Víctor Azuaga, uno degli avvocati difensori dei contadini accusati del massacro di Curuguaty, ha parlato con il programma radiofonico della Rivista Acción, sugli sviluppi del processo di lunedì al Palazzo di Giustizia di Asunción.

Durante l’udienza, è comparso uno dei testimoni della procura, il poliziotto Miguel Anoni, sulla cui testimonianza la difesa ha sollevato vari interrogativi. Azuaga ha segnalato che ci sono varie contraddizioni tra la dichiarazione testimoniale del poliziotto e quella presentata durante il processo.

Ha precisato che in un primo momento Anoni aveva dichiarato che sul luogo c’erano circa 30 persone, ma in questa occasione ha sostenuto che erano circa 200, una cosa che può essere facilmente smentita mediante le registrazioni presentate, ha affermato.

Ha anche commentato che il poliziotto ha detto di essere stato colpito da quattro proiettili di mitragliatrici Galil, un’arma che portavano gli agenti della Forza Operativa della Polizia Specializzata (FOPE), e non i contadini, ai quali sono stati sequestrati solo vecchi fucili da caccia.

In questo senso, l’avvocato ha confermato l’innocenza di suoi difesi e ha anche accusato i poliziotti di essere stati gli autori del fuoco incrociato che è terminato con la morte dei poliziotti e dei contadini, mettendo in risalto che la testimonianza di Anoni è falsa, per cui potrebbe anche essere denunciato.

Un altro degli interrogativi sulla testimonianza di Anoni è che nelle sue prime dichiarazioni aveva detto di non poter riconoscere i presunti aggressori perché erano incappucciati, ma oggi ha dichiarato di aver di identificato Rubén Villalba come uno degli attaccanti.

Durante lo sgombero effettuato il 15 giugno 2012 nelle terre di Marina Kue morirono 11 contadini e 6 poliziotti, ma sono processati solo gli occupanti che chiedevano di recuperare l’immobile sottratto dalla ditta Campos Morombí. Nessun poliziotto è stato indagato per la morte dei contadini.

28 diciembre, 2015

Resumen Latinoamericano