Le organizzazioni sociali di Arauca, che hanno sradicato da sé le piantagioni di coca


Contro la strategia di guerra ai narcotrafficanti e di fumigazione delle coltivazioni, che hanno entrambi conseguenze dannose per la popolazione dei territori colpiti, le Organizzazioni Sociali di Arauca hanno scelto di sradicare da se le coltivazioni di coca. La pianta dalla quale si ottiene la cocaina è stata sostituita con coltivazioni alimentari.

I contadini e i dirgenti sociali del dipartimento di Arauca sono concordi nell’affermare che la scelta di sradicare manualmente e volontariamente la coltivazioni di coca è dovuta alle stragi compiute dalla polizia “antinarcotici” del Governo colombiano: le sette tappe di fumigazione con Glifosato che hanno dovuto sopportare dal 2003 non hanno colpito queste colture, ma le piantagioni di platano (simile alla banana, ndt), cacao e altri prodotti agricoli della regione; così ha dichiarato Hermes Burgos, dirigente contadino del municipio di Fortul:

“gli areoplani passavano e sganciavano le fumigazioni e danneggiavano le coltivazioni di platano e yucca, mentre la coca continuava come se non fosse niente…”

Da due anni le organizzazioni sociali del Dipartimento di Arauca, tra le quali l’Associazione Dipartimentale di Lavoratori Agricoli (Aduc), le Giunte di Azione Comunale e la Cooperativa Agropastorale del Sarare (Coagrosarare) hanno iniziato, assieme ai contadini, il lavoro di sradicare le colture illecite e fino a questo momento – secondo le cifre di queste organizzazioni – sono stati eliminati circa 500 ettari e calcolano che attualmente ne restano solo circa 80, localizzate in aree di difficile accesso.

Fino alla vereda (piccolo paese di agricoltori, ndt) Santander del municipio di Arauquita, luogo nel quale fino a circa cinque anni fa i bambini non ricevevano educazione scolastica per la mancanza di professori, sono arrivati lo scorso 14 aprile i contadini per continuare con il processo di sradicazione e sostituzione di coltivazioni.

Uno dei successi della sradicazione volontaria è che i contadini hanno ripreso la loro vocazione agricola e hanno organizzato la loro produzione in accordo con le possibilità particolari del territorio; sono state costituite tre associazioni di plataneros (coltivatori di platano, ndt) a Saravena, Fortul e Arauquita che assieme con quella di Puente Tabla (Tame) formano oggi il comitato dipartimentale di plataneros.

Nel municipio di Arauquita l’Associazione di Plataneros conta 80 agricoltori affiliati, circa dieci veredas che coltivano 3500 ettari di terre; Cesar Alfonso Leal, dirigente di questa Associazione, dichiara che: “Fino ad ora mai ho coltivato coca, visto che è rappresenta un problema che genera violenza, genera molto anticonformismo in tutto l’ambito sociale”.

Allo stesso tempo Cesar ha spiegato che rispetto al processo di recupero della vocazione agricola s’è trattato di “andare comunità per comunità a renderla cosciente che la coltivazione di coca non è una via, visto che da molti anni produciamo cacao, platano, yucca, granturco, riso e allevamento che è quello che si può fare in questo dipartimento, ed è così che molti di noi sono sopravvissuti senza la necessità di questa pianta, perché è qualcosa che danneggia la società e ancora di più i bambini, perché loro fin da piccoli iniziano a guadagnarsi la vita raspando (cogliendo le foglie di coca, ndt)… e quindi cerchiamo che loro seguano il nostro esempio, che senza il bisogno di questa pianta possiamo sopravvivere, coltivando altri prodotti che sono il sostegno delle nostre famiglie”.

Davanti all’iniziativa dei contadini di Arauca di sradicare e sostituire le coltivazioni illecite, non c’è una risposta soddisfacente da parte dello Stato colombiano. Rispetto a questo, Cesar Leal dichiara: “c’è ancora moltissimo da fare, perché sicuramente il Governo nazionale non punta a questo se non come laboratorio di guerra nel nostro dipartimento specialmente e dallo Stato non riceviamo nemmeno un sussidio per poter coltivare per esportare, visto che con la nuova politica dello Stato di cui è esempio il Tlc, ci lasciano alla deriva con le nostre coltivazioni”

I circa 30 contadini che nella vereda Santander sradicano le coltivazioni di coca, esigono dallo Stato colombiano che vengano attivati veri investimenti nelle zone agricole, di appoggio ai contadini, per rendere possibile la produzione in condizioni per lo meno simili a quelle di altre regioni e paesi, per poter arrivare ad essere esportatori.

Spostandoci nel municipio di Fortul, il processo di sradicamento della coca è considerato concluso da parte delle organizzazioni contadine, e la sostituzione ha prodotto come risultato 600 ettari di platano in produzione, 200 ettari di futura piantagione e un numero crescente di produttori affiliati all’Associazione di Plataneros, che sono già 54.

Rispetto alla sostituzione della coca con il platano, Luis Alfredo Castro – presidente dell’Associaione di Plataneros di Fortul – ha dichiarato che: “esiste una differenza molto grande tra le due colture, perché con quella di coca il danno che facciamo alla popolazione è la stessa repressione dello Stato con le fumigazioni, le persecuzioni, l’incarceramento, etc.” Questo processo ha anche generato cambiamenti sociali e culturali tra la popolazione (specialmente contadina): “Nell’ambito familiare già i nostri figli hanno cambiato mentalità, uno deve parlare come responsabile di una famiglia e come responsabile di un gruppo di lavoratori, uno passeggia per le zone del municipio di Fortul e vede la gioventù di oggi avviando coltivazioni di platano, cacao, altri con l’allevamento, allora questo ha un impatto sociale impressionante, perché di nuovo i figli stanno pensando a colture alimentari”.

Horacio Ramíre, uno dei giovani che ha lavorato come giornaliero nelle coltivazioni di coca (‘raspachín’), identifica come una delle cause dell’abbandono scolastico da parte della popolazione giovanile il fatto di ricevere denaro in maniera più facile che dedicando anni alla scuola o all’università. Questo giovane di 22 anni ha raccontato a Colombia Informa perché ha deciso di appoggiare l’iniziativa di sradicamento manuale e volontario delle coltivazioni di coca: “Questo (coltivare coca) non ha nessnuna visione, guardando alla decomposizione sociale dei giovani e alla necessità che abbiano una formazione differente, che non sia nociva, oggi noi come giovani sappiamo che dobbiamo formarci più nel sociale e non tanto nell’illecito, per questo l’invito è che i giovani oggi arrivino a prepararsi in altre forme, che non cadano nella tossicodipendenza, perché il problema è anche lì, e la soluzione è nel tornare alle colture tradizionali di yucca, platano, cacao e mais, così evitiamo di cadere di nuovo nel problema della droga, che sia il traffico o il consumo”.

Oggi Horacio ha ripreso le sue pratiche agricole con cacao e platano, studia contabilità ed è dirigente dell’Asociación Juvenil y Estudiantil Regional – ASOJER -.

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da
«En el departamento de Arauca solo quedan unas ochenta hectáreas de coca» Organizaciones Sociales, pubblicato il 17-04-2012 su [http://notiagen.wordpress.com/2012/04/17/en-el-departamento-de-arauca-solo-quedan-unas-ochenta-hectareas-de-coca-organizaciones-sociales/], ultimo accesso 23-04-2012.

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