Colombia: Le FARC Seconda Marquetalia confermano che “Iván Márquez è vivo”


La Seconda Marquetalia ha informato che, dopo aver subito un attentato, il suo comandante Iván Marquez è vivo.

Un comunicato del gruppo dissidente afferma che il capo guerrigliero è sopravvissuto all’attentato realizzato contro di lui e continua ad essere in vita. Notizia in sviluppo.

La Seconda Marquetalia, organizzazione dissidente dell’Accordo di Pace, ha informato che il suo comandante Iván Márquez è vivo, dopo aver subito un attentato lo scorso 30 giugno, dal quale è potuto sfuggire con ferite minori. Il comunicato, consegnato a Cambio con un testo e un video, mette fine alle speculazioni che da più di una settimana lo davano per morto in un’azione militare realizzata in Venezuela.

Il documento afferma che Márquez è stato vittima di un attentato diretto dalle caserme colombiane e con l’appoggio delle agenzie di intelligence degli Stati Uniti, e dichiara: “Per fortuna ne è uscito illeso, ha subito solo piccole ferite e sta godendo di buona salute. Dalla sua trincea di combattimento continuerà la lotta delle idee per una nuova Colombia”. L’organizzazione dissidente afferma che questa azione contro Márquez ha il “medesimo Modus Operandi che hanno utilizzato per assassinare il ‘paisa’ Óscar, Edilson Romaña, Gentil Duarte, e Jesús Santrich, da parte di differenti guarnigioni militari e comandi di polizia” (SIC).

Questa sarebbe la prima volta che la Seconda Marquetalia riconosce la morte di Óscar Montero, più conosciuto come il Paisa, un guerrigliero con una vasta esperienza militare che lo ha portato a diventare il comandante della Colonna Mobile Teófilo Forero, struttura responsabile di aver fatto esplodere una bomba nel Club El Nogal di Bogotá, nel febbraio del 2003, che fece più di 32 morti e un centinaio di feriti. Il comunicato, secondo quanto dice, è stato emesso dalle “selve e montagne dell’Arauca”, cercando di negare che Márquez si fosse rifugiato in Venezuela.

Iván Márquez è la persona meglio preparata della Seconda Marquetalia per partecipare ad un eventuale negoziato con il governo di Gustavo Petro, che nel suo discorso di vittoria ha affermato che lavorerebbe a consolidare la “pace totale”. È, inoltre, una figura storica nella guerriglia.

Márquez è nato nel Caquetá e ha una lunga traiettoria di negoziati politici con lo stato. Entrò nella guerriglia nel 1985, fece parte degli Accordi di Pace di metà degli 80 che dettero vita all’Unión Patriótica. Nel 1986 giunse al Congresso come rappresentante alla Camera, ma durò poco, poiché di fronte all’assassinio di vari compagni ritornò alle armi. Dopo fece parte dei gruppi di negoziazione di Casa Verde, nel 1990, Tlaxcala (Messico) e Caracas (Venezuela), così come del processo di pace di San Vicente del Caguán, nel 1998, e all’Avana (Cuba), nel 2012.

Dopo aver lasciato le armi, nel 2019 tornò a riprenderle per la mancanza di garanzie giuridiche, dopo che il suo compagno Jesús Santrich era stato arrestato per essere estradato per una presunta partecipazione a delitti successivi alla firma dell’Accordo di Pace. Da allora Márquez ha abbandonato il processo di pace e ha ripreso la sua vita guerrigliera. In questo contesto, l’arrivo al potere di Gustavo Petro apre la porta ad un nuovo tentativo per togliere le armi dalla politica mediante uno scenario di dialogo, al quale Iván Márquez parteciperà in sicurezza.

10 luglio 2022

Resumen Latinoamericano

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Colombia. Iván Márquez está vivo, confirman las FARC Segunda Marquetaliapubblicato il 10-07-2022 in Resumen Latinoamericanosu [https://www.resumenlatinoamericano.org/2022/07/10/colombia-ivan-marquez-esta-vivo-confirman-las-farc-segunda-marquetalia/] ultimo accesso 12-07-2022.

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