Il progressismo non la ferma, la guerra contro i popoli avanza e si mantiene, forse con minore intensità diranno alcuni, ma una cosa certa è che non c’è tregua e al contrario si mantiene e si approfondisce con il passare del tempo. Per far fronte a questa situazione da parte del governo di Petro e Francia si puntano tutti gli sforzi per consolidare la proposta di “Pace Totale”, un dilemma che ancora non si vede con chiarezza.
Per questo articolo vorrei menzionare alcuni casi di violenza che sono avvenuti tra settembre ed ottobre di quest’anno, dove le vittime sono i popoli organizzati in diverse espressioni sociali e comunitarie. Alla fine vorrei porre alcuni interrogativi di fronte a questo scenario.
Comunità di Pace
Lo scorso 4 ottobre la Comunità di Pace di San José de Apartadó ha denunciato i fatti “che attentano alla vita della popolazione civile del nostro ambiente geografico e sociale e all’esistenza della nostra Comunità di Pace. Il nostro territorio continua a vivere sotto il dominio della morte, dato che attraverso le loro armi i paramilitari continuano ad annunciare: “O vi sottomettete o morite”.
In questa denuncia descrivono le azioni degli interessi di sfruttamento minerario nei loro territori, dove minacciano di realizzare estrazione di carbone, pietra calcare, petrolio e oro. Allo stesso tempo evidenziano l’azione del potere legato al paramilitarismo, che effettua attività di attenzione alla popolazione civile come brigante di salute, in mezzo alla presenza di riconosciuti paramilitari del territorio, che condividono il medesimo scenario insieme a militari e poliziotti.
Allo stesso tempo denunciano le minacce che hanno ricevuto dai nuovi comandi paramilitari che sono presenti nella zona e che realizzano liste di persone dichiarate obiettivo militare, “accusandole di essere ribelli che non accettano i loro ordini, tra loro la Comunità di Pace, e allo stesso modo annuncia l’esecuzione di presunti ladroni e marijuananomani (consumatori di sostanze psicoattive). Sostanze che gli stessi paramilitari tollerano, consumano e vendono” (1).
Indigeni del Cauca
Il 7 ottobre nel territorio di Munchique Los Tigres si è registrato un attentato contro la guardia indigena che stava realizzando un giro territoriale, attività che cerca di affrontare le dinamiche di disarmonizzazione che stanno vivendo i territori a causa del narcotraffico e di tutte le dinamiche che genera nella convivenza delle comunità (2).
Il 27 ottobre è stata assassinata Yeimi Chocué, tesoriera del consiglio indigeno di Chimborazo, municipio di Morales, che sembra sia stata seguita fino alla sua abitazione. Allo stesso modo, il 29 ottobre la storica dirigente Aida Quilcué, oggi congressista della Colombia, è stata vittima di un attentato al veicolo che usava per muoversi che è stato colpito da sei colpi d’arma da fuoco (3).
Lutto in tutta la geografia nazionale
L’Associazione dei Contadini del Sud del Córdoba ha denunciato il 17 ottobre l’assassinio di Rafael Moreno, un dirigente che fu ex candidato in uno dei seggi di pace e lavorava nella regione come giornalista (4). Allo stesso modo, il 30 ottobre nella frazione di Jardines de Sucumbíos de Ipiales (nel sud del paese), sono stati assassinati Jonás Carabalí e suo cugino Faustino Carabalí, ambedue appartenevano al Consiglio Comunitario Afro Nuevo Amanecer.
La stessa domenica 30 ottobre è stato assassinato a Barranquilla Johnny Agudelo Pineda, che stava facendo da mediatore nelle occupazioni di terre della tenuta Alpes de Sevilla de Galapa. Quella stessa domenica di sangue, a Macaján, Toluviejo, è stato assassinato il dirigente sociale William Urueta, membro del Pacto Histórico (5).
Tribunale Popolare a Siloé
Alcune ore prima di finire di scrivere questo articolo, nella città di Cali sono stati minacciati dai paramilitari i membri del Tribunale Popolare di Siloé, una iniziativa che cerca di fare chiarezza sulla verità e la giustizia dei fatti avvenuti in questo comune durante l’esplosione sociale del 2021, dove furono assassinati vari giovani. Il volantino di minaccia è stato consegnato ad un bambino durante una festa popolare.
Incognite
Senza dar luogo a dubbi, tutte queste dinamiche di morte e terrore sono strategie per distruggere il tessuto sociale, asse fondamentale per riuscire a consolidare qualsiasi processo sociale e comunitario. Allo stesso tempo, questa strategia sta colpendo il fin ad ora NON rafforzato pilastro che aiuterebbe a sostenere il governo progressista in Colombia. Un chiaro paradosso, o piuttosto un permanente controsenso, dato che mentre il presidente “invita” la società ad organizzarsi, non l’accompagna, né crea le condizioni necessarie affinché questo diventi una realtà, gli spazi di partecipazione non sono decisivi e non permettono alla società di sentirsi governo e potere.
Di fronte all’attuale situazione di morte, che evidentemente non è nuova, mi sorgono varie domande: È la proposta della “Pace Totale” il cammino per sradicare la violenza nelle regioni rurali del paese? O al contrario, questa implicherà uno scenario di impunità che darà inizio ad un nuovo ciclo di violenza in Colombia? D’altra parte, se sono i popoli organizzati coloro che vivono di più le conseguenze della violenza paramilitare, è possibile consolidare delle strategie comuni di attenzione per frenare questa ondata di morte? Non sarebbe il momento di consolidare uno scenario di discussione e dialogo dei differenti movimenti sociali e comunitari del paese per valutare il momento politico e così costruire una rotta e agenda propria che vada al di là dell’attuale governo?
Sono molte di più le domande che sorgono, nonostante ciò vorrei chiudere con questa canzone, dato che incoraggia e invita a continuare a lottare per la difesa della vita: https://www.youtube.com/watch?v=xIKBEXvbqEc
Note:
3- Vedere: https://www.facebook.com/cxhabwalakiwe/photos/a.2045935505653510/3312846135629101/
4- Vedere: https://www.facebook.com/ascsucororg/photos/a.1742569699383100/2910706645902727/
5- Ver: https://periodicovirtual.com/colombia-cuatro-lideres-sociales-fueron-asesinado-en-un-solo-dia/
2 novembre 2022
Desinformémonos
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Felipe Martínez, “Incesante guerra contra los pueblos en Colombia”, pubblicato il 02-11-2022 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/incesante-guerra-contra-los-pueblos-en-colombia/] ultimo accesso 17-11-2022. |