La Conferenza Episcopale Argentina promuove la “riconciliazione” con i genocidi


Martedì scorso la Conferenza Episcopale Argentina ha comunicato che la prossima Assemblea Plenaria dell’istituzione religiosa “inizierà un momento di riflessione sui fatti avvenuti durante l’ultima dittatura militare” per trovare “un cammino di dialogo”. Forte rifiuto delle Nonne di Plaza de Mayo.

Dopo che martedì la Conferenza Episcopale Argentina (CEA) aveva emesso un comunicato con delle precisazioni riguardo alla 113a Assemblea Plenaria, le Nonne di Plaza de Mayo hanno risposto con un forte messaggio di rifiuto dell’idea di riconciliazione con i genocidi.

“Di fronte a questa informazione, diciamo nuovamente: non c’è dialogo possibile con coloro che sequestrarono, torturarono e fecero scomparire i nostri figli e figlie; con coloro che negano le informazioni sulla loro sorte finale; con coloro che sanno dove sono i più di 300 nipoti che sono ancora schiavi della menzogna e, a 40 anni dalla loro appropriazione, continuano a vivere con un falsa identità”.

L’organizzazione dei Diritti Umani ha manifestato la sua profonda preoccupazione all’idea della “riconciliazione” tra vittime e carnefici del terrorismo di stato che sta promuovendo l’istituzione guidata da Monsignor José María Arancedo.

La CEA ha annunciato che nella sua assemblea plenaria riceverà familiari degli scomparsi e dei repressori per iniziare “un itinerario di lavoro sul tema della riconciliazione nel quadro della cultura dell’incontro”.

Le Nonne hanno ricordato che una parte della Chiesa fu complice delle scomparse; con doppia morale avallò le torture e omise informazioni per il ritrovamento dei figli/e e nipoti. “Attraverso il Movimento Familiare Cristiano sono state ridipinte come adozioni quelle che in realtà furono appropriazioni di, almeno, due delle nostre nipoti”, hanno ricordato.

D’altra parte, nell’aprile del 2015, dopo la visita di Estela de Carlotto in Vaticano, Papa Francesco ordinò l’apertura degli archivi segreti della Chiesa Cattolica: circa 3000 carte e documenti che sono conservati nell’Episcopato, nella Nunziatura Apostolica e nella Santa Sede, con richieste che giunsero alla Chiesa per conoscere la dimora di detenuti e scomparsi e  richiedere delle azioni nei confronti delle autorità.

Nonostante sia stato diffuso che durante questa Assemblea della CEA verrà fatto conoscere il protocollo per accedere a questi documenti, l’informazione precisa che potranno sollecitarli solo le vittime e i familiari o i giudici o i procuratori che li richiedano durante l’istruzione delle cause per i delitti di lesa umanità. In questo senso, le Nonne sperano che sia rivista questa decisione che restringe l’accesso a documenti che da 40 anni stiamo richiedendo.

Alla fine, di fronte alla proposta di riconciliazione le Nonne di Plaza de Mayo hanno riaffermato che continueranno a lottare “fino a che l’ultimo dei responsabili sarà giudicato e condannato, fino a quando riappariranno i resti di tutti i nostri figli e figlie scomparsi, fino a quando l’ultimo nipote appropriato recupererà la sua vera identità. Perché non c’è amore nella menzogna, non c’è riconciliazione senza pentimento, non c’è perdono senza giustizia.

Militare accusato di crimini di lesa umanità ha chiesto asilo politico al Vaticano

Martedì il tenente colonnello (in ritiro) Emilio Guillermo Nani ha chiesto asilo diplomatico nella Nunziatura Apostolica attraverso una lettera nella quale ha detto che lo stanno per arrestare nell’ambito di due cause per delitti di lesa umanità e ha aggiunto che in Argentina c’è “quasi assoluta mancanza” di “garanzie costituzionali e processuali”.

02-05-2017

La Tinta

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
La Conferencia Episcopal Argentina impulsa “reconciliación” con genocidas” pubblicato il 02-05-2017 in La Tintasu [http://latinta.com.ar/2017/05/la-conferencia-episcopal-argentina-impulsa-reconciliacion-con-genocidas/] ultimo accesso 03-05-2017.

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