Paramilitari e terrore in Nicaragua


Mónica Baltodano

Poche settimane fa è stata stretta un’altra corda di oppressione al collo del popolo nicaraguense. Come se fosse plastilina, i dittatori Ortega e Murillo hanno plasmato e adattato il proprio regime giuridico nella misura esatta dei loro interessi di potere personale. Ora hanno aggiunto questa presunta legalità alle viti di ferro delle armi, carcere, esilio, confische e terrore. Tutto il paese sotto i loro piedi, sottomessi per la paura, inclusi i loro stessi seguaci e servitori, prigionieri anche loro delle loro proprie paure.

Dall’esilio, noi centinaia di esiliati abbiamo giudicato come un “autogolpe” lo zibaldone che ne è risultato che continuano a chiamare Costituzione, con cui cercano di adattare la lettera al controllo assolutista che di fatto hanno progressivamente imposto da quando Ortega è tornato al potere nel 2007 con il 38% dei voti. Dettagli della Constituzione Chamuca, come l’ha battezzata il popolo, li ho presentati nel mio articolo in Desinformémonos, di dicembre 2024 (https://desinformemonos.org/autogolpe-de-estado-en-nicaragua/).

A gennaio di quest’anno, l’Assemblea Nazionale, ora trasformata in mero organo legislativo e subordinato alla copresidenza, ha stabilito che l’applicazione della “nuova Costituzione” avrebbe carattere retroattivo. Così, anche se nella farsa elettorale del 2021 è stato reinstallato un presidente e una vicepresidente, ora ambedue già firmano tutti i documenti come Copresidenti.

Allo stesso tempo, per evitare di fare la nuova farsa elettorale nel 2016, hanno esteso il loro periodo al potere. Un anno di più per deputati, sindaci, consiglieri e, certamente, i copresidenti. E a sei anni il periodo del capo dell’Esercito, generale Julio Avilés, che presto supererà il numero di anni di Somoza Debayle a capo dell’istituzione castrense. Con Avilés, che assunse l’incarico nel 2010, Ortega ruppe la norma della successione militare stabilita in cinque anni. Ugualmente avviene con il capo della Polizia e consuocero dei codittatori, Commissario Generale Francisco Díaz, nominato nel 2018.

In realtà la Costituzione Chamuca ha finito con lo svelare le pretese monarchiche di Murillo e Ortega, e per affrontare il ripudio che in silenzio mantiene la maggior parte della popolazione nicaraguense, hanno adottato ogni tipo di misure repressive, e creato una coreografia che fa apparire la loro forza come demolitrice e invincibile. Esempio di questo è il giuramento di settantamila paramilitari.

Chi sono i paramilitari?

Nel 2018, Ortega giustifico l’azione dei paramilitari -che spararono senza pietà contro i civili nelle città, nelle zone rurali e, in particolare, sugli studenti nelle università- dicendo che erano “poliziotti volontari”, categoria creata all’interno della Polizia Nazionale per coinvolgere la popolazione nella lotta contro la delinquenza. Ma, i paramilitari del 2018 erano forze di scontro, convocate in modo esplicito da Ortega e Murillo, mediante sindaci, vecchi capi guerriglieri e dirigenti del partito FSLN, per recuperare il controllo delle città che avevano perso nelle crescenti proteste di aprile, maggio e giugno 2018.

Allora, fu ordinato che per il 19 luglio -anniversario della Rivoluzione del 1979-, tutte le strade dovevano essere transitabili. Così, dotati di armi da guerra, mezzi di comunicazione ed emblemi che li identificavano, questi gruppi di paramilitari spararono e assassinarono, a fianco della Polizia, in modo scaglionato in tutto il paese. Fu ovvio allora, come ha dimostrato il recente Rapporto del Gruppo di Esperti del Consiglio dei DDUU dell’ONU (GHREN), i) che agivano diretti da ufficiali dell’Esercito e della Polizia e avevano informazioni precise. Le loro azioni sanguinarie portò il numero degli assassinati a 350 persone, cifra che la CIDH ha stabilito nel Rapporto Interdisciplinare di Esperti Indipendenti (GIEI) per il Nicaragua, con una stima superiore a 2.000 persone ferite. Decine di loro persero gli occhi e altre parti dei loro corpi. ii)

Non deve passare inosservato che i membri di questi gruppi furono convocati in nome della rivoluzione, degli eroi e martiri della lotta contro la dittatura somozista e della difesa del leader massimo, unto da Dio per salvare il Nicaragua. Alcuni comandanti guerriglieri si misero in evidenza in questi bisogni. Altri, come il pendolare Edén Pastora (prima conservatore, successivamente guerrigliero, dopo controrivoluzionario al servizio della CIA, e alla fine grande eroe dell’orteghismo, che gli conferì l’Ordine Sandino per i suoi servizi), si compiacque pubblicamente di tornare ad usare le armi contro i suoi nemici.

Bene, ora con la Costituzione Chamuca questi corpi, chiamati “poliziotti volontari”, sono stati ufficialmente incorporati come fattore di repressione. E per far tremare la popolazione e i suoi stessi adepti, hanno realizzato numerose cerimonie di “giuramento” nei paesi e nelle città. Vestiti con magliette bianche e con i volti coperti da passamontagna, in perfetta formazione giurano lealtà alla coppia di codittatori, non dimentichiamo che loro sono la patria, la sovranità e il progresso. E, certamente, usano lo svalutato emblema rosso e nero, bandiera ufficiale del partito FSLN, ora trasformato in simbolo nazionale.

Queste migliaia di uomini e donne che abbiamo visto con i volti coperti per occultare la propria identità, e anche la propria vergogna, nella loro grande maggioranza non sono paramilitari. Nel 2018, gli agenti mobilitati per la repressione non superarono alcune centinaia. Per questo agirono in modo scaglionato, paese dopo paese, come lo aveva fatto la GN contro i paesi sollevatisi nelle insurrezioni popolari quaranta anni addietro, nel 1978.

Tra questi incappucciati ci sono militanti fanatici che hanno agito come paramilitari, e sono disposti a tornare a sparare contro qualsiasi oppositore. Ma la maggioranza non lo sono. Da mesi, impiegati pubblici dei ministeri e delle municipalità sono stati obbligati nel più stretto segreto a ricevere un addestramento militare. Alcuni hanno raccontato in modo anonimo cosa sia questa istruzione. A partire da lì, gli impiegati sono stati obbligati a dirigersi e presentarsi come corpo compatto, in giuramenti che in verità sono coreografie in cui Chayo Murillo  è esperta.

Se uno studia la Storia, troverà delle similitudini con le messe in scena dei nazisti e fascisti in Germania, Italia e Giappone, ma anche di regimi come quello della Corea del Nord. Secondo loro dati, questi paramilitari superano in numero poliziotti e soldati delle forze armate. Il proposito di queste esibizioni e giuramenti di presunti paramilitari è aumentare il terrore e paralizzare qualsiasi sforzo di organizzazione e articolazione della popolazione, che non sa se questi incappucciati siano dei loro vicini, disposti a denunciarli al minimo segnale di disaccordo con quanto avviene in Nicaragua.

Gli ufficiali dell’Esercito devono sentirsi non indispensabili a difendere la dittatura, e i poliziotti pensare che possono essere rimpiazzati. Gli altri impiegati dello stato non possono sapere se il proprio collega d’ufficio sia una spia, ragione per cui devono mostrarsi docili e sottomessi in ogni momento. Alla fin dei conti, dal misero salario che viene pagato dipende la propria famiglia, e in tempi in cui si chiude l’alternativa dell’emigrazione, bisogna incassare e difendere il posto. Qualsiasi oppositore, inoltre, può essere posto alla frontiera quando così è deciso dal sanguinoso dito con anelli di El Carmen.

Le crudeltà, il terrore e i crimini di Ortega e Murillo e della loro dittatura di stampo stalinista, traggono sempre alla memoria la fine del dittatore rumeno Nicolae Ceaucescu e di sua moglie Elena, che con rabbia gridava golpisti al popolo insorto. Dopo, dal fucile dei loro prima leali paracadutisti, sarebbero usciti gli spari che al muro misero fine alle loro vite. Si può con il terrore e l’inganno sottomettere un popolo per un certo tempo, ma non lo si può sottomettere per tutto il tempo. È risaputo.

Note:

i) Potete leggere tutti i rapporti in https://www.ohchr.org/es/hr-bodies/hrc/ghre-nicaragua/index

ii) Vedere il rapporto completo in: https://gieinicaragua.org/giei-content/uploads/2019/01/GIEI_NICARAGUA_INFORME_EJECUTIVO_vENERO_2019.pdf

7 marzo 2025

Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Mónica Baltodano, Paramilitares y terror en Nicaragua, pubblicato il 07-03-2025 in Desinformémonossu [https://desinformemonos.org/paramilitares-y-terror-en-nicaragua/] ultimo accesso 20-03-2025.

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