L’assassinio di 11 militari da parte di una banda criminale legata all’attività mineraria illegale scuote la società. Con giustificata ragione ci colpisce questo fatto così brutale, che deve risvegliare non solo la solidarietà delle vittime, ma una riflessione profonda su quanto successo avendo coscienza che questo crimine si poteva evitare…
Già da molto tempo si sapeva dove c’è una presenza attiva dell’attività mineraria illegale. Basti ricordare che, nel Piano Nazionale di Sviluppo del Settore Minerario [2], diffuso nel secondo semestre dell’anno 2020, alle pagine 109 e 112, si elencano i luoghi dove c’è attività mineraria illegale, ubicandoli in modo preciso per provincia, cantone e parrocchia. Sicuramente, in questi cinque anni devono essere apparsi nuovi luoghi di detta attività irregolare.
La domanda che emerge è perché lo stato non è intervenuto opportunamente di fronte a questa violazione della legge. Essendo una evidente illegalità, ufficialmente comprovata, ci si può ben chiedere, perché non sono intervenuti i vari governi, la procura, la forza pubblica… Si si fosse bloccato per tempo questo tipo di irregolarità, rafforzando anche l’azione delle comunità che difendono i propri territori, alcune delle quali sono perfino criminalizzate poiché impediscono l’espansione mineraria (Palo Quemado, provincia di Cotopaxi, per esempio), sicuramente non si sarebbe giunti a questa estrema situazione in cui il crimine organizzato ha trovato una nuova attività così lucrosa. Bisogna tener presente che l’estrazione dell’oro ha rotto ampiamente la barriera dei 3 milioni di dollari per oncia, trasformandosi in un affare ancor più lucroso di quello legato alla cocaina.
In questo momento di profonda indignazione, una volta di più, dobbiamo insistere che il tema non è attività mineraria illegale contro quella legale. La questione dell’attività mineraria deve essere affrontata al di là di questa falsa dicotomia, tenendo sempre conto che anche l’attività mineraria considerata come “legale” è illegale, dato che, in nessun caso rispetta la Costituzione. [3]
Ricordiamo anche la complicità tra attività mineraria illegale e funzionari governativi, a tutti i livelli. Così, per esempio, quest’anno sono state evidenziate le relazioni di un sottosegretario del Ministero della Difesa dell’attuale governo, che è stato delegato a due incarichi governativi per combattere l’attività mineraria illegale, mentre ha continuato come presidente di una società di consulenza i cui soci sono in relazione con imprese che hanno realizzato milionarie esportazioni di oro, che le autorità non hanno potuto ubicare. [4]
Inoltre, spesso l’attività mineraria formale può trarre profitto direttamente da quella informale, quando le imprese legali acquistano il minerale da quelle illegali. Vediamo a modo di constatazione come si è espansa l’esportazione di oro nell’ultimo anno, nel quale 56 esportatori senza volto hanno esportato oro per più di 1.300 milioni [5]; minerale proveniente da estrazioni non necessariamente legali. In altre occasioni i minatori illegali operano come punta di lancia di quelli formali per rompere la resistenza delle comunità, come succede a Buenos Aires, nella provincia di Imbabura, per menzionare solo un caso. E non mancano situazioni in cui condividono perfino aree date in concessione senza nessun controllo statale.
Se non si agisce con responsabilità e immediatamente in tutto il territorio nazionale, avremo di volta in volta sempre più saccheggio, devastazione, violenze di ogni tipo; una dura realtà che non scomparirà con l’azione delle imprese minerarie “legali”. Questo ci deve portare ad accettare che l’attività mineraria in Ecuador, oltre alle inoccultabili incostituzionalità e illegalità, costituisce una grave minaccia per la vita degli esseri umani e non umani. Già questa ragione dovrebbe essere sufficiente per impedire lo sviluppo di questo tipo di attività. Ancor di più se in termini economici, tutta l’attività mineraria, che costituisce una specie di banchetto minerario del XXI secolo [6], è un affare molto cattivo per il paese.
C’è in gioco la vita stessa degli esseri umani e della Pachamama. È necessario, allora, sviluppare transizioni post-estrattiviste, promuovendo un altro tipo di attività economiche, basate sul permanente rispetto dei Diritti Umani e dei Diritti della Natura.
Note:
[1] Alberto Acosta. Economista. Ministro dell’Energia e delle Miniere (2007). Presidente dell’Assemblea Constituente di Montecristi (2007-2008).
[2] Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali Non Rinnovabili, Viceministero delle Miniere; Piano Nazionale di Sviluppo del Settore Minerario (2020); https://www.recursosyenergia.gob.ec/wp-content/uploads/2020/10/Plan-Nacional-de-Desarrollo-del-Sector-Minero-2020-2030.pdf
[3] Alberto Acosta, John Cajas-Guijarro (2020); “¿Minería legal o minería ilegal?: una falsa disyuntiva” https://planv.com.ec/historias/mineria-legal-o-mineria-ilegal-una-falsa-disyuntiva/
[4] Rivista Plan V (2025); “Un exsubsecretario de Defensa tuvo vínculos con socios de exportadoras opacas de oro”; https://planv.com.ec/investigacion/exsubsecretario-ministerio-defensa-exportadoras-opacas-de-oro/
[5] Rivista Plan V (2025); 56 esportatori senza volto hanno venduto dal’Ecuador oro per più di 1.300 milioni; https://planv.com.ec/investigacion/oro-sin-rastro-x-mas-1300millones-ecuador/
[6] Alberto Acosta, John Cajas-Guijarro, Francisco Hurtado, William Sacher (2020); El festín minero del siglo XXI ¿Del ocaso petrolero a una pandemia megaminera?; https://www.rosalux.org.ec/pdfs/festin-minero.pdf
13/05/2025
Rebelión
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Alberto Acosta, “Sangrienta emboscada minera… ilegal, terrible, pero previsible”, pubblicato il 13-05-2025 in Rebelión, su [https://rebelion.org/sangrienta-emboscada-minera-ilegal-terrible-pero-previsible/] ultimo accesso 19-05-2025. |