Nel primo dibattito televisivo tra i candidati alla presidenza del Messico Gabriel Quadri ha proposto di creare una forza di polizia di “livello internazionale” come i carabinieri italiani e la guardia civil spagnola. La campagna elettorale va avanti nel disinteresse della maggior parte dei messicani.Il dibattito realizzato negli studi dell’Istituto Federale Elettorale è stato trasmesso solo da alcuni canali privati, anche per questo è stato visto da pochi messicani. Per le elezioni presidenziali del primo luglio concorrono quattro candidati, ma molte organizzazioni popolari, come l’Ezln, diserteranno le urne.

Ogni candidato ha fatto le sue promesse divise per temi (economia, sicurezza…), dall’Italia risalta particolarmente quella del candidato della Nueva Alianza Gabriel Quadri, che non ha alcuna possibilità di vittoria: unificare i corpi di polizia, dotarli di una tecnologia moderna, aumentare di 10 volte il numero degli agenti, prendendo a modelli… Cile, Spagna, Italia!

Nel lungo elenco di promesse dei candidati quella di Enrique Peña Nieto, il favorito, di dare a tutti gli scolari di quinto e sesto anno computer con accesso a internet, quella di Obrador, il candidato della sinistra, di creare 1,2 milioni di nuovi posti di lavoro all’anno (ma il Messico è in forte crescita, quindi non sembra tanto campata in aria…), quella di Josefina Vázquez Mota, candidata del partito al governo, di concedere un sussidio di disoccupazione…

Secondo i sondaggi nelle mani di Hernández Navarro, redattore de La Jornada, per Peña Nieto voterebbe il 48% dei messicani, mentre sia Josefina Vásquez Mota che Andrés Manuel López Obrador sarebbero tra il 22 e il 28%, Gabriel Quadri avrebbe solo pochi punti percentuali.