La pace si costruisce e si stabilisce nelle regioni e nelle loro comunità popolari.
Voci di pace si fanno presenti nel Tolima e nei territori che sono espressione della resistenza agraria.
Il colmo del cinismo è la affermazione del Ministro Villegas e dei generali della sua cupola che in Colombia non c’è paramilitarismo. Nel frattempo crescono le minacce e gli assassinii effettuati dalle bande paramilitari in diversi luoghi del territorio nazionale.
Il Tolima (Dulima, fiume di neve o nube in lingua Pijao) è uno dei 32 dipartimenti della Colombia, con una densa storia sociale, politica e culturale.
Fu formalmente creato nel 1861 a partire dai territori dell’antica provincia coloniale di Mariquita.
Il suo territorio è stato storicamente spazio di civiltà indigene molto indipendenti e ribelli, con un noto senso anticoloniale.
Attualmente è formato da 47 municipi e sei province.
Nel Tolima si costituirono le FARC, fu negli anni 60 del XX secolo. La loro origine è un agguerrito gruppo di contadini e indigeni organizzati per resistere alla violenza latifondista e oligarchica.
Nell’attuale fase, di dialoghi, negoziati e costruzione della pace, i suoi abitanti, più di 1 milione e mezzo, e i suoi dirigenti, hanno manifestato il loro impegno verso gli accordi e i patti che cercano di mettere fine ad un lungo conflitto armato, con gravi impatti sui settori più vulnerabili di detta regione.
Nell’attuale congiuntura un tema della maggiore importanza è la creazione di due Zone Veredali Transitorie di Normalizzazione (ZVTN) nei municipi di Planadas e Icononzo.
A Planadas, un municipio situato nel Sud del Tolima, con circa 35 mila abitanti, mediante il Decreto 2017 del dicembre 2016 (http://bit.ly/2jFx5Ua), è stato disposto che nei prossimi sei mesi la vereda (frazione, ndt) El Jordán sarà una ZVTN.
E, ugualmente, mediante il decreto 2006 del dicembre 2016 (http://bit.ly/2j2CXDI), fu decretato dalla Presidenza della Repubblica di organizzare un’altra ZVTN, nella vereda La Fila, luogo nel quale permarranno per 180 giorni i membri delle FARC mentre avverrà il processo di abbandono delle armi e la formazione di un nuovo movimento politico con le organizzazioni cooperative e solidali previste.
Il giorno 10 gennaio, nella città di Ibagué, si è riunito un gruppo di persone per progettare un piano di lavoro con un insieme di attività orientate ad aumentare l’impegno della società civile regionale per mettere in atto gli Accordi di pace.
Il primo passo è consistito nel dare un ampio sostegno a Voci di pace e convivenza, l’istituzione organizzata dalla fine dell’anno precedente per controllare e seguire l’attuazione legislativa ed esecutiva dei patti di pace.
Jairo Rivera, uno dei suoi membri, ha ampiamente esposto in detto incontro la necessità di un maggiore vincolo di tutte le espressioni della società regionale nell’architettura della convivenza e di una pace positiva come materializzazione di giustizia, di una democrazia ampliata, di equità e non violenza.
Questo nucleo primordiale dell’azione per la pace nel Tolima si propone di favorire incontri popolari nelle due zone già indicate, con lo scopo di rendere più profondi i dialoghi e la relativa gestione dei progressi della pace.
Di tali incontri popolari, che coinvolgono ampi ceti della società, devono essere protagonisti gli studenti delle superiori, i professori, gli universitari, i dirigenti comunali, i contadini, le donne, gli imprenditori e le reti sociali.
Un evento più grande consisterà nella realizzazione, alla fine del mese di febbraio, di un’Udienza pubblica per rendere conto dei progressi della pace nel Tolima.
Quello di cui si tratta è di far leva, ovviamente, su una discorsività che serva da riferimento ad un nuovo immaginario sociale della pace e fonte di nuovi codici che arricchiscano il senso comune per modificare quello che è più associato all’individualismo, al mercantilismo, alla violenza e al neoliberalismo.
Voci di pace e riconciliazione giunge nel Tolima e nei prossimi giorni la sua esperienza sarà una guida di riferimento per il resto delle regioni e dei dipartimenti della nazione.
Nota. Campioni di cinismo, il Ministro della Difesa Villegas e la sua cupola di generaloni se ne escono con la più grande impudenza, tronfi e leggiadri, a proclamare che in questa repubblica insanguinata dall’ultra destra che taglia le teste il paramilitarismo non esiste più. I paramilitari, signori del governo, si stanno riorganizzando e operano liberamente su tutto il territorio. Nel Tolima si sono insediati bene a Ibagué e hanno scatenato una campagna di minacce di morte contro un centinaio di attivisti agrari e popolari. Ugualmente nell’Armenia e nel Nord del Valle, lì tengono sotto minaccia noti difensori dei diritti umani che sono senza protezione e minacciati affinché abbandonino le loro attività professionali e i luoghi di residenza.
Dottor Villegas, lasci da parte una tale menzogna e inganno e si assuma le proprie responsabilità verso gli accordi di pace.
14-01-2017
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Horacio Duque, “La paz del Tolima” pubblicato il 14-01-2017 in Rebelión, su [http://www.rebelion.org/noticia.php?id=221637&titular=la-paz-del-tolima-] ultimo accesso 19-01-2017. |