Il Presidente ecuadoriano, Lenín Moreno, ha dichiarato di aver ordinato alla sua cancelliera di sospendere il ruolo del vicino paese di garante dei Dialoghi di Pace tra l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) e il Governo colombiano, che attualmente si svolgono a Quito, capitale di quel paese. Allo stesso tempo, ha ordinato di fermare le conversazioni e ha posto delle condizioni all’ELN per la loro continuazione.
“Ho sollecitato la Cancelliera dell’Ecuador a fermare quelle conversazioni e la nostra condizione di garante di quel Processo di Pace, fino a quando l’ELN non si impegnerà a smettere quelle attività terroriste” con queste parole Lenín Moreno ha dato una svolta riguardo alla politica ecuadoriana di sostegno e appoggio al Processo di Pace colombiano.
Questa decisione adottata dal presidente avviene in mezzo al crescente conflitto con un gruppo delle dissidenze delle vecchie Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia -FARC- (organizzate nel Fronte Oliver Sinisterra e guidate dall’alias “Guacho”) che hanno messo a segno molti attacchi in territorio ecuadoriano.
Moreno cerca di proiettare una immagine forte del Governo ecuadoriano di fronte alla sensazione di ingovernabilità e di mancanza di esperienza politica di fronte all’assassinio dei giornalisti. Nonostante ciò, detta reazione rende evidente la svolta a destra di questa nazione in temi di politica internazionale. Durante il periodo di Governo dell’ex Presidente Rafael Correa, l’Ecuador ebbe un ruolo fondamentale riguardo alla difesa della sovranità regionale e della costruzione di una America Latina come un territorio di Pace. Con questo passo l’attuale Presidente ottiene un arretramento in questa materia.
In una comunicato ufficiale lo stato ecuadoriano ha dichiarato che “il Presidente della Repubblica, Lenín Moreno, ha ordinato alla cancelliera María Fernanda Espinosa di informare il suo pari della Colombia, che l’Ecuador sospende la propria condizione di garante dei dialoghi di pace tra il Governo del vicino paese e la guerriglia dell’ELN, che vengono portati avanti in territorio ecuadoriano. La decisione sarà mantenuta fino a quando la guerriglia continuerà a fare azioni terroriste”.
L’ELN aveva espresso attraverso un comunicato la propria solidarietà al vicino paese per i fatti avvenuti nel suo territorio, rifiutando questo modo di agire della menzionata dissidenza.
L’Ecuador faceva parte del gruppo di paesi garanti del processo tra quella organizzazione insorta e il Governo di Santos, insieme a Brasile, Cile, Venezuela, Cuba e Norvegia. Questi, insieme al Gruppo di Paesi di Appoggio, Accompagnamento e Cooperazione (GPAAC) formato da Germania, Olanda, Italia, Svezia e Svizzera sostengono, accompagnano e finanziano il processo.
Il passato 22 marzo, dopo una profonda crisi che quasi porta alla loro rottura, i negoziati tra le parti erano stati ristabiliti. Si trovavano al Quinto Ciclo di queste conversazioni dove avrebbero affrontato temi relativi al Cessate il Fuoco Bilaterale, la definizione della Metodologia di Partecipazione della Società e le azioni umanitarie nel Chocó.
Date le attuali condizioni, è probabile che il processo cerchi una nuova sede tra i paesi garanti. Cuba si trasforma nella prima opzione di fronte all’unilaterale richiesta dell’Ecuador.
La notizia giunge in un momento complesso per il paese di fronte all’Elezione Presidenziale, dove candidati come Iván Duque si sono espressi per la cancellazione del processo in caso di loro elezione. La soluzione politica al conflitto armato si trova impantanata di fronte alla tortuosa applicazione degli Accordi con le FARC, che alcuni giudicano già come falliti o fracassati.
18/14/2018
Colombia Informa
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Presidente ecuatoriano, Lenín Moreno, suspende condición de garante de los Diálogos de Paz colombianos” pubblicato il 18-04-2018 in Colombia Informa, su [http://www.colombiainforma.info/presidente-ecuatoriano-lenin-moreno-suspende-condicion-de-garante-de-los-dialogos-de-paz-colombianos/] ultimo accesso 19-04-2018. |