Messico: Luis Echeverría e il genocidio impunito


Cristóbal León Campos

I crimini di lesa umanità commessi da Echeverría e dal PRI non possono essere cancellati dopo la sua morte.

È morto a 100 anni Luis Echeverría Álvarez, ex presidente del Messico (1970-1976), con lui se ne va nuovamente alla tomba la richiesta di giustizia di migliaia di familiari e della società messicana che per decenni hanno alzato la voce chiedendo giustizia per gli scomparsi, gli assassinati, i sequestrati e torturati, per gli studenti massacrati il 2 ottobre 1968 a Tlatelolco e il 10 giugno 1971 durante l’ “halconazo” (il giovedì del Corpus Christi), fu un genocida alleato infallibile di Gustavo Díaz Ordaz, un altro genocida che anche lui è morto godendo della protezione delle leggi che dicono di “vigilare sulla giustizia”.

Nel 2002 iniziò un processo legale per giudicare per genocidio Echeverría (è l’unico presidente che ha affrontato la “giustizia”) per i crimini di Tlatelolco e dell’ “halconazo” di fronte alla Procura Speciale per i Movimenti Sociali e Politici del Passato (FEMOSPP), nel 2006 stette per breve tempo agli arresti domiciliari, ma successivamente ne fu esonerato nel 2009, perché secondo la “giustizia” messicana non si avevano sufficienti prove per condannarlo, così rimase senza punizione e un’altra volta si prese beffe delle vittime, dei loro familiari, del dolore comune del popolo messicano. È morto a casa sua beneficiando dell’ingiustizia che regna nel paese.

I crimini di lesa umanità commessi da Echeverría e dal PRI -partito a cui appartenne e che governò per decenni seminando ingiustizia in tutto il paese-, non possono essere cancellati dopo la sua morte, la richiesta della società continua e come ha indicato il Comitato 68 Per le Libertà Democratiche: “La morte di Echeverría non estingue la causa per un crimine di stato. Chiediamo la continuazione dei processi giudiziari, la lista dei colpevoli è conosciuta da tuttx e continuano a godere dell’impunità e della protezione del potere politico ufficiale”.

Appena alcune settimane fa è stata presentata la Commissione per l’Accesso alla Verità, Chiarimento Storico e Promozione della Giustizia per le violazioni gravi dei diritti umani dal 1965 al 1990, certamente con l’obiettivo di chiarire i fatti e imporre “giustizia”, ma nel medesimo atto di presentazione il presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, ha reso omaggio ai militari di quell’epoca, come dire, ha creato una commissione per la “verità” celebrando i genocidi, un’assoluta contraddizione che accresce unicamente l’impunità, dato che come si è già detto, Echeverría godette dal 2009 di una totale tranquillità a seguito del fatto che nessun’altra autorità volle fare qualcosa per risarcire un poco i crimini di stato, dimostrazione di questo è che durante la campagna effettuata dall’attuale Governo federale per “giudicare” gli ex presidenti, il suo nome non appariva nella lista.

Echeverría è uno dei principali orchestratori della Guerra Sporca, che tra le altre strategie utilizzò le Guardie Bianche (gruppi armati dal governo per reprimere i movimenti sociali) per commettere ogni tipo di atrocità inumane, il loro legame con il crimine gli permise di accumulare una grande ricchezza che rafforza solo quanto è ingiusto della struttura sociale del capitalismo. Ora con la sua morte verranno quei simulatori per cercare di ripulire la sua immagine, ma la verità si sa e il popolo non dimentica. Non c’è perdono né oblio, non ci può essere fino a quando in tutto il Messico la giustizia continua a mancarci.

11/07/2022

Rebelión

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Cristóbal León Campos, Luis Echeverría y el genocidio impunepubblicato il 11-07-2022 in Rebeliónsu [https://rebelion.org/luis-echeverria-y-el-genocidio-impune/] ultimo accesso 13-07-2022.

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