I contadini hanno confermato che la misura di lotta ci sarà “fino a quando Arce e Choquehuanca rinunceranno” e per nuove elezioni.
In piena crisi economica che attraversa la Bolivia, un settore dei contadini del dipartimento di La Paz ha incominciato, fin dalle prime ore di questo lunedì 16, a mettere in atto le loro minacce di blocco indefinito delle strade per richiedere la rinuncia del presidente Luis Arce e del vicepresidente David Choquehuanca.
I primi blocchi sono stati fatti nelle strade verso Copacabana, con mucchi di terra e pietre, secondo informazioni di diversi media, anche se i dirigenti del settore mobilitato avevano indicato di bloccare, fin dall’ora zero di questo lunedì, almeno nove principali strade che collegano con la sede del Governo.
La misura di pressione è portata avanti dalla Federazione Dipartimentale Unica dei Lavoratori Contadini di La Paz “Túpac Katari”, guidata dal dirigente David Mamani che, nelle scorse ore, ha confermato che il blocco andrà avanti in modo indefinito fino a quando i mandatari del paese rinunceranno.
Il dirigente ha anche chiesto di convocare, nel più breve tempo possibile, le elezioni nazionali per eleggere “un nuovo governo, con una nuova proposta politica e un nuovo modello economico che affronti la profonda crisi economica” della Bolivia.
Nonostante ciò, il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) ha già anticipato che prevede di realizare le nuove elezione generali nell’agosto del 2025.
L’organizzazione di opposizione al Governo programma il blocco di nove strade e invita gli altri settori del paese ad unirsi allo sciopero indefinito. Chiede, inoltre, la nazionalizzazione di imprese private.
“Questo sciopero generale indefinito con il blocco delle vie sarà in tutte le altre strade importanti di La Paz (…) fino a quando il presidente Luis Arce e il suo vicepresidente David Choquehuanca”, ha detto Mamani in una conferenza stampa.
Secondo le istruzioni emesse da questa organizzazione che si oppone al governo di Arce, si prevede il blocco di nove vie, come dire, le strade che collegano la sede del Governo con Oruro, Copacabana, Achacachi e Sorata, Desaguadero, Viacha, Río Abajo, Palca, Zongo e Yungas.
Il dirigente ha chiesto alla “Assemblea Legislativa Plurinazionale o all’Organo Giudiziario” di convocare, nel più breve tempo possibile, le elezioni nazionali per eleggere “un nuovo governo con una nuova proposta politica e un nuovo modello economico che affronti la profonda crisi economica” della Bolivia.
Invito
Mamani ha invitato tutte le organizzazioni sociali, “che ancora sono in dubbio e non vogliono unirsi”, ad aggiungersi allo sciopero indefinito.
“Noi, come autorità originarie, stiamo lottando coerentemente e sindacalmente per la nostra indipendenza politica e per l’autonomia”, ha ribadito.
“Qui stiamo lottando per le nostre vere rivendicazioni, come dire, stiamo (anche) lottando per questo problema che si è creato a causa dell’aumento dei prezzi del paniere familiare, per la mancanza di combustibili e la scarsezza di dollari”, ha continuato.
Sovvenzioni e nazionalizzazione
Il dirigente ha chiesto di togliere le sovvenzioni dei combustili per le imprese transnazionali che sfruttano le nostre risorse naturali del settore minerario e per “le imprese agroindustriali oligarchiche che sono concentrate nel dipartimento di Santa Cruz”.
“Allo stesso tempo, stiamo chiedendo di nazionalizzare le imprese private di differenti settori che stanno sfruttando le nostre risorse naturali”, ha affermato.
Evisti o arcisti?
Mamani è tornato ad affermare che la sua organizzazione non risponde a nessun partito politico: “Né all’evismo né all’arcismo, noi rappresentiamo la nostra nazione aymara, quechua, guaraní e altre”.
Luis Arce
Sabato notte, durante un messaggi per gli incendi forestali, il presidente Luis Arce ha detto che non è il momento di “elettoralizzare il nostro paese convocando marce e blocchi che attentano all’economia e alla vita del popolo boliviano”.
16 settembre 2024
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Bolivia. Comenzaron los bloqueos de carreteras de los seguidores de Evo /Campesinos ratifican que la medida de lucha será hasta que renuncien Arce y Choquehuanca”, pubblicato il 16-09-2024 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinoamericano.org/2024/09/16/bolivia-comenzaron-los-bloqueos-de-carreteras-de-los-seguidores-de-evo-campesinos-ratifican-que-la-medida-de-lucha-sera-hasta-que-renuncien-arce-y-choquehuanca/] ultimo accesso 17-09-2024. |