Nicaragua: Senza freni


Mónica Baltodano

Durante i mesi di febbraio e marzo sono continuati i processi illegittimi contro i cittadini nicaraguensi imprigionati tra giugno e novembre del 2021. Ad oggi sono stati giudicati con sentenze assurde, che vanno da otto a tredici anni, tutti i precandidati presidenziali, i difensori dei DD.UU., dirigenti politici del Partito UNAMOS, dirigenti contadini, dell’Unità Azzurro e Bianco e dell’Articolazione dei Movimenti Sociali. Tra loro spiccano undici donne, dell’ultima ondata repressiva (giugno – novembre), con le quali assommano a quattordici le donne su un totale di centosettantasette prigionieri politici.

Venerdì 11 marzo si è concluso un altro procedimento giudiziario, questa volta contro l’ex presidente della Fondazione Violeta Barrios (FVB), ed ex precandidata presidenziale, Cristiana Chamorro, suo fratello Pedro Joaquín, e vari lavoratori di questa organizzazione. La FVB -con venti anni di esistenza-, ha focalizzato la sua azione sul diritto all’informazione e sulla libertà di stampa, con progetti legati alla promozione della professionalità di giovani giornalisti, in particolare, la gestione di tecnologie dell’informazione, il sostegno ai media alternativi, principalmente digitali, e l’organizzazione associativa dei giornalisti.

Dall’arrivo al governo di Daniel Ortega nel 2007, ai mezzi di comunicazione indipendenti è stata negata la pubblicità di programmi e progetti statali e informazioni sul che fare delle istituzioni dello stato, venendo, inoltre, sottoposti ad una brutale persecuzione. Queste disposizioni hanno costretto i media della radio e della TV digitale, della capitale e dei dipartimenti, a piegarsi al regime, che ha anche messo in opera un rapace processo di acquisizione di mezzi di comunicazione, soprattutto della televisione aperta, comprati con abbondanti fondi della cooperazione statale venezuelana, usata in modo privato da Ortega.

Ortega controlla otto dei nove canali della televisione aperta. Di alcuni sono padroni diretti (4, 8, 13, 22), gestiti dai suoi figli. Il canale 6 è governativo, e il regime, inoltre, sorveglia i sistemi informativi del canale 2 e ora del canale 10, silenziato a partire dall’ondata repressiva del giugno 2021. Il canale 10 e altri media, appartengono all’impresario Remigio Ángel González, magnate della TV in vari paesi latinoamericani e legato politicamente a Ortega da prima del 2007 (La Prensa, 2017; Alnavío, 2018).

Nel 2018, il regime occupò, manu militari, i locali e le attrezzature giornalistiche del canale 100% Noticias e di Confidencial. Arrestò il padrone del primo, Miguel Mora, così come la capa di Prensa, Lucía Pineda Ubau. Ambedue i giornalisti furono tenuti in carcere per sette mesi. Il direttore di Confidencial, Carlos Fernando Chamorro, insieme a quasi cento giornalisti di altri media, dovette andare in esilio. Nel 2021, in modo simile fu chiuso il quotidiano La Prensa, con quasi 100 anni di esistenza.

È comprensibile, quindi, che la FVB abbia concentrato il proprio sostegno ai media indipendenti. Si deve ricordare che la sua ex presidente, Cristiana Chamorro, suo fratello Pedro Joaquín (ambedue condannati in questi processi) e Carlos Fernando, sono figli dell’eroe nicaraguense, il giornalista Pedro Joaquín Chamorro, direttore del quotidiano La Prensa, assassinato a colpi d’arma da fuoco nel gennaio del 1978 dal somozismo in una strada di Managua.

La FVB e i suoi funzionari sono stati accusati di lavaggio di denaro e di altri relativi delitti. Il procedimento giudiziario è stato realizzato illegalmente nelle carceri di El Chipote per sette giorni continuativi. Cristiana Chamorro -agli arresti domiciliari-, è stata obbligata a vestire l’uniforme azzurra usata dai prigionieri condannati, con la chiara intenzione di umiliarla. Gli avvocati difensori hanno avuto a disposizione solo tre minuti al giorno per parlare con i propri rappresentati e, durante il processo, sono stati separati da loro, impedendo di esercitare la loro difesa. È stato evidente che le risorse della FVB provenivano principalmente da fondi ufficiali dell’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), cadendo per il suo stesso peso la base dell’accusa di lavaggio di denaro (Confidencial).

Tutti i prigionieri che sono stati sottoposti a questi procedimenti giudiziari hanno mantenuto un atteggiamento verticale e non vacillante di fronte ai giudici e ai procuratori che li hanno fucilati, e hanno ribadito che sono innocenti e che l’unica cosa che hanno fatto è esercitare i propri diritti alla libera opinione, organizzazione e pensiero. Nelle loro esposizioni, Cristiana e Pedro Joaquín, hanno ricordato loro padre, della cui eredità sono orgogliosi eredi e continuatori.

Continua la persecuzione delle organizzazioni indipendenti

Come è stato denunciato, nell’anno 2018 aumentò la persecuzione delle organizzazioni non governative che lavorano sui diritti delle donne, la salute, difesa l’ambiente e il sostegno dei movimenti sociali, come il Movimento Contadino per la Difesa della Terra, del Lago e della Sovranità, conosciuto come Movimento Anti Canale. Quest’anno sono state chiuse arbitrariamente nove organizzazioni, e confiscati di fatto i loro uffici e mezzi.

Ma, nel 2021 e in questo 2022, le azioni si sono moltiplicate in modo esponenziale. Un’indagine elaborata da due delle organizzazioni chiuse nel 2018 -Fondazione Popol Na e Fondazione del Río-, ha documentato centinaia di azioni che dimostrano la demolizione del diritto di associazione in Nicaragua. I loro ritrovamenti sono stati inclusi nel Rapporto di Osservazione sulla Libertà di Associazione, presentato dall’Ufficio dell’Alto Commissariato dell’ONU per i Diritti Umani (UNHCHR).

Oltre a confiscare i 3 mezzi di comunicazione citati, da quando Ortega è tornato alla presidenza sono stati spogliati della loro personalità giuridica: 5 partiti politici, 16 associazioni mediche, 2 associazioni culturali, 58 ONG -13 con il saccheggio dei beni-, 6 università private, le cui installazioni sono state confiscate di fatto e assegnate a nuove università create dall’Assemblea. Allo stesso tempo, il Ministero dell’Interno, ha sospeso le registrazioni legali di 7 università internazionali e di 12 ONG internazionali.

La Legge sugli Agenti Stranieri, emessa alla fine del 2020, obbliga tutte le organizzazioni che ricevono fondi dall’estero, qualunque siano i loro fini, a iscriversi ad un registro speciale che stabilisce tanti obblighi che, letteralmente, non possono funzionare nel paese, salvo se sono vicine al regime dittatoriale. Per qualsiasi causa possono essere sospese e controllate. Per questo, molte organizzazioni nazionali hanno deciso di chiudere le loro operazioni, e prestigiose ONG internazionali hanno preferito uscire dal paese.

Negli ultimi 30 anni, la mercificazione della salute e dell’educazione hanno moltiplicato ospedali e università private, nonostante ciò, in Nicaragua esistevano: l’Università Nazionale Autonoma del Nicaragua  (UNAN), fondata nel 1812, l’Università Centroamericana (UCA), creata nel 1960, e l’Università Politecnica del Nicaragua (UPOLI), istituita nel 1967. Anche questa fu occupata dagli studenti durante le proteste del 2018, trasformandosi in uno dei punti di resistenza più emblematici, dato che i giovani dei quartieri popolari, con i quali confinano le sue installazioni, si unirono, elevarono barricate e impedirono per vari mesi che la Polizia la invadesse.

Il 2 febbraio 2022, l’A.N. -70% sotto controllo dell’orteghismo- cancellò la personalità giuridica dell’UPOLI e di altri centri di studi e organizzazioni civili. Giusitificò la revoca per non aver rispettato la Legge 147, Legge sulle Organizzazioni Civili senza fini di lucro. Alcuni giorni dopo approvò, con una procedura d’urgenza, la Legge Creatrice dell’Università Nazionale Politecnica (UNP), che sarà il successore legale senza soluzione di continuità dell’estinta Università Politecnica del Nicaragua (UPOLI).

Ugualmente fecero con la personalità giuridica di altre sei università private, i cui beni passarono alle nuove università così create. Tra questi centri di educazione superiore spicca l’Università “Paulo Freire”, con studenti di scarse risorse, nelle cui modiche tariffe trovavano un’alternativa per studiare corsi tradizionali e non tradizionali. Il suo rettore, Dr. Adrián Meza Soza, riconosciuto avvocato difensore dei diritti dei lavoratori, si è visto obbligato ad andare in esilio, a causa di minacce e dell’assedio subito dopo la confisca della “Paulo Freire”.

La nomina di rettori e professori delle nuove università è rimasta all’arbitrio del regime. Con queste violenze sono di nuovo vittimizzati ragazze e ragazzi che migrarono in queste università per la persecuzione subita nell’UNAM, dopo le occupazioni delle installazioni nel 2018. Così, è stato confermato che l’Autonomia Universitaria, conquistata in Nicaragua nel 1958, dopo la lotta di professori e studenti dell’Università Nazionale, è ora, con il regime dispotico e assolutista di Ortega, una finzione.

La violenza e l’impunità che attua il regime contro ogni spazio minimamente indipendente ha un immediato effetto di incertezza e terrore. Ma la storia insegna che tutti i regimi dispostici finiscono con il cadere, con l’azione organizzata dei popoli.

Libertà per le prigioniere e i prigionieri politici in Nicaragua!

No alla guerra! Fuori tutte le mani dall’Ucraina

Note:

Alnavío. 2018 y 2021 “Los hijos de Daniel Ortega tienen el monopolio de la televisión en Nicaragua”. https://alnavio.es/los-hijos-de-daniel-ortega-tienen-el-monopolio-de-la-television-en-nicaragua/

Confidencial 14.03.2022 https://www.confidencial.com.ni/politica/maynor-curtis-presentamos-1000-documentos-de-pruebas-que-no-fueron-valorados/

Popol Na y Fundación del Río, 2022. La brutal demolición de la Libertad de Asociación en Nicaragua. https://popolna.org/wp-content/uploads/2022/02/Informe_Libertad_de_Asociacion_2007-2022_20Feb2022.pdf

La Prensa. 2017, 29 de octubre. “Los canales de televisión de la familia Ortega-Murillo”.

*Mónica Baltodano: Comandante guerrigliera della Rivoluzione Popolare Sandinista del 1979. Ricercatrice sociale e storica. Participante alle lotte contro il potere oppressore, il patriarcato e il capitale.

15 marzo 2022

Desinformémonos

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Mónica BaltodanoDesenfrenados” pubblicato il 14-03-2022 in Desinformémonos, su [https://desinformemonos.org/desenfrenados/] ultimo accesso 24-03-2022.

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