Il portavoce del Movimento Sociale per la Regione di Aysén, Misael Ruiz, ha confermato l’arresto da parte dei Carabinieri di suo figlio e di quello di Iván Fuentes.
Il secondo portavoce dell’organizzazione e presidente regionale del sindacato dei pescatori artigianali e dei sub pescatori di frutti di mare, Misael Ruiz, ha risposto alle dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Sebastián Piñera, e del Gobierno, Andrés Chadwick, ed ha riferito a Nación.cl la situazione della zona.
Il dirigente della pesca artigianale ha rimarcato che “la scorsa notte hanno arrestato mio figlio e quello di Iván Fuentes, pensano di intimorirmi con questo, al contrario mi dà più forza per continuare a lottare”.
Ha rimarcato che “sono stati rimessi in libertà due ore fa ed hanno l’obbligo di non allontanarsi dal paese”.
Il rappresentante della parola d’ordine “il tuo problema è il mio problema” ha sostenuto che i “Carabinieri ci hanno aggrediti con pallini di acciaio, li mandano a compiere una missione. È il governo che li invia a reprimere la gente”.
E ha aggiunto che “il popolo di Aysén è agguerrito, lotta e non ha paura dei pallini, dei lacrimogeni, dei guanachi, delle moffette, bisogna avere la pelle di un maiale per vivere qui. Siamo vivi, vogliamo che rispettino la nostra dignità ed avere una vita migliore”.
Riguardo al Presidente
Questo mercoledì, nel suo giro per la ricostruzione, il Presidente Sebastian Piñera ha detto che “giustamente esiste una piccola minoranza che si sforza, che lavora, invece di distruggere, di tornare indietro, di pregiudicare l’immensa maggioranza dei cileni”.
Il portavoce ha sottolineato che “non abbiamo provocato la repressione, avevamo una tregua con i Carabinieri che non è stata rispettata e si è lottato dalle 22.00 di martedì alle 8.00 di questo mercoledì”.
Ed ha aggiunto che “le dichiarazioni del Presidente Piñera non sono state appropriate, poiché ci ha tacciato di minoranza. Lui ha avuto la sua prima maggioranza nazionale con i voti di questa regione, allora grazie a questa minoranza oggi è Presidente della Repubblica”.
A sua volta, Ruiz ha assicurato che “la regione è scontenta, non basta un discorso che noi siamo minoranza, che il Governo sta aiutando la crescita. Dove è la crescita? È per i 5 padroni del paese? Per le grandi multinazionali?”.
Continueranno le occupazioni
A sua volta, il ministro Chadwick oggi ha precisato che “non è prevista, nell’immediato, una visita di nuovi ministri”.
Il presidente regionale della pesca artigianale ha affermato che “finché il portavoce del governo non cambia opinione, continueremo ad occupare la regione, qui non interrompiamo la mobilitazione, se vogliono Aysén occupato per 1 o 2 mesi, li aspettiamo tranquillamente”.
Il dirigente del movimento ha sostenuto, inoltre, che “quest’anno il governo deve fare un gesto verso di noi, è arrivato il momento. Le richieste degli aysenini non sono un capriccio, ma è il sentimento della Patagonia, della gente che è stata sfollata per molto tempo. Qui la gente non vive, ma sopravvive”.
Mobilitazioni
Il dirigente ha raccontato che continuano ad essere occupate le strade a Puerto Aysén, Coyhaique, Puerto Coyuhapi, Puerto Cisnes, Lago Verde, Puerto Aguirre, Balmaceda, Chile Chico e Cochrane.
Ha precisato, inoltre, che il settore pubblico oggi ha iniziato uno sciopero indefinito che non sarà interrotto fino a quando non saranno attuate le richieste del movimento.
Questo martedì hanno fatto un corteo ad Aysén al quale hanno partecipato più di duemila persone. Mentre a Valparaíso è stata fatta una veglia e Puerto Montt si è mobilitato in appoggio della causa della zona sud del Cile.
22/02/2012
La Nación
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca da |
“Aysén: Hijos de voceros de movimiento social quedaron en libertad” traducido para La Nación por S., pubblicato il 22-02-2012 su[http://www.lanacion.cl/sernatur-aysen-calcula-perdidas-en-turismo-de-90-millones-diarios/noticias/2012-02-21/164750.html], ultimo accesso 24-02-2012. |