“Lottiamo affinché l’Ecuador, la popolazione ecuadoriana, lo stato ecuadoriano abbiano sovranità”, ha detto il dirigente indigeno.
Questo martedì il presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE), Leonidas Iza, ha affermato che il governo del presidente Daniel Noboa “approfitta di un momento così doloroso per il popolo per cedere sovranità alla potenza nordamericana”.
In un’intervista per il programma Enclave Política, trasmesso da teleSUR, il dirigente della CONAIE ha fatto un approfondimento sulla situazione in Ecuador e ha esposto la sua posizione e quella dei 18 popoli e 15 nazionalità indigene, di quella che oggigiorno è considerata come una delle maggiori forze sociali del paese.
Questo lunedì il presidente Noboa ha ricevuto dei funzionari statunitensi, con il pretesto di dare assistenza alla sua lotta contro i gruppi della delinquenza organizzata, ora chiamati terroristi. Già sono in questo paese sudamericano, tra gli altri, la generale Laura Richardson, a capo del comando sud degli Stati Uniti.
Sulla presenza di personalità del Governo statunitense in Ecuador e l’incostituzionalità, dato che nella Magna Carta del 2008 in Ecuador si proibisce tacitamente, di fatto, l’installazione di basi militari statunitensi, Iza ha dichiarato: “Lo abbiamo visto in questi ultimi governi, si inventa qualsiasi cosa, si rompe la Costituzione, si rompe la normativa, di conseguenza, lo stesso sta facendo il presidente Daniel Noboa”.
Ha detto che il Governo considera che tutti noi che ci opponiamo a questa tesi, “è semplicemente perché stiamo collaborando con il narcotraffico”.
Relativamente alla lotta contro la povertà e la gestione delle imposte ha ribadito che: “Dal 2010 fino all’ultimo rinvio tributario illegale, che approssimativamente è di 2.000 milioni di dollari, i gruppi economici hanno smesso di pagare allo stato per obbligo costituzionale approssimativamente 58.000 milioni di dollari”.
Ha aggiunto, inoltre, che secondo il Ministero dell’Educazione, “ogni studente dell’università spende 5.924 dollari l’anno. Guardiamo solo quanto significherebbe risolvere i problemi di 50.000 ragazzi che sono coinvolti nelle mafia se potessimo dargli educazione? Approssimativamente abbiamo bisogno di 300 milioni di dollari. Qui avremmo risolto il problema del narcotraffico dando educazione ai nostri giovani che in questo caso non sarebbero reclutati in questo affare”.
Circa le intenzioni dei funzionari statunitensi ha dichiarato: “Vediamo solo che non è loro interesse risolvere il problema del paese. Più di 60 paesi hanno ricevuto le politiche del Fondo Monetario Internazionale, hanno risolto il problema della povertà? No”.
“Loro hanno bisogno di salvaguardare gli interessi delle risorse strategiche del mondo. Lo dice lei con assoluta chiarità. Hanno bisogno di sostenere e avere una politica su tutta l’Amazzonia, sul tema dell’acqua, delle risorse minerali, delle risorse naturali. Questo è l’obiettivo centrale. Non stiamo cedendo solo sovranità militare, sovranità del nostro paese, ma oltre a questo, stiamo anche sottomettendoci agli interessi che hanno di controllare le nostre risorse nella regione”.
Nell’ultimo viaggio dell’ex presidente Guillermo Lasso negli Stati Uniti, nel settembre del 2023, sono stati firmati due accordi internazionali che non sono stati diffusi ufficialmente dal Dipartimento di Stato. Il primo accordo permette la presenza di navi militari statunitensi in acque ecuadoriane e il secondo fissa le condizioni per la presenza militare degli USA in territorio ecuadoriano.
Sulla posizione del suo movimento di fronte a questi trattati Iza ha dichiarato: “Lottiamo affinché l’Ecuador, la popolazione ecuadoriana, lo stato ecuadoriano abbiano sovranità. Non possiamo essere tutelati, in questo caso, dalle potenti forze straniere a livello mondiale. Rifiutiamo qualsiasi presenza militare. L’unica cosa che stanno facendo è controllare”.
Il presidente Noboa, in un’intervista concessa lunedì scorso ad un mezzo di comunicazione locale, ha detto che non eliminerà i sussidi perché non vede in questa misura una via d’uscita alla grave crisi economica che vive l’Ecuador, ma ha parlato della focalizzazione dei sussidi.
Circa la proposta di focalizzazione dei sussidi, che Noboa sta cercando di portare avanti nel suo campo d’azione, il presidente della CONAIE ha opinato che “non si possono eliminare a tutto il settore economico, a tutti i settori economici, non si possono eliminare i sussidi, ma bisogna focalizzare chi bisogna eliminare”.
Ha dichiarato che alcune imprese sono “tremendamente sostenibili in termini economici” e da 17 anni beneficiano dei sussidi.
“Quello che il presidente Noboa avrebbe dovuto fare giungendo è riscuotere ciò che devono, inclusa la sua famiglia”, ha aggiunto.
Sull’incremento di tre punti dell’IVA con cui vogliono recuperare approssimativamente 1.306 milioni di dollari, ha detto: “Non possiamo continuare a pagare noi ecuadoriani. Sarebbe più importante recuperare da quelli che hanno beneficiato dei rinvii tributari. Bisogna controllare l’evasione tributaria che è approssimativamente di 7.000 milioni di dollari l’anno”.
Relativamente alla riduzione delle imposte sull’uscita di divise ha dichiarato: “Quello che si deve fare è tornare di nuovo al 5 per cento, che non escano i dollari, il denaro, che investano qui. Quelli che hanno sovranità, quelli che sono patriottici, non escano a fare affari fuori sapendo che in Ecuador c’è una crisi”.
“Bloccare, incrementare, tornare al 5 per cento dell’imposta sull’uscita di divise, qui credo che recupererebbe 500, 600 milioni di dollari. Ma è a tutti i settori, non si può oggettivare unicamente alla classe media e ai poveri”, ha aggiunto.
24 gennaio 2024
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Ecuador. Líder de la Conaie denuncia que Noboa cede soberanía a EE.UU.”, pubblicato il 24-01-2024 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinoamericano.org/2024/01/24/ecuador-lider-de-la-conaie-denuncia-que-noboa-cede-soberania-a-ee-uu/] ultimo accesso 31-01-2024. |