Il presidente dell’Ecuador decreta lo stato d’emergenza


Daniel Noboa ha sottolineato di aver dato “ordini chiari e precisi ai comandi militari e di polizia affinché intervengano a controllare le carceri”.

Dopo varie ribellioni per un aumento della violenza carceraria nei centri penitenziari, questo lunedì il presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha decretato nel paese lo stato d’emergenza, affinché le forze armate abbiano “tutto il sostegno politico e legale nelle loro azioni”.

“Ho appena firmato il decreto di stato d’emergenza affinché le Forze Armate abbiano tutto il sostegno politico e legale nelle loro azioni”, ha dichiarato il mandatario nel momento in cui ha puntualizzato che “è terminato il tempo in cui i condannati per narcotraffico, sicariato e il crimine organizzato ordinavano al Governo di turno che cosa fare”.

Nel frattempo, ha aggiunto che “quello che stiamo vedendo nelle carceri del paese, è il risultato della decisione di affrontarli”. Ha anche detto che per questa ragione il Governo ha intrapreso azioni “che ci permettano di recuperare il controllo dei Centri di Privazione della Libertà che negli ultimi anni si è perso”.

Rispondendo, Daniel Noboa si è giustificato dicendo che “questi gruppi vogliono intimorirci e credono che cederemo di fronte alle loro richieste”, mentre ha sottolineato di aver dato “ordini chiari e precisi ai comandi militari e di polizia affinché intervengano a controllare le carceri”.

Insistendo che la cittadinanza deve sostenere le forze armate, il presidente ecuadoriano ha dichiarato che “quello che viviamo è una dimostrazione del fatto che nel paese le cose devono cambiare e che le leggi che abbiamo non sono sufficienti per vivere in pace”, senza fare una analisi strutturale del sistema penitenziario e della violenza.

In questo senso, ha spiegato che “non ci sono spazi per politici opportunisti che cercano di ottenere credito a spese di una crisi della sicurezza carceraria”, insistendo che “non negozieremo con i terroristi”.

Lo stato d’emergenza, con una durata di 60 giorni, oltre al dispiegamento militare delle forze armate e di polizia, include la sospensione del diritto alla libertà di riunione e all’inviolabilità del domicilio, così come la restrizione della libertà di circolazione, tutti i giorni, dalle ore 23.00 alle ore 05.00 (ora locale).

Da parte sua, l’organizzazione femminista Mujeres del Frente ha dichiarato in Twitter che “rende responsabile il Governo della vita delle persone prigioniere sotto la sua custodia, messe alle strette tra fuochi incrociati nelle carceri dove le armi non possono entrare ma con l’autorizzazione di funzionari statali”.

“Ci mentite. Non siamo presenti ad una lotta dello stato contro i gruppi del crimine organizzato: viviamo una guerra che ci impongono le élite statali e imprenditoriali”, ha riferito il collettivo.

Allo stesso modo, insistono sulla necessità di misure alternative alla prigione, per ridurre la popolazione penitenziaria e il reclutamento di giovani razziati per la guerra, e di politiche di disarmo, nonché della riduzione dell’importazione di armi.

8 gennaio 2024

teleSUR

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Presidente de Ecuador decreta estado de excepción, pubblicato il 08-01-2024 in teleSURsu [https://www.telesurtv.net/news/presidente-ecuador-decreta-estado-excepcion-pais-20240108-0033.html] ultimo accesso 10-01-2024.

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