militari straniere, guidate dal Brasile. La campagna di mobilitazione, che è già disponibile per la firma di organizzazioni e cittadini/e di tutto il mondo, continua fino al 15 ottobre di quest’anno, data nella quale il Consiglio di Sicurezza voterà nuovamente la continuazione o no della Minustah. Per firmare il manifesto basta inviare una e-mail a sandraq@pacs.org.br o jubileusulbrasil@gmail.com.

Giubileo Sud argomenta che la Missione è stata creata in un contesto di colpo di stato che ha preceduto l’arrivo delle truppe, con la “scusa” di proteggere la popolazione civile. “Dieci anni di occupazione, di lotte e resistenza da parte di un popolo che vive ogni giorno le catastrofiche conseguenze delle azioni perpetrate dalla Minustah”.

L’organizzazione sostiene che la Minustah non è una missione umanitaria. È una occupazione militare insediata ad Haiti dal 1° giugno 2004 per decisione del Consiglio di Sicurezza dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), dopo che gli Stati Uniti avevano compiuto il primo colpo di stato di questo nuovo millennio, contro l’ex presidente eletto democraticamente Jean-Bertrand Aristide, al suo secondo mandato.

“Con il pretesto di stabilizzare il paese, il vero obiettivo della Minustah è evitare che il popolo haitiano eserciti la propria sovranità e autodeterminazione. Serve anche per collaudare nuove forme di intervento imperialista e di controllo sociale, come quelle che sono state successivamente applicate nei colpi di stato contro l’Honduras e il Paraguay, per esempio, o nelle favelas e contro le manifestazioni in Brasile”, afferma Giubileo.

Il risultato ad Haiti? Dopo 10 anni di occupazione, per l’organizzazione, il paese si trova in una situazione di grave crisi politica ed istituzionale, con un chiaro deterioramento democratico, una violenta e sistematica repressione delle manifestazioni popolari e attacchi ai dirigenti dell’opposizione. La Minustah appoggerebbe anche una grossolana manipolazione dei processi elettorali e istituzionali e la libera entrata di capitali transnazionali per controllare spazi strategici dell’economia, incluse le megaminiere, il turismo di lusso, le imprese che esportano prodotti senza pagare imposte e l’agroindustria esportatrice.

In realtà, Stati Uniti, Francia e Canada dirigono l’intelligence e la pianificazione strategica della MINUSTAH, rivela Giubileo. L’unica novità è che hanno lasciato il Brasile al comando delle truppe, che provengono, per la maggior parte, dall’America del Sud e Centrale: Argentina, Uruguay, Brasile, Cile, Perù, Guatemala, Bolivia, Ecuador, Paraguay, El Salvador e Honduras.

L’organizzazione sottolinea che, attualmente, è più che evidente che l’occupazione politico-militare di Haiti non è né può essere la via per creare stabilità né delle istituzioni basate sui diritti e sul benessere del popolo haitiano. Il senato di Haiti ha chiesto due volte il ritiro delle truppe. Recenti indagini indicano che l’ 89% della popolazione rifiuta la presenza della Minustah e l’ondata di mobilitazioni di massa, che da ottobre 2013 continua a crescere chiedendo la rinuncia del presidente, reclama sempre la fine dell’occupazione.

Le organizzazioni popolari haitiane denunciano il modo di agire della Minustah nel reprimere le proteste sociali. Denunciano che le truppe hanno violentato donne e giovani, impadronendosi di scuole e altre risorse di cui la popolazione ha la necessità, contaminando l’acqua e introducendo l’epidemia di colera, che fino alla fine di aprile di quest’anno aveva ucciso 8.556 persone e ne aveva fatto ammalare altre 702 mila. Le risorse disponibili per la lotta contro il colera permetteranno di curare, secondo delle proiezioni, solo l’ 8% delle 45 mila persone che quest’anno saranno colpite dalla malattia.

Giubileo denuncia, inoltre, che la Minustah opera con una impunità senza uguali, coperta dalle Nazioni Unite e con un intervento diretto dal Governo degli Stati Uniti per controllare i processi elettorali. Il rappresentante dell’OEA ad Haiti avrebbe pubblicamente denunciato la manipolazione delle ultime elezioni “con lo scopo di assicurare a Washington un presidente docile ai suoi interessi e che si è impegnato a riabilitare le forze politiche e paramilitari vicine alla clientela del duvalierismo” [corrente difenditrice degli ex dittatori della famiglia Duvalier]. Nonostante ciò, alla fine di marzo di quest’anno, il Consiglio di Sicurezza di New York si sarebbe riunito per considerare la continuazione dell’occupazione.

Hanno già firmato il manifesto chiedendo l’immediato ritiro da Haiti delle truppe della Minustah: Jubileo Sur/Américas, School of the Americas Watch (SOAW), Plataforma de Acción por un Desarrollo Alternativo (PAPDA–Haití), Plataforma de Organizaciones de Derechos Humanos (POHDH-Haití), Diálogo 2000-Jubileo Sur Argentina, Central de Trabajadores Argentina (CTA Capital), Unidad Popular, Argentina, Servicio Paz y Justicia (Serpaj–Argentina), Articulación de Movimientos Sociales para la Alba – Capítulo Argentino, Movimiento por la Unidad Latinoamericana y Cambio Social (MULCS-Argentina), Red Jubileo Sur Brasile, CSP Conlutas, Brasile, e PACS Brasile.

03/06/14

ADITAL

Traduzione in spagnolo di Daniel Barrantes

tratto da Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
“Haití: 10 años de ocupación militar, exigen retiro inmediato de tropaspubblicato il 03-06-2014 in Desinformémonos, su [http://desinformemonos.org/2014/06/haiti-10-anos-de-ocupacion-militar-campana-exige-retiro-inmediato-de-tropas-extranjeras-adital-030614/] ultimo accesso 05-06-2014.

 

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