Il documento con cui si formalizza la richiesta di estradizione dell’ex guerrigliero è giunto in Colombia attraverso la Cancelleria. Il Ministero della Giustizia, la Procura e la Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP) già conoscono l’ingiunzione.
Il governo degli Stati Uniti ha preso tutto il tempo che la legge gli concedeva per chiedere alla Colombia, in modo formale, l’estradizione dell’ex capo guerrigliero Jesús Santrich. Oggi scade il termine di 60 giorni che aveva a disposizione e, giustamente in questo giorno, è giunta la richiesta formale. Si tratta forse del caso che più ha danneggiato il processo di pace tra il Governo e le FARC, rivive il timore degli ex membri di questa organizzazione di essere inviati nelle carceri di quel paese: l’ex guerrigliero è richiesto per rispondere per delitti di narcotraffico.
L’indagine della DEA segnala che Santrich ha continuato a delinquere dopo aver firmato il documento per la fine del conflitto, una rotonda proibizione che era stata prevista nell’accordo di pace. Il caso è scoppiato agli inizi di aprile di quest’anno, quando la Procura ha catturato a Bogotà Santrich e altre tre persone. La detenzione è avvenuta dopo che l’ente indagante aveva conosciuto i dettagli dell’indagine della DEA, che segnala che l’ex capo guerrigliero, Armando Gómez, pseudonino El Doctor, Fabio Younes Arboleda e Marlon Marín, nipote di Iván Márquez, hanno ideato un piano per esportare 10 tonnellate di cocaina verso gli Stati Uniti.
L’operazione che ha portato alla cattura dei quattro coinvolti è stata effettuata dalla Procura, atto che è stato oggetto di una grande polemica. C’è chi segnala che l’organismo investigativo non avrebbe dovuto farlo e che era la Giurisdizione Speciale per la Pace (JEP) l’ente incaricato di risolvere questi casi quando si tratta di persone che sono dentro il nuovo modello di giustizia transizionale. Il problema di questo scontro di treni ha a che vedere con le date in cui sarebbero avvenuti i presunti delitti di Santrich: prima o dopo aver firmato l’Accordo di Pace?
Secondo l’indagine, i piani per inviare la droga furono ideati tra giugno 2017 e febbraio 2018, come dire, dopo la firma dell’Accordo di Pace e, per questo, la JEP non dovrebbe intervenire nella faccenda. Nonostante ciò, secondo vari analisti e la stessa JEP, sì lo deve fare dato che la Sezione di Revisione del sistema speciale di giustizia deve stabilire con chiarezza quando sono avvenuti i fatti. La Procura ha già inviato vari documenti a questa istanza della JEP affinché possa studiare il caso e definire se lo trattengono o se, al contrario, l’appello a definire l’estradizione di Santrich riguarda la Corte Suprema di Giustizia e successivamente il Governo.
L’ex capo della guerriglia si trova recluso nel carcere di La Picota, dopo aver passato alcuni giorni in ospedale, a seguito di uno sciopero della fame, e nella casa dell’episcopato di Bogotà, dove lo hanno ricevuto, hanno spiegato i suoi portavoce, per ragioni umanitarie. Santrich e i dirigenti del partito FARC hanno difeso la sua innocenza.
7 giugno 2018
El Espectador
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Estados Unidos formaliza solicitud de extradición de “Jesús Santrich”” pubblicato il 07-06-2018 in El Espectador, su [https://www.elespectador.com/noticias/judicial/estados-unidos-formaliza-solicitud-de-extradicion-de-jesus-santrich-articulo-793094] ultimo accesso 10-06-2018. |