L’ELN è un’organizzazione ribelle, con 61 anni di lotta in Colombia, che invoca il diritto alla ribellione, ad alzarsi in armi. È un attore politico che agisce ed è protagonista nella realtà nazionale.
In questa storia di lotta, ha costruito una linea di azione politica e militare, basata su valori e principi etici che fanno parte dell’eredità di lotte ancestrali, dei padri della patria dell’Indipendenza, così come di ribelli internazionalisti, lottatrici e lottatori sociali e politici delle dimensioni di Jorge Eliécer Gaitán e Camilo Torres Restrepo.
In tutta questa storia, l’ELN ha costruito la propria giuridicità, nella quale si trova il Codice di guerra e il suo stesso Codice penale. É rispettosa, inoltre, del Diritto Internazionale e fa riferimento agli organismi che cercano di regolare la guerra nel mondo. Certamente non si pone sotto il quadro normativo dello stato e della sua giustizia, giustamente è contro di esso, per questo è ribelle.
É per questo che, al di là dei media corporativi e dei loro propri interessi, risulta assurdo che funzionari dell’alto governo e che dicono di dirigere la guerra, si esprimano con tanta vacuità finendo per negare la propria responsabilità e la funzione dei loro subalterni.
Esempio di questo è il Ministro della Difesa, che di fronte all’annuncio della realizzazione di un processo rivoluzionario, se ne esce rispondendo con frasi generiche, decontestualizzate e irresponsabili con i propri agenti e i familiari di questi. Dicendo: “non intendo che ci sia di rivoluzionario nel portare sofferenza ai figli e alle figlie dei nostri poliziotti e funzionari del CTI”. Fa appello al doloroso ricorso della compassione, negando di fatto il ruolo degli agenti e le condizioni del loro trattenimento. Non si tratta di civili, sono unità di corpi militari e di intelligence. In un territorio in guerra.
Lo stesso quando si mente, in tono ugualmente compassionevole, dicendo che: “Nonostante il dolore e l’incertezza del sequestro, le famiglie dei nostri eroi non sono sole e manterremo la speranza. Tutto lo stato è con voi”. Tristemente, per questi agenti dello stato, i loro superiori non sono all’altezza del conflitto e preferiscono la stampa alle decisione reali, la negazione e la compassione, invece della diplomazia e della politica. Ci vogliono meno lamentele e più responsabilità.
Il Ministro sa che i funzionari sono prigionieri, questo vuol dire che sono in mano di un’Organizzazione Ribelle sollevata in armi contro lo stato e che ha la capacità di tenerli privati della libertà, così come fa lo stato con i nostri compagni che sono prigionieri nelle carceri.
Non perché si mente con delle parole, la realtà cambierà. Dopo 61 anni di lotta, inoltre, l’ELN fa quello che deve fare, basandosi su norme fondate su valori e principi etici.
3 novembre 2025
ELN-Voces
| Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
| Comandante Antonio García, “Menos lástima y más responsabilidad”, pubblicato il 03-11-2025 in ELN-Voces, su [https://eln-voces.net/2025/11/03/menos-lastima-y-mas-responsabilidad/] ultimo accesso 12-11-2025. |







