Redazione Desinformémonos

Città del Messico / I maestri del Coordinamento Nazionale dei Lavoratori dell’Educazione (CNTE) e le organizzazioni sociali si sono mobilitati questo 19 giugno per denunciare la mancanza di giustizia a sei anni dall’operazione di polizia a Nochixtlán, Oaxaca, dove la polizia federale e statale repressero la popolazione che nel 2016 appoggiava le proteste contro la riforma dell’educazione.

“Nonostante il sangue sparso non c’è giustizia, nonostante le promesse del governo federale e statale, questi sciacalli continuano a stare nelle strade”, ha affermato un professore del settore di Nochixtlán.

I docenti e gli attivisti che domenica hanno protestato a Oaxaca hanno criticato che nessuno degli autori intellettuali dell’operazione del 19 giugno 2016, che fece otto morti e più di 100 feriti, sia stato chiamato davanti alla giustizia.

Tra le attività della giornata di protesta sono stati effettuati blocchi stradali ed è stato scoperto un memoriale per le vittime nella capitale dell’Oaxaca.

Durante la cerimonia per scoprire il monumento, i familiari e i collettivi delle vittime hanno affermato che i sei anni dall’operazione sono stati “di impunità e di ingiustizia”. “Per noi si sono convertiti in sei anni di lotta, nei quali non dimentichiamo e non perdoniamo”, ha dichiarato Sergio Cruz Miguel, padre di uno degli assassinati quel 19 giugno.

I docenti della Sezione 22 della CNTE, sopravvissuti all’operazione, e le organizzazioni solidali hanno detto che l’ex governatore dell’Oaxaca, l’ex presidente municipale di Nochixtlán, l’ex segretario dell’Educazione Pubblica e l’ex presidente Enrique Peña Nieto devono essere giudicati per la repressione del 19 giugno, ma finora solo “continuano ad arricchirsi alle spalle del popolo”.

20 giugno 2022

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