Le comunità indigene continuano nel loro settimo giorno di mobilitazione nazionale. Nel Caldas e nel Valle del Cauca hanno effettuato un bilancio della situazione dei diritti umani a seguito degli scontri che ci sono stati con la Forza Pubblica. Nel luogo di riunione della Delfina c’è un manifestante ferito alla fronte e nel Caldas è stata assassinata la comunera Elvia Azucena Vargas.

Le autorità indigene hanno dichiarato che nel Cauca, nel Valle del Cauca e nel Caldas, “la forza pubblica ha affrontato con il suo modo di agire bellicoso i mingheri (partecipanti alla minga, riunione o lavoro agricolo collettivo, ndt) che unitariamente puntano al risarcimento dei diritti dei popoli e al rispetto degli accordi”.

Hanno dichiarato che i 16 membri della Forza Pubblica, che erano stati fermati dalla Guardia Indigena, “erano già stati restituiti ai sindaci di Pueblo Rico, Marsella, Carmen del Atrato e Quibdó, così come alla Difensoria del Popolo del Chocó e del Risaralda, alla Personeria (procuratore di nomina popolare, ndt) di Pueblo Rico, alla Procura del Risaralda e alla Chiesa Cattolica, con l’accompagnamento della MAPP/OEA (Missione di Appoggio al Processo di Pace/Organizzazione degli Stati Americani)”.

Nella Delfina denunciano che ci sono tre indigeni scomparsi

Secondo Giustavo Parra, membro dell’Organizzazione indigena ACIVA, un indigeno è rimasto ferito e ci sono tre scomparsi per gli attacchi della Forza Pubblica. Ha dichiarato che ancora non sanno chiaramente che tipo di arma abbia usato la Forza Pubblica, ma “uno dei colpi ha ferito una persona alla testa per cui è stato necessario assisterlo con urgenza”.

Ugualmente, ha dichiarato che gli scontri si sono prolungati per varie ore e hanno comunicato all’opinione pubblica la grave situazione che stanno vivendo a causa degli spari. Secondo Parra, “il colonnello dell’esercito ha negato tutti i fatti, ma abbiamo foto e prove delle cartucce dei fucili di quando ci hanno sparato”.

Nel Caldas è stata assassinata una comunera

Secondo Martha Hernández, consigliera del Consiglio Regionale Indigeno del Caldas, il 2 novembre è stata assassinata Elvia Azucena Vargas nella comunità Portachuelo della riserva Caño Momo Loma Piedra, a due ore dalla riunione della Minga. Ha dichiarato che i fatti sono stati confusi e che sono oggetto di indagine.

Riguardo alla mobilitazione, ha dichiarato che ci sono ancora delle comunità dove c’è la presenza costante dell’ESMAD (Squadrone Mobile Antisommossa). Questo lo hanno considerato come una intimidazione “che va contro la legge perché non stanno rispettando le norme che stabiliscono che per entrare nei territori ci sia la consultazione delle autorità indigene”.

Ha detto anche che gli uomini in uniforme “sono in alcuni mulini per la canna da zucchero e in case che sono isolate. Mercoledì scorso, da lì hanno lanciato gas lacrimogeni e alle persone è toccato uscire dalle proprie case”.

Di fronte al numero di indigeni feriti, Hernández ha affermato che hanno un elenco di 4 persone ferite negli scontri con l’ESMAD. Ha messo in risalto che la forza pubblica sta sparando direttamente al viso delle persone per cui la situazione è preoccupante. La missione medica, che è presente 24 ore, ha curato le persone per cui non è stato necessario trasferirle in centri medici.

Alla fine, Hernández ha chiarito che durante la protesta non sono state bruciate auto e moto. Ha dichiarato che la mobilitazione indigena continuerà in attesa che le autorità nazionali organizzino un tavolo di negoziato. L’ONIC (Organizzazione Nazionale Indigena della Colombia), inoltre, ha comunicato che nel Caldas continua ad esserci “angoscia di fronte alla dichiarazione del Colonnello della Polizia del dipartimento che ha detto che, se qualche indigeno scende in strada, lo priva della libertà e lo mette a disposizione della Procura”.

5 novembre 2017

Resumen Latinoamericano / Contagio Radio