Città del Messico/ A più di 3 anni da quando Arturo Campos Herrera, dirigente del Coordinamento Regionale delle Autorità Comunitarie – Polizia Comunitaria (CRAC-PC), fu arrestato, né le autorità né i presunti danneggiati hanno le prove per dimostrare che fu autore di “sequestro aggravato”, così come lo accusarono nel dicembre del 2013, ha dichiarato il Centro dei Diritti Umani della Montaña Tlachinollan.
Secondo il Centro, non ci sono elementi che permettano di integrare la fattispecie penale di sequestro né una condotta illegale da parte del sistema della giustizia comunitaria, “che è una prova probatoria di un tentativo di criminalizzare il CRAC-PC”.
Il 14 febbraio è stato portato a termine un confronto tra Arturo Campos e le persone segnalate come oltraggiate in uno dei processi penali instaurati contro di lui, ha spiegato il Centro. Nella loro dichiarazioni, segnala, ciascuna delle persone non solo non ha fatto nessuna segnalazione contro di lui, ma hanno anche precisato che in nessun momento gli fu chiesto denaro in cambio della propria liberazione. Il Pubblico Ministero che aveva iniziato l’accusa, inoltre, nemmeno è stato presente alla pratica, “che all’inizio lascia un dubbio sul suo comportamento”, ha detto Tlachinollan.
Di fronte a questo, e in un rigoroso attaccamento ai principi di legalità e giustizia, il giudice della causa “è obbligato ad emettere la libertà immediata di Arturo Campos Herrera, dato che sono svanite totalmente le imputazioni che sono state effettuate contro di lui”.
Tlachinollan ha affermato che il confronto di martedì scorso ha reso visibili “i difetti strutturali del sistema di giustizia penale, così come il suo uso fazioso e discrezionale, nel quale accuse senza fondamento riescono per anni ad essere sostenute”.
Per quanto detto sopra, ha esortato il Giudice di Prima Istanza in materia penale e il Potere Giudiziario dello Stato (PJEG) ad attaccarsi alla legalità e ordinare l’immediata liberazione di Campos Herrera.
Il 2 dicembre 2013 fu confermata la detenzione del dirigente della polizia comunitaria da agenti della polizia ministeriale a Chilpancingo, da dove fu trasferito al Centro di Riabilitazione Sociale di Acapulco.
Iñaki Blanco Cabrera, titolare della Procura Generale di Giustizia dello Stato (PGJE), ha accusato che “c’è chi con il pretesto di tutelare la sicurezza e l’integrità delle proprie comunità e adducendo diritti collettivi si ergono come poliziotti comunitari, portano armi, alcune volte quelle proibite dalla legge, senza registrarsi e senza portare i documenti richiesti e molte volte cercando lo scontro con le autorità legalmente costituite”.
Campos Herrera fu accusato del delitto di sequestro aggravato, “commesso ai danni di diverse persone”, ma fino ad oggi, non c’è nessuna prova del presunto crimine.
15 febbraio 2017
Desinformémonos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Redacción Desinformémonos, “Aún sin pruebas, líder de policía comunitaria continúa preso” pubblicato il 15-02-2017 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/aun-sin-pruebas-lider-policia-comunitaria-continua-preso/] ultimo accesso 16-02-2017. |