Il Venezuela rafforza la sua politica contro la violenza


Le accuse al governo bolivariano di non garantire la sicurezza nel Paese sono la principale arma propagandistica dell’opposizione. In realtà i tassi di violenza erano alti anche prima della vittoria di Chavez, ma nel 2011 ci sono stati quasi 20.000 omicidi. Questa la strategia del Governo per debellare la violenza in Venezuela: combatterne i presupposti sociali invece di reprimere.

Lourdes Pérez Navarro

Il governo venezuelano ha completato l’organizzazione del suo arsenale per combattere la violenza che opprime il paese: lungi dal reprimere, sanzionare o proibire, si impegna con più prevenzione, educazione, cultura, sport e lavoro comunale.

Queste sono le armi utilizzate oggi nella battaglia contro l’insicurezza, tema in cima alle preoccupazioni dei venezuelani, secondo la maggioranza delle inchieste.

L’argomento è stato affrontato ieri dal presidente Hugo Chávez in occasione della presentazione della Gran Misión A Toda Vida Venezuela,un programma ben strutturato che coinvolge istituzioni e cittadini nello scontro pianificato, immediato e progressivo contro la delinquenza e la violenza.

Sei linee di lavoro puntano a diminuire radicalmente questi flagelli, figliol prodighi della imposizione di politiche neoliberali negli anni Ottanta e Novanta, che hanno seminato esclusione, povertà, consumismo e fratture strutturali, come affermato dal Governo.

Questi vertici sono legati alla prevenzione integrale e alla convivenza solidale, al rafforzamento degli organi di sicurezza cittadina e del sistema giudiziario e penale, assieme alla creazione di meccanismi alternativi di soluzione dei conflitti.

Governatore uscente dello Stato di Miranda è lo sfidante di Chavez Enrique Capriles, anche Carabobo, Zulia, Lara e Tachira sono governati dall'opposizione

Allo stesso modo sono diretti alla modernizzazione del sistema penitenziario, al sostegno integrale alle vittime della violenza e alla creazione e socializzazione della conoscenza per la convivenza e la sicurezza.

Il programma si fonda su una serie di misure tra le queli l’approvazione di un piano di lavoro per la supervisione delle armi e munizioni e il disarmo, così come il non utilizzo delle armi da fuoco depositate nelle sale di tiro.

Inoltre la Compagnia Anonima Venezuelana di Industrie Militari è stata dotata di un sistema che permette la marcatura individuale delle munizioni per identificarne il proprietario.

Allo stesso tempo è stato approvato il programma costruzione di impianti per la Misión Ribas Joven, diretto a stimolare l’inclusione dei giovani venezuelani negli ambiti sportivi, socioproduttivi e musicali.

Nell’area sportiva, ad esempio, è obiettivo del governo restaurare 790 spazi per garantire la possibilità a 79 mila bambini e ragazzi di esercitare diverse discipline.

Il Capo di Stato ha approvato anche la creazione di scuole giovanili di formazione audiovisiva, in arti grafiche e in musica nei 79 municipi dove sono registrati i maggiori indici di criminalità e densità abitativa.

Ha dato luce verde alla fondazione di 39 nuclei del Sistema di Orchestre Giovanili e Infantili in queste zone e al rafforzamento di altre 40 esistenti.

A queste misure si è sommata l’approvazione del Piano Nazionale di Vigilanza e Pattuglia e l’avvio del servizio di polizia comunale [ndt, i Consigli Comunali sono assemblee di quartiere vedi Un modello interessante ma con qualche difetto: i Consigli Comunali in Venezuela]

Per l’avvio di queste e altre misure l’Esecutivo ha stanziato un totale di 5,915 miliardi di bolivares (poco più di un milione di euro).

Il ministro degli Esteri e Giustizia Tareck El Aissami ha assicurato che il programma costituisce un salto qualitativo che salda un debito storico, un tema che mai è stato “trattato con la stessa profondità come oggi da Chávez”, ha affermato.

Il suo contenuto, ha sottolineato, ci differenzia dalle proposte reazionarie, che sono repressive; la misión è profondamente umanista e identifica e lavora sui fattori strutturali che provocano i delitti.

A giudizio del presidente questo è un programma integrale che non garantisce la soluzione del problema, ma che avrà un impatto diretto nella diminuzione degli indici di criminalità e violenza nella società venezuelana.

La Gran Misión si profila come un passo solido e strutturato che, come ha dichiarato Chávez, pretende “raggiungere la maggior unione di volontà per ottenere il successo”, incluse quelle dei settori oppositori che si arrampiacano sul tema dell’insicurezza per attaccare il Governo, ma senza proporre altre soluzioni.

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da:
Lourdes Pérez Navarro, Venezuela fortalece sus instrumentos contra la violencia , pubblicato il 21-06-2012 su [http://www.prensa-latina.cu/index.php?option=com_content&task=view&id=518939&Itemid=1], ultimo accesso 22-06-2012.

I commenti sono stati disattivati.