Colombia: Petro annuncia il dialogo con circa duemila ribelli delle FARC


Il governo della Colombia ha annunciato che negozierà con i ribelli che si sono allontanati dal patto di pace che nel 2016 firmarono le estinte Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), circa duemila combattenti che si mantengono in armi.

Il presidente Gustavo Petro ha informato dell’inizio dei dialoghi di pace con la fazione più grande dei dissidenti della guerriglia un tempo più potente d’America.

“Si stabilirà un tavolo tra il governo e lo Stato Maggiore Centrale”, ha twittato il mandatario, poco dopo che la procura aveva revocato gli ordini di cattura contro 19 capi che saranno negoziatori.

“Comincia un secondo processo di pace”, ha aggiunto il mandatario, che negozia dalla fine dell’anno passato con i ribelli dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN).

Il procuratore generale, Francisco Barbosa, ha acconsentito alla richiesta del governo di sospendere le ingiunzioni giudiziarie che pesavano sugli allora delegati delle guerriglia.

Petro, il primo progressista a giungere al potere in Colombia, cerca anche di concretizzare i dialoghi con il potente cartello del Clan del Golfo, con altre bande del narcotraffico e la Seconda Marquetalia, fazione di dissidenti che firmarono e dopo abbandonarono il processo di pace.

“Praticamente la metà delle persone oggi armate entra in un processo di pace con il governo; manca ancora l’altra metà”, ha dichiarato Petro ai media dal dipartimento del Cauca, senza precisare la data né la sede dei dialoghi.

“Bene, presidente Petro! La scommessa per una pace stabile e duratura deve essere appoggiata”, ha twittato Sandra Ramírez, ex militante delle FARC e senatrice del partito Comunes, sorto dall’accordo firmato nel 2016.

Con la cosiddetta politica di Pace Totale, Petro cerca di estinguere il conflitto interno di sei decenni. I suoi delegati da novembre conversano con la guerriglia dell’ELN nelle sedi, a rotazione, di Caracas, Città del Messico e prossimamente all’Avana.

Chiedono di rivedere la classificazione della foglia di coca

Durante le sessioni della Commissione degli Stupefacenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite che si svolgono a Vienna, il governo di Petro ha chiesto una revisione dell’attuale classificazione che tiene la foglia di coca nella lista delle sostanze controllate.

Per la Colombia mettere la foglia di coca nell’elenco della Convenzione Unica nel 1961 sugli Stupefacenti “ha costituito un errore storico contro i popoli autoctoni delle Ande”, ha affermato durante il dibattito generale la viceministra colombiana sui Temi Multilaterali, Laura Gil.

La proposta sulla foglia di coca -materia prima della cocaina- si inquadra in una nuova politica sulle droghe che la Colombia promuove da sei mesi, quando Gustavo Petro è giunto al potere.

“La Colombia è stanca di mettere i morti e di perseguitare i suoi contadini in questa guerra contro le droghe che è fallita”, ha affermato la Gil di fronte alla commissione.

Su sua richiesta, la Colombia si è unita alla Bolivia nello sforzo per far sì che l’ONU ritiri il veto sugli usi tradizionali della foglia di coca con l’argomento che al suo stato naturale non è uno stupefacente.

“I nostri popoli chiedono di decolonizzare le attuali regole delle convenzioni e di fare giustizia a sei decenni di colonizzazione”, ha dichiarato di fronte alla commissione il vicepresidente boliviano, David Choquehuanca, aymara che rivendica la masticazione della foglia di coca e ha chiesto rispetto per il suo uso tradizionale, nutrizionale, terapeutico e ha sostenuto la commercializzazione della foglia.

In Bolivia è legale la coltivazione della foglia di coca per il consumo tradizionale fino a 22.500 ettari.

14 marzo 2023

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Colombia. Petro anuncia diálogo con unos 2 mil rebeldes de las FARCpubblicato il 14-03-2023 in Resumen Latinoamericanosu [https://www.resumenlatinoamericano.org/2023/03/14/colombia-petro-anuncia-dialogo-con-unos-2-mil-rebeldes-de-las-farc/] ultimo accesso 16-03-2023.

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