Con l’allegria di unirsi e reincontrarsi, con l’entusiasmo che si trasforma in abbracci e in non poche lacrime d’emozione che si spargono in questa data così significativa. Con la necessità di ricordare, celebrare e continuare con l’eredità che ci lasciarono i 30 mila compagni e compagne detenuti-scomparsi, ma anche con la rabbia a fior di pelle, per la violenza che sta applicando il governo di Milei a pensionati, a lavoratori, a donne e diversità, a popoli originari. In questo modo il popolo è tornato a uscire in tutto il paese, e a Plaza de Mayo, ha fatto una delle più grandi manifestazioni degli ultimi anni. Per questo, costava andarsene dalla Piazza, c’era molta voglia di rimanere, di parlare con i compagni, di ammirare la quantità di bambini, bambine, adolescenti e quella moltitudine di giovani che gridavano parole d’ordine, che sventolavano bandiere o che sfoggiavano al collo i fazzoletti bianchi delle Madri, come uno scudo contro la crudeltà che pratica questo governo di sepoy negazionisti, violatori di tutti i diritti umani.
Sul palco, consacrando la marcia unitaria (qualcosa che è stato festeggiato in tutti i commenti), le Madri (Taty Almeida e Elia Espen), le Nonne (Estela Carlotto), il Premio Nobel della Pace, Adolfo Pérez Esquivel, il padre di Pablo Castillo, il fotografo che un gendarme della Bullrich ha tentato di assassinare. Nelle loro voci, il documento sottoscritto che parla del doloroso ieri e del presente che cerca, da parte governativa, di copiare la crudeltà della dittatura militare. Ma evidenziando anche che ad un certo punto ci fu e ci sarà resistenza. Che ugualmente al popolo palestinese che lotta contro l’occupazione sionista, qui la battaglia per evitare che ci rubino la speranza sarà senza riposo.
Sono state ore e ore di affluenza di tanta gente che è andata per conto suo, famiglie intere, e come sempre l’immaginazione di improvvisare frasi scritte su un cartoncino dove da una parte si ponderava il sacrificio di tutta quella generazione che è stata decimata dal terrorismo di Stato, e dall’altro, l’avvertimento molto chiaro a questo governo, che non ce la farà contro la forza di quelli in basso. Per questo, nelle Piazze di tutto il paese, la presenza popolare è stata multisettoriale, dove le colonne delle organizzazioni sociali e dei partiti di sinistra si mescolavano con centinaia di migliaia di autoconvocati, comprendendo tutti e tutte che questa unità non bisogna romperla, che è uno strumento indispensabile per sradicare le erbacce ed espellere coloro che dal potere sempre più assomigliano alla dittatura che tanto ammirano.
Foto Alejandro Diéguez
24 marzo 2025
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Carlos Aznárez, “Argentina. Un día histórico. Cientos de miles de manifestantes desbordaron Plaza de Mayo reivindicando la memoria y repudiando a Milei y el fascismo que representan”, pubblicato il 24-03-2025 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinoamericano.org/2025/03/24/argentina-un-dia-historico-cientos-de-miles-de-manifestantes-desbordaron-plaza-de-mayo-reivindicando-la-memoria-y-repudiando-a-milei-y-el-fascismo-que-representa-todas-las-fotos/] ultimo accesso 26-03-2025 |