Articoli con tag Elezioni

Nazione Mapuche: Il Werken del CAM Héctor Llaitul dice che “se il prossimo presidente del Cile sarà un germanico, imporrà un sistema di dominazione molto cruento contro la nostra nazione originaria”

Andrés Figueroa Cornejo

In una intervista inviata dal carcere di Concepción (Penale Biobío), Héctor Llaitul, dirigente del Coordinamento Arauco Malleco (CAM), condannato a 23 anni di prigione mediante la legge di Sicurezza dello Stato, ha affrontato diversi temi nel contesto della recente elezione presidenziale. L’offensiva dell’ultradestra con i suoi tre candidati presidenziali, la possibilità di un indulto, le riconvertite politiche di sicurezza del governo di Boric, oltre ad analizzare come sta il movimento di resistenza mapuche e la sua opinione sul nuovo intervento statunitense in America Latina, sono le problematiche approfondite dallo storico werken mapuche. Prosegui la lettura »

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Cile: Le grandi possibilità del nazi Kast di essere presidente

Oleg Yasinski

Il primo turno delle elezioni presidenziali in Cile di ieri sono terminate in modo triste e prevedibile.

La comunista Jeanette Jara ha ottenuto più voti degli altri candidati presi separatamente, ma il suo 26,85% è lontano dal 50 + 1% richiesto per vincere, e al secondo turno del 14 dicembre la vittoria di José Antonio Kast è praticamente garantita. Prosegui la lettura »

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L’incubo boliviano

Carlos Aznárez

C’è una sufficiente base popolare per approntare una strategia ribelle che serva a non permettere che si portino via le conquiste. Prosegui la lettura »

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Argentina: Milei-Trump hanno vinto e si sono tenuti la colonia

Felipe Yapur

Il governo libertario ha imposto la paura della debacle e ha vinto nelle elezioni legislative. La Libertad Avanza si è imposta in 16 distretti. Il Presidente ha promesso una riforma del lavoro, delle pensioni e dell’educazione. Il peronismo ha raccolto il 34,8 per cento. L’esperimento Province Unite è stato un totale fallimento. Prosegui la lettura »

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Secondo turno in Bolivia o il trionfo del male minore

Carlos Flanagan

La scorsa domenica è stato portato a termine -per la prima volta nella sua storia- il secondo turno dell’elezione presidenziale nello Stato Plurinazionale della Bolivia. Prosegui la lettura »

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Perù: Destituzione veloce di Dina Boluarte. Ragioni, scandali e un rimpiazzo poco raccomandabile

Con un brusco finale di cui è stata la prima presidente, il Perù scrive un nuovo capitolo di una lunga agitazione politica che il paese vive dal 2016. José Jerí, uomo di destra, sarà il settimo presidente in nove anni. In strada la gente grida: “Andatevene tutti”. Prosegui la lettura »

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Il non senso di votare

Raúl Zibechi

Quando il sistema politico si impegna affinché andiamo a votare, dobbiamo sospettare. Ma quando la possibilità di votare avviene in un paese la cui società si sta decomponendo in modo evidente, con risultati tremendi per la popolazione, dovremmo riflettere sull’utilità di mettere una scheda nell’urna. Prosegui la lettura »

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Argentina: Il peronismo ha vinto sugli aggiustamenti e la fame di Milei

Felipe Yapur

I candidati del governatore Kicillof hanno ottenuto il 47,28 per cento, prendendosi sei delle otto sezioni elettorali. Mentre i libertari hanno ottenuto il 33,71 per cento. Prosegui la lettura »

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Honduras: Un’altra volta alle urne?

Melissa Cardoza

La democrazia honduregna così come è conosciuta ora si è riaperta in un periodo terribile, perché fu negli anni ’80 che le sparizioni forzate ebbero il loro momento di massimo splendore, e l’allora generale delle Forze Armate, l’indimenticabile Álvarez Martínez, e la sua comparsa istituzionale, era colui che portava, insieme a politici e imprenditori, un’agenda di repressione e morte che ha segnato la recente storia del paese. Prosegui la lettura »

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La sinistra è una droga sistemica

Raúl Zibechi

In Ecuador e in Bolivia si stanno mettendo in evidenza i peggiori comportamenti delle sinistre e dei progressismi. In ambedue i casi si tratta di una deriva pragmatica che sostituisce l’etica per ambizione di potere e di lusso, mettendo da parte qualsiasi proposta programmatica, trasformando la politica in un mero esercizio di convenienze personali per ottenere vantaggi. Non è nuovo, certamente, ma nei due paesi menzionati tutto già passa senza il minimo tentativo di dissimularlo. Prosegui la lettura »

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Cile: La destra promette, il progressismo realizza: tre anni di governo di Gabriel Boric

Nico Castañeda

Con le massicce rivolte popolari in tutto il Cile durante l’ultimo trimestre del 2019 e la successiva crisi economica e sanitaria causata dalla pandemia di COVID-19, la figura del progresista Gabriel Boric si ergeva come la soluzione democratico-borghese ai problemi prospettati durante la rivolta del 2019 e la successiva crisi della pandemia. Prosegui la lettura »

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Ecuador: Sconfitta elettorale del progressismo

Juan J. Paz e Miño Cepeda

Le elezioni che si sono realizzate domenica scorsa (13/04/2025) in Ecuador hanno creato molteplici aspettative in America Latina. Evidentemente i settori progressisti della regione si aspettavano il trionfo di Luisa González, a cui i sondaggi anticipavano il trionfo. Prosegui la lettura »

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Ecuador: Nelle elezioni presidenziali il fascista Daniel Noboa otterrebbe la maggioranza dei voti, la candidata correista Luisa González non riconosce la sconfitta

Con il conteggio dell’82,58% dei voti Daniel Noboa otterrebbe, secondo il CNE, il 55,95% dei voti battendo Luisa González che otterrebbe il 44,05%. La candidata correista denuncia irregolarità e non riconosce la sconfitta. Prosegui la lettura »

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Brasile: Bolsonaro, prigione per il golpe contro Lula

Emir Sader

Come si presupponeva, il Supremo Tribunale Federale ha deciso, all’unanimità, di condannare Bolsonaro e le altre sette persone -tra loro vari militari- alla prigione per tentativo di colpo di stato per impedire la presa di possesso di Lula. Prosegui la lettura »

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Uruguay: Dopo gli scandali di Lacalle, la speranza risorge con Orsi, per il Fronte Ampio

Aram Aharonian

In Uruguay, quel paese piccolino che nella mappa quasi non si vede, quattro volte campione del mondo di calcio, la sorpresa è che non c’è stata sorpresa. Nonostante i pronostici dei media egemonici per cui ci poteva essere un risultato strettissimo, il popolo del Fronte Ampio è tornato a festeggiare: è tornata la speranza. Prosegui la lettura »

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