Gli ufficiali subalterni, tecnici, sottufficiali e la truppa acquartierati nella Valle dei fiumi Apurímac, Ene e Mantaro (VRAEM) e alle frontiere non obbediranno a qualunque atto contrario alla vita umana, ci dichiariamo in ribellione di fronte all’usurpatrice Dina Arcelia Baluarte Zegarra. Allo stesso tempo, siamo contro questo sistema sfruttatore, corrotto avallato dalla costituzione politica del Perù del 1993.

Noi, glorioso esercito peruviano, NON OBBEDIREMO ALLO STATO D’EMERGENZA, lo consideriamo una violazione dei diritti fondamentali della nazione peruviana e si dichiara guerra ai Generali e colonnelli che si inginocchiano davanti ai politici, ai procuratori e ai narcotrafficanti per i propri appetiti e interessi personali. Facciamo appello agli uomini della nostra Polizia Nazionale del Perù a DEPORRE LE ARMI, in caso contrario per la vita della nostra famiglia contadina si procederà militarmente al disarmo con tattiche di guerra.

Deplorevolmente la guerra a volte è inevitabile. Sebbene a nessuno piaccia l’idea di dover lasciare la propria famiglia, milioni di nostri antenati si sono sollevati in armi per difendere il proprio paese. È per questi valorosi soldati che le minacce, che il nostro paese ha affrontato, non hanno distrutto la nostra libertà. In tal senso il popolo peruviano di cui siamo debitori ci chiama alla difesa dei propri diritti fondamentali, principalmente educazione, salute e lavoro per il popolo peruviano che dagli anni 90 un settore, chiamato politici, negozia a sangue e fuoco per proteggere le imprese private.

“L’INTEGRITÀ TERRITORIALE NON SI LEDE, SEMPRE UN PASSO AVANTI”

“IL VERO SOLDATO NON LOTTA PERCHÉ ODIA QUELLO CHE C’È DAVANTI A LUI, MA PERCHÉ AMA QUELLO CHE C’È DIETRO A LUI”. CREDO ALLA MIA PATRIA E PER QUESTA VINCERE O MORIRE

MISSIONE DI ONORE E SACRIFICIO

CON PROFONDA VOCAZIONE DI SERVIZIO E DOVERI SACRI DA COMPIERE.

18 dicembre 2022

Resumen Latinoamericano