Haiti: Nuove e importanti mobilitazioni contro il governo neoliberale di Moise


Un poliziotto morto.

Nuovamente la realtà haitiana si trova fortemente agitata, giacché negli ultimi mesi stanno avvenendo manifestazioni di scontento verso l’attuale governo di Jovenal Moise.

Questa è una cronaca inviata dalla località di Les Cayes che dà conto del clima di tensione e collera che c’è in ampi settori della popolazione.

A Les Cayes tutto era calmo fino a mezzogiorno. Ma nel pomeriggio tutto si è messo in agitazione. La Savane è in ebolizione, le vie Stenio Vincent e Nicolas Geffrard sono state invase da fumo nero provocato dalle barricate di pneumatici in fiamme. Le scuole chiudono. I genitori impazziti corrono a cercare i loro figli. Un vento di panico generalizzato regna anche nel centro della città.

Nel bicentenario le armi cantano all’unisono. A Lalue, decine di manifestanti, armati di cartelli bloccano il traffico. I passeggeri senza un’altra alternativa tornano alle proprie case facendo una maratona. I venditori raccolgono le proprie mercanzie per tornare a casa.

Nel mese di novembre 2018 le nuove truppe della polizia d’occupazione dell’ONU, la MINUJUSTH, collaborarono con la Polizia Nazionale Haitiana addestrata dalla MINUJUSTH al massacro di decine di persone in un quartiere povero e combattivo della capitale. Il presidente marionetta Jovenel Moise ha disposto il trasferimento di poliziotti e mercenari in varie città del territorio nazionale per reprimere le manifestazioni convocate fin da oggi, 7 febbraio, data della fuga del dittatore Duvalier in Francia messo alle strette da una sollevazione popolare dalle stesse caratteristiche che hanno oggi le massicce e combattive mobilitazioni popolari in tutta Haiti.

Si teme che l’impostore Jovenel Moise approfitti del fuoco mediatico che la stampa mondiale fa oggi sul golpe che l’impero degli USA tenta di fare in Venezuela per passare sotto silenzio i nuovi massacri contro la popolazione civile che continua a manifestare in strada e ad affrontare la repressione chiedendo la sua rinuncia e la sua messa sotto accusa da parte del potere Giudiziario.

Bisogna ricordare che Moise è accusato del furto di fondi di Petrocaribe, di aver preso denaro, di varie cause di corruzione e della repressione.

Martedì è stato ucciso un poliziotto durante gli scontri.

Nel pomeriggio i manifestanti dicevano : “questa notte nessuno dormirà”, mentre facevano appello agli altri quartieri della capitale ad unirsi alle manifestazioni di questo giovedì.

Moise ha dichiarato “l’emergenza economica”, a due giorni dalla mobilitazione popolare contro la crisi che sarà effettuata questo giovedì.

Il presidente della Repubblica, Jovenel Moïse, ha dichiarato “l’emergenza economica” in tutto il territorio di Haiti, durante il consiglio dei ministri di martedì 5 febbraio 2019, osserva l’agenzia on line AlterPresse.

Questa decisione è stata presa due giorni prima di una mobilitazione popolare contro la crisi socio-politica ed economica, annunciata per questo giovedì 7, data in cui si ricorda il 33° anniversario della caduta di Duvalier.

La risoluzione presidenziale si riferisce alle difficoltà che affronta una grande maggioranza della popolazione nel soddisfare le proprie necessità economiche e sociali, a seguito del repentino e generalizzato aumento dei prezzi dei bisogni basici.

Questa “emergenza economica”, che non è concretamente definita dal governo, aiuterebbe a ridurre il costo dei bisogni basici, aumentando l’accesso al credito per le piccole e medie imprese (PYME).

Avrebbe anche l’obiettivo di aiutare a finanziare il settore agricolo, di promuovere l’attività economica e rafforzare i programmi sociali.

C’è un’urgente necessità di adozione di “tutti gli aggiustamenti istituzionali rilevanti” “per aiutare le persone in situazioni difficili nel paese, allo scopo di sostenere meglio i segmenti più vulnerabili della popolazione”, con le parole della risoluzione, presa nel consiglio (speciale) dei ministri nel pomeriggio di martedì.

Nel frattempo, l’esecutivo politico ad Haiti dichiara di sospendere, fino al 30 settembre 2019, le esenzioni doganali e fiscali per l’anno fiscale in corso, eccetto quelle sollecitate per le missioni diplomatiche e le istituzioni e organizzazioni consolari e altre specifiche.

Sono state annunciate anche 11 misure per risanare le finanze pubbliche, in applicazione del decreto del 5 aprile 2017 riguardo allo stile di vita dello stato, informa una dichiarazione del 5 febbraio 2019 dell’Ufficio del Primo Ministro, Jean Henry Ceant.

Queste disposizioni includono la proibizione di comprare veicoli nuovi fino al 30 settembre 2019, e tutti gli affitti a nome di funzionari pubblici, eccetto quelli con l’espressa autorizzazione del Primo Ministro, così come la riconsiderazione del termine per i viaggi all’estero.

Per viaggiare, i ministri, i segretari di stato e i direttori generali devono avere il permesso espresso del primo ministro e del proprio ministro di supervisione. Il numero di ogni delegazione che viaggia all’estero non deve eccedere i cinque membri.

Questi accordi istituzionali, hanno avuto l’obiettivo di ridurre la spesa statale, sono stati annunciati anche sotto il governo dell’ex capo di governo Jack Guy Lafontant (che fu primo ministro di Haiti dal 21 marzo 2017 fino a settembre 2018), senza dare i risultati sperati.

Il governo di Jean Henry Céant avrebbe un vero desiderio di imporre queste misure ripetitive, o semplicemente cercherebbe con belle promesse di placare l’ira popolare latente? Quest’ultimo è il più probabile.

Nel frattempo, per questo giovedì vari settori del piano nazionale di vita hanno organizzato una mobilitazione di massa nel territorio della Repubblica di Haiti, contro gli alti prezzi. Per la vita, la corruzione e l’insicurezza, nel momento in cui continua si continua a chiedere la rinuncia di Jovenel Moïse.

La piega, che questa nuova mobilitazione sta probabilmente prendendo contro le attuali condizioni di esistenza ad Haiti, continua ad essere una grande preoccupazione per tutti.

7 febbraio 2019

Resumen Latinoamericano

Video: http://www.resumenlatinoamericano.org/wp-content/uploads/2019/02/WhatsApp-Video-2019-02-07-at-00.58.19.mp4?_=1

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Haití: Nuevas e importantes movilizaciones contra el gobierno neoliberal de Moise /Un policía muerto” pubblicato il 07/02/2019 in Resumen Latinoamericano, su [http://www.resumenlatinoamericano.org/2019/02/07/haiti-nuevas-e-importantes-movilizaciones-contra-el-gobierno-neoliberal-de-moise-un-policia-muerto/] ultimo accesso 09-02-2019.

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