Città del Messico / Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (Frayba) ha denunciato “l’incapacità” delle forze armate “a intervenire con un pieno rispetto della popolazione” nella sua strategia contro il crimine organizzato, dopo il fuoco incrociato tra la Guardia Nazionale e un gruppo criminale che il passato 31 marzo ha fatto 25 morti a La Concordia, Chiapas, tra cui persone della società civile.
“Da parte del Frayba e di altre voci della società civile, abbiamo insistito sulla necessità di un intervento non militarizzato di fronte all’aumento dei gruppi armati. Quanto sopra dichiarato corrobora l’incapacità di queste corporazioni ad intervenire con pieno rispetto della popolazione, e a garantire la sua vita e integrità fisica e psicologica”, ha denunciato il Frayba nella sua dichiarazione.
Lo scontro tra le forze armate e il gruppo del crimine organizzato è avvenuto nella località di Niños Héroes, dove delle persone della popolazione civile, tra loro donne, bambini e adolescenti, erano in attesa del traghetto conosciuto come Chalán per attraversare la diga La Angostura, e sono rimaste intrappolate in mezzo al fuoco incrociato.
“Durante la sua attesa la Guardia Nazionale è arrivata sul posto alla ricerca del gruppo armato, avvenendo un forte scontro tra ambedue le parti, ponendo la popolazione in mezzo al fuoco incrociato, e ledendo il diritto alla vita e all’integrità per un sproporzionato uso della forza”, ha denunciato il Frayba, che ha documentato la morte di 25 persone, tra loro civili, e che “un’infinità di persone sono rimaste ferite”.
Dopo il massacro, il Frayba ha manifestato la sua preoccupazione per la circolazione di video che le forze federali hanno registrato e nei quali si osserva che le persone assassinate presentavano colpi in testa, poiché “per i fatti probabilmente si è trattato di colpi di grazia, come dire, che potrebbero essere delle esecuzioni extragiudiziali”.
Di fronte allo scontro e alla violenza che attraversa il Chiapas per le lotte tra il crimine organizzato, il Frayba ha chiamato lo stato messicano ad indagare sul massacro e a identificare le responsabilità della Guardia Nazionale nell’uso eccessivo della forza, l’assassinio di civili e le probabili esecuzioni extragiudiziali, e ha precisato che le indagini “devono contemplare anche la mancanza di una pronta prevenzione da parte della Guardia Nazionale riguardo i deplorevoli fatti”.
Alla fine, il Centro ha insistito sulla necessità di reimpostare la strategia di sicurezza nella regione per garantire la vita e i diritti umani della popolazione, oltre a prestare una totale attenzione alle vittime di questo massacro.
Di seguito il comunicato completo:
Il Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas (Frayba) è a conoscenza del massacro avvenuto lo scorso 31 marzo dell’anno in corso nella località Niños Héroes, del municipio La Concordia, dove, secondo delle testimonianze, sono state assassinate circa 25 persone nell’ambito di uno scontro tra la Guardia Nazionale (GN) e un gruppo armato. In questi fatti sono rimaste ferite e assassinate persone della popolazione civile che si trovavano in attesa del traghetto conosciuto come Chalán per attraversare la diga La Angostura, che sono rimaste intrappolate in mezzo al fuoco incrociato.
“Durante la sua attesa la Guardia Nazionale è arrivata sul posto alla ricerca del gruppo armato, avvenendo un forte scontro tra ambedue le parti, ponendo la popolazione in mezzo al fuoco incrociato, e ledendo il diritto alla vita e all’integrità per un sproporzionato uso della forza”, ha denunciato il Frayba, che ha documentato la morte di 25 persone, tra loro civili, e che “un’infinità di persone sono rimaste ferite”.
Dopo il massacro, il Frayba ha manifestato la sua preoccupazione per la circolazione di video che le forze federali hanno registrato e nei quali si osserva che le persone assassinate presentavano colpi in testa, poiché “per i fatti probabilmente si è trattato di colpi di grazia, come dire, che potrebbero essere delle esecuzioni extragiudiziali”.
Da parte del Frayba e di altre voci della società civile, abbiamo insistito sulla necessità di un intervento non militarizzato di fronte all’aumento dei gruppi armati. Quanto sopra dichiarato corrobora l’incapacità di queste corporazioni ad intervenire con pieno rispetto della popolazione, e a garantire la sua vita e integrità fisica e psicologica.
Facciamo un energico appello allo stato messicano ad indagare questo massacro, così come anche a identificare le responsabilità della Guardia Nazionale nell’uso eccessivo della forza, l’assassinio di civili e probabili esecuzioni extragiudiziali. Le indagini devono contemplare anche la mancanza di una pronta prevenzione da parte della Guardia Nazionale riguardo i deplorevoli fatti.
Insistiamo sulla necessità di reimpostare la strategia di sicurezza nella regione per garantire la vita e i diritti umani della popolazione, oltre a prestare una totale attenzione alle vittime di questo massacro.
3 aprile 2024
Desinformémonos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Redacción Desinformémonos, “Masacre en Chiapas demuestra «la incapacidad» de las fuerzas armadas para proteger a la población civil: Frayba”, pubblicato il 03-04-2024 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/masacre-en-chiapas-demuestra-la-incapacidad-de-las-fuerzas-armadas-para-proteger-a-la-poblacion-civil-frayba/] ultimo accesso 09-04-2024. |