Argentina: L’assoluzione di Higui, “scendere in strada serve!”


“Hanno assolto Higui” è stato il messaggio che ieri è diventato virale verso le ore 20.00 in tutte le reti sociali. L’emozione e l’allegria sono scoppiate di fronte ai Tribunali di San Martín perché la lotta e l’organizzazione delle lesbiche, dell(e) trans, non binari e donne una volta di più hanno torto il braccio alla giustizia patriarcale stabilendo un precedente importantissimo dimostrando che “difendersi non è un delitto”. “La forza e la fermezza con cui io ho deposto, perché ti fanno dubitare della tua verità, c’è stata grazie alla forza, all’affetto, alla sapienza, la protezione e il rispetto che solo voi avete avuto per me. Questo lo avete ottenuto voi. Grazie, grazie” ha detto Higui.

Verso le ore 17.00 un messaggio avvertiva dell’anticipo dell’arringhe che erano previste per il 22 marzo e faceva appello a tutte e tutt(e) l(e) compagn(e) ad avvicinarsi alle porte del Tribunale N° 7 di San Martín perché si rumoreggiava che sarebbe stata anche pronunciata la sentenza: “la giustizia sta anticipando perché ha paura, perché sanno che il 22 la convocazione sarà immensa”.

Tutt(e) e tutte aspettiamo il così atteso messaggio che è giunto verso le ore 20.00 quando nei gruppi femministi di whatsapp la notizia è diventata virale: “hanno assolto Higui!”. Immediatamente la cateratta di messaggi di emozione ed allegria, cuori verdi e violetti e il fuoco che non manca mai per festeggiare che una volta di più l’organizzazione collettiva transfemminista riesce a torcer il braccio alla giustizia patriarcale, poiché segna un importante precedente dimostrando la persecuzione che subiva per essere lesbica.

“La forza e la fermezza con cui io ho deposto, perché ti fanno dubitare della tua verità, c’è stata grazie alla forza, all’affetto, alla sapienza, la protezione e il rispetto che solo voi avete avuto per me. Questo lo avete ottenuto voi. Grazie, grazie. Continueremo a lottare per la difesa di altre ragazze, altri ragazzi trans e gay. Giustizia per tutte le ragazze e i ragazzi trans dei quartieri che sono ingiustamente arrestati, giustizia per i casi di grilletto facile, che appaiano i nipoti. Continuiamo a domandare: Dove sta Tehuel? Andiamo ragazze che molt(e) di noi hanno bisogno, bisogna lottare. Grazie” ha detto Higui uscendo dal Tribunale visibilmente emozionata.

Il processo era cominciato il 15 marzo nel Tribunale N° 7 di San Martín, composto da tre giudici maschi, Germán Adolfo Saint Martin, Julián Descalzo e Gustavo Alfredo Varvello. C’è stata incertezza sulla prospettiva di genere del tribunale e malessere, dato che le udienze non erano state trasmesse ed era stata negata la richiesta di accesso della stampa.

Ieri quando sono state lette le requisitorie la pubblica ministero Liliana Tricarico ha sollecitato 10 anni di carcere per Eva Analía de Jesús “Higui”, accusata di “omicidio semplice” per aver ucciso uno dei suoi aggressori che nell’ottobre del 2016 avevano voluto violentarla in gruppo. Allora Higui passò sette mesi privata della libertà. Ieri grazie alla strategia dell’avvocata difensora Gabriela Conder, che ha dimostrato che Higui fu vittima lesboodio e che i fatti per cui fu accusata avvennero per difendersi dall’attacco subito per la sua condizione di genere, è stata assolta.

“Higui, Higui cuore, qui hai le dimostrazioni della tua assoluzione!” era il canto che risuonava e a San Martín c’è stata festa e agitazione lesbica dopo lunghi mesi di lotta prima del processo e tre giornate di udienze dimostrando che “scendere in strada serve!”.

Foto: Osiris Martí

18/03/2022

ANRed

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Absolución de Higui: «¡salir a la calle sirve!»” pubblicato il 18-03-2022 in ANRed, su [https://www.anred.org/2022/03/18/absolucion-de-higui-salir-a-la-calle-sirve/] ultimo accesso 21-03-2022.

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