Le organizzazioni sociali e indigene che ieri si sono mobilitate nel Cotopaxi sono state fortemente represse per il secondo giorno consecutivo, ma hanno ottenuto la libertà di Iza.
Le organizzazioni sociali e indigene che ieri si sono mobilitate fino alla Procura del Cotopaxi sono state fortemente represse per aver difeso il presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE), Leonidas Iza, che era stato arrestato illegalmente dalla Polizia Nazionale ecuadoriana.
Nonostante ciò, e nonostante le prove contrarie, questo martedì la giudice Paola Bedón ha considerato come legale la detenzione del presidente della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador (CONAIE), Leonidas Iza, anche se ha ordinato la sua immediata liberazione con misure alternative alla prigione preventiva, come la proibizione di uscire dal paese e presentarsi periodicamente tutti i mercoledì e i venerdì davanti alla Procura. Ha, inoltre, ordinato di iniziare l’istruzione della procura contro il dirigente del movimento indigeno per il presunto delitto di paralisi dei servizi pubblici e l’udienza avrà luogo il prossimo 4 luglio.
Secondo vari analisti, il regime si è visto obbligato a ordinare la libertà di Iza di fronte alla inaspettata dimensione delle mobilitazioni a difesa del dirigente detenuto, che hanno superato di molto quelle di lunedì convocate per lo sciopero generale, e che hanno circondato completamente la Procura.
¡Leonidas Iza Salazar libre!
Después de 24 horas de detención ilegal y por presión social en el marco del #ParoNacional la jueza ordena su libertad inmediata.
La movilización sigue con los 10 temas planteados, gracias a todas las muestras de solidaridad.
Viva la lucha social 🇪🇨 pic.twitter.com/EOuYLvfzJe— CONAIE (@CONAIE_Ecuador) June 15, 2022
Iza è stato catturato dalla Polizia martedì mattina, nel Cotopaxi, mentre supervisionava il blocco delle strade indetto da lui alla guida della sua organizzazione. Di fronte all’arresto, la CONAIE aveva radicalizzato le azioni dello sciopero nazionale indefinito, di fronte all’assenza di dialogo da parte del Governo del presidente Guillermo Lasso per risolvere le loro richieste. I manifestanti hanno organizzato picchetti e hanno bloccato vie e strade in tutto il paese e chiedevano la libertà del loro dirigente.
La CONAIE ha denunciato la violenza statale, alludendo al fatto che la repressione ha lasciato ferite donne e anziani all’esterno del Centro di Riabilitazione Sociale (CRS) del Cotopaxi. Detto collettivo ha responsabilizzato il presidente del regime neoliberale ecuadoriano Guillermo Lasso e il ministro dell’Interno Patricio Carrillo “di questa violenza generata dall’autoritarismo del Governo”.
https://twitter.com/CONAIE_Ecuador/status/1536829209150164992?s=20&t=-E9faDIjFQ0U1FzWDjvugw
Una dichiarazione nazionale della Confederazione Nazionale Indigena Contadina e Nera (Fenocin), ha confermato che continua a stare sul piede di lotta, e ha fatto un appello al presidente dell’Ecuador Guillermo Lasso, con il quale ha dichiarato che “perseguitando Leonidas si sta mettendo contro tutto il popolo ecuadoriano”.
EN VIVO
🔴 PRONUNCIAMIENTOLa CONAIE y organizaciones sociales dan un pronunciamiento por la #LibertadLeonidasIza y el llamado al levantamiento indígena y popular.https://t.co/e7iYyTIE7A#ParoNacional
— CONAIE (@CONAIE_Ecuador) June 14, 2022
Altre organizzazioni internazionali hanno denunciato l’arresto arbitrario del presidente della CONAIE, tra loro il Coordinamento per la Pace Cpaz, la Rete Indigena Nera per la Liberazione Globale e il gruppo cileno di musica folclorista Illapu. Allo stesso modo l’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, ha espresso la propria solidarietà e ha denunciato che Leonidas Iza “è stato arrestato illegalmente nella mattinata di oggi. La lotta dei Popoli Indigeni è inarrestabile, l’America Plurinazionale è il futuro”.
Il gruppo parlamentare indigenista dell’Ecuador inizierà l’iter del processo politico contro il ministro dell’Interno
Radio Pichincha informa che il blocco dei congressisti indigenisti dell’Ecuador, Pachakutik, ha annunciato che promuoverà una richiesta di processo politico contro il ministro dell’Interno, Patricio Carrillo, per la detenzione del dirigente della Confederazione delle Nazionalità Indigene (CONAIE), Leonidas Iza.
I congressisti del Pachakutik, braccio politico della CONAIE, hanno denunciato in una conferenza stampa che il dirigente è stato arrestato in modo “illegale”, nell’ambito delle proteste organizzate da contadini e popoli originari a causa dell’aumento dei combustibili.
Secondo quanto hanno dichiarato nel loro pronunciamento davanti ai media, stanno analizzando di presentare una denuncia penale per il presunto delitto di “sequestro” di Iza; nel frattempo si rivolgeranno alle organizzazioni per i diritti umani per denunciare il fatto.
Iza è stato arrestato questo martedì mattina nella zona di Lasso, vicino a Pastocalle, nel Cotopaxi, nel centro del paese, dopo che ieri, lunedì, era cominciato uno sciopero nazionale convocato dal movimento indigeno.
Da parte sua, il coordinatore generale del Coordinamento delle Organizzazioni Indigene della Conca Amazzonica, Gregorio Mirabal, ha affermato che la tensione aumenterà se il Governo non ascolta la principale richiesta dei movimenti indigeni in questo momento, che è la liberazione di Iza.
15/06/2022
La Haine
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Ecuador: Fuerte represión a movilizados que pedían libertad para líder indígena” pubblicato il 15-06-2022 in La Haine, su [https://www.lahaine.org/mundo.php/ecuador-fuerte-represion-a-movilizados] ultimo accesso 16-06-2022. |