Vera malattia: capitalismo, povertà, disoccupazione, salari bassi, alto costo della vita.
Il 1 giugno 2024, Nayib Bukele si è insediato come Presidente della Repubblica di El Salvador per un secondo mandato, terminando di imporre la sua candidatura presidenziale nonostante tutte le proibizioni costituzionali, e riuscendo a vincere le elezioni del 2024 con 2.701.725 voti (43,47%) su un totale possibile di 6.214.399.
Per le elezioni municipali, su 5.473.305 votanti possibili hanno espresso il proprio voto 1.647.368 persone, fatto che rappresenta il 30,10%. Oltre a quanto su detto il sostegno ai candidati del partito governativo scenderebbe drasticamente ottenendone solamente 632.245, che rappresenta l’11,55% del totale possibile, riuscendo ad impadronirsi nella maggioranza dei governi locali.
È chiaro che Bukele non è il presidente della maggioranza, e che i governi locali di Nuove Idee sono quelli che hanno ottenuto il minor sostegno elettorale.
Nella presa di possesso del 2019, Bukele offrì di applicare una “medicina amara” ai mali che affliggevano il popolo. Stanno per compiersi i 5 anni di detta offerta. È necessario fare un bilancio del suo governo, così come anche dell’opposizione elettorale, dei sindacati e delle altre organizzazioni.
Vera malattia: capitalismo, povertà, disoccupazione, salari bassi, alto costo della vita.
A Bukele toccò iniziare il suo mandato nel momento in cui il mondo viveva sotto la pandemia di COVID-19 e c’era un deterioramento dell’economia, sono passati vari anni e nonostante i discorsi l’economia salvadoregna continua a ristagnare, la poca crescita non è riuscita ad arrivare alle grandi maggioranze, la classe lavoratrice continua con salari pirrici, i prezzi dei prodotti del paniere base sono in aumento. Gran parte dell’economia salvadoregna è rafforzata dalle rimesse.
I settori popolari che sopravvivevano con le vendite ambulanti sono stati duramente colpiti dai piani di riorganizzazione delle città portati avanti dalle municipalità senza dare una reale risposta alla disoccupazione.
In cinque anni Bukele non è riuscito a dare la giusta medicina per la malattia.
La “medicina amara” ha solo calmato la violenza e la delinquenza
In cinque anni di governo il maggior risultato di Bukele è stato “portare la pace”. Per questo ha dovuto ricorrere al regime di emergenza, che c’è da più di due anni, sopprimendo così molte garanzie e libertà democratiche. Frutto di detto regime molte persone innocenti sono state private della propria libertà, così come hanno perso la vita nei centri penitenziari. Ha preferito costruire il mega carcere del CECOT invece di assegnare uno stanziamento migliore all’Università di El Salvador.
Detto regime di emergenza è stato utilizzato per infondere terrore nella popolazione e in certi casi si applica contro voci dell’opposizione.
Riorganizza il governo a proprio beneficio
Una volta che il gruppo parlamentare governativo di Nuove Idee aveva preso possesso, dopo poche ore Bukele ha dato un colpo al potere Giudiziario, soprattutto alla Corte Costituzionale, i magistrati imposti si sono dedicati ad obbedire ai suoi ordini e a legalizzare i suoi atti. Successivamente ha riorganizzato a proprio favore il potere legislativo e i governi locali. Nei suoi cinque anni si è dedicato a sopprimere, fondere e creare nuove istituzioni.
In poche parole, in questi cinque anni Bukele ha riorganizzato il governo per poter implementare il suo progetto economico e politico che permetta al suo nucleo imprenditoriale emergente di consolidarsi o negoziare uno spazio come gruppo economico e politico egemonico.
Politica antisindacale e antilavorativa
Rolando Castro, Ministro del Lavoro, fin dal suo arrivo si è occupato di imporre Giunte Direttive vicine a lui e al governo di Bukele, come è stato il caso del Sindacato dell’Istituto Salvadoregno della Previdenza Sociale (STISSS), successivamente lo hanno seguito gli altri sindacati delle istituzioni di governo.
Questi cinque anni di bukelismo lasciano un movimento sindacale diviso dove le Giunte Direttive che sono riuscite a negoziare le proprie credenziali con Rolando Castro hanno terminato con il negoziare benefici propri.
Il bukelismo usando qualsiasi pretesto si è rifiutato di negoziare Contratti Collettivi di Lavoro con i Sindacati e in altri casi non li ha rispettati, fatto che ha colpito i lavoratori, nella loro maggioranza impiegati del governo.
I sindacati degli impiegati pubblici vicini al governo sono divisi tra coloro che hanno appoggiato Rolando Castro e coloro che adulano il bukelismo, questi ultimi credono che arrivando un nuovo ministro le cose cambieranno. Non accettano che il ministro faccia quello che Bukele gli ordina e se Rolando Castro ha avuto questo comportamento è stato perché Bukele glielo ha permesso.
Il grande compito dei sindacati sarà recuperare la propria indipendenza.
elsoca.org
05/06/2024
La Haine
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Francisco Salgado, “El Salvador: cinco años de “medicina amarga” bukelista”, pubblicato il 05-06-2024 in La Haine, su [https://www.lahaine.org/mm_ss_mundo.php/el-salvador-cinco-anos-de] ultimo accesso 11-06-2024. |