Colombia: Gustavo Petro si afferma come favorito e il centrosinistra irrompe nel Congresso


Marcos Salgado e Camilo Rengifo Marín

Questa domenica il senatore ed ex sindaco di Bogotá, Gustavo Petro, ha confermato di essere favorito nelle elezioni presidenziali che in Colombia termineranno il 29 maggio, vincendo le primarie della coalizione di centrosinistra Pacto Histórico con quasi l’80 per cento dei suffragi.

La sua leadership è irreversibile, con una differenza tra i 60 e i 70 punti sulla seconda candidata, Francia Márquez, mentre la coalizione Pacto Histórico ha ottenuto più di cinque milioni di voti.

“È giunto il momento in Colombia, un momento bello, di vivere. Un momento intenso. Un momento della storia, in cui alla fine abbiamo, come generazione, una seconda opportunità. Ci è giunto il momento di essere una potenza mondiale della vita. Avanti, è l’ora del trionfo, è l’ora della vittoria. A vincere al primo turno presidenziale!”: così Petro ha concluso il suo discorso dopo aver conosciuto la sua vittoria.

Questa domenica, quasi 39 milioni di colombiani erano abilitati ad eleggere il Senato e la Camera, così come i candidati che rappresenteranno le coalizioni della sinistra, della destra e del centrodestra. Il primo turno delle presidenziali sarà il 29 maggio e, se sarà necessario, la seconda tornata ci sarà il 19 giugno.

La seconda coalizione è stata quella dell’ultradestra uribista Equipo por Colombia, dove l’ex sindaco di Medellín, Federico Gutiérrez, si è imposto con il 55%, quasi 40 punti sul secondo candidato. La coalizione avrà un totale di circa quattro milioni di voti. Dopo “Fico” appare Álex Char del movimento País de Oportunidades, con 538.324 voti, che corrisponde al 16,94% della votazione.

Si è giunti a dubitare che la coalizione di centrodestra Centro Esperanza giungesse alle elezioni di questo 13 marzo, di fronte a tante scontri, lotte e rinunce di precandidati, nella scheda c’erano cinque aspiranti candidati presidenziali (Carlos Amaya, Sergio Fajardo, Juan Manuel Galán, Alejandro Gaviria e Jorge Enrique Robledo). Sergio Fajardo, ex sindaco di Medellín, si è imposto su Carlos Amaya e sarà il candidato presidenziale.

Anche se prima ci sono state delle primarie, queste elezioni sono state segnate dalle coalizioni e dalle loro consultazioni. A queste non hanno partecipato alcuni candidati che si presenteranno direttamente al primo turno, come Ingrid Betancourt e Rodolfo Hernández, Óscar Ivan Zuluaga, Enrique Gómez Martínez, Luis Pérez, Germán Córdoba, John Milton Rodríguez e Luis Gilberto Murillo.

Così sono stati precisati i personaggi centrali per le presidenziali di maggio, e Petro appare come il più votato se si compara ogni consultazione. È anche chiara la caduta dell’opzione di centro, che appare castigata dai votanti, con solo 2 milioni di voti in totale nella consultazione interna.

Siamo di fronte ad una polarizzazione tra centrosinistra e destra ultra uribista a maggio? Le consultazioni di questa domenica fanno intravedere questo scenario, nel quale, per di più, nessuno dei due poli ottiene i voti necessari per vincere al primo turno. E anche questi numeri lasceranno aperto un finale imprevedibile in un ballottaggio, che si effettuerà a giugno.

L’Anagrafe colombiana, che si occupa di totalizzare i dati dell’elezione, ha chiarito che è stata data la priorità al conteggio delle consultazioni, e i risultati di come sarà il congresso saranno noti lunedì. Ma nei dati ufficiali si profila una vittoria del centro sinistra, seguito da vicino dal partito conservatore e dal partito liberale. Con percentuali simili al Senato e alla Camera dei Rappresentanti, fatto che permette di immaginare un congresso dove chi risulterà presidente dovrà negoziare con vari blocchi, inclusi lì vari partiti uribisti.

Insomma: i risultati rendono chiaro il vantaggio della candidatura presidenziale di Gustavo Petro. Pongono anche la destra come contendente centrale, e sembrano affondare il centro. Questo già configura uno scenario totalmente nuovo in Colombia, dove la possibilità della vittoria in una presidenziale di un candidato progressista -non diciamo di sinistra-, era negata da più di mezzo secolo.

E un altro dato. Questa domenica erano quasi 39 milioni le e i colombiani con il diritto di eleggere il congresso e di risolvere le interne dei blocchi, ma a questo punto hanno votato solo circa 11 milioni, come dire meno del 30 per cento dell’elettorato.

Un Congresso trasformato

La grande trasformazione che avrà il Congresso per il periodo 2022-2026 è il debutto del Pacto Histórico come gruppo maggioritario, ergendosi così come la grande rivelazione di queste elezioni ottenendo più di 2,2 milioni di voti al Senato e superando i 2,4 milioni di voli alla Camera. Ha ottenuto il 14,4% dei voti al Senato e il 15,8% di suffragi alla Camera. Con queste percentuali, la previsione dell’Anagrafe è che il Pacto Histórico abbia 17 seggi al Senato e 24 alla Camera.

La composizione del nuovo Congresso annuncia per i prossimi quattro anni intensi dibattiti e una dura polarizzazione di fronte all’inevitabile scontro che si avvicina tra il Legislativo e l’Esecutivo. Sebbene le elezioni di questa domenica illudano un centrosinistra che irrompe tanto nel Senato come nella Camera dei Rappresentanti con una quantità di seggi che mai aveva avuto, la coalizione di partiti di centrodestra mantiene con uno stretto margine il dominio almeno nella Camera Alta.

Il Pacto Histórico e il Partito Conservatore hanno ottenuto 16 senatori, el Partito Liberale 15, mentre Alianza Verde e il Centro Democratico 14.

Il Partito Conservatore, che aspirava ad ottenere due milioni di voti nella consultazione dell’Equipo por Colombia, è stato scosso dalla diminuita votazione di David Barguil, che ha superato appena i 600.000 voti. I “goti” (spagnoli, ndt) si sono trasformati nella seconda forza al Senato, con il 13,4% della votazione. Questo significa che avrebbero 16 seggi al Senato, uno di più di quelli che ostentano in questo periodo.

Anche Alianza Verde, che per queste elezioni è stata sotto l’ombrello della Coalizione Centro Esperanza, ha aumentato la sua rappresentanza ed è passata da dieci seggi al Senato a quattordici. Le grandi sorprese sono state Jonathan Ferney Pulido, Ariel Ávila e Inti Asprilla, che è stata la quarta votazione più alta della lista, con 61.347 suffragi.

Per il liberalismo, Juan Pablo Gallo, ex sindaco di Pereira, con 120.194 voti, è stato la sorpresa ed è stato il senatore più votato del panno rosso. Anche se in termini generali la votazione del Centro Democratico è stata molto minore di quella di quattro anni fa, si è distinta la votazione di Miguel Uribe al suo primo tentativo di giungere al Congresso.

I grandi sconfitti delle elezioni del Congresso

Questa domenica ci sono stati due grandi sconfitti: il Nuovo Liberalismo e il Centro Democratico. I modelli davano che il partito dei fratelli Galán sarebbe riuscito a mettere, almeno, quattro seggi al Senato, ma non ne hanno ottenuto nessuno.

Da parte del partito di governo, ci si aspettava una riduzione nel numero di seggi, ma non così dura. Da 19 seggi sono passati a 14. Il logoramento per l’immagine negativa del presidente Iván Duque e dell’uribismo gli è costato il terreno che stavano guadagnando dal 2014. Anche la U figura tra questi partiti che hanno perso seggi. Quattro anni fa ne ottennero 12 e questa volta sono rimasti con 10.

Anche da parte di Cambio Radical c’è stata una riduzione, come in Fuerza Ciudadana e le femministe di Estamos Listas.

Ma per maggio manca molto, e non si possono dimenticare le ingerenze degli Stati Uniti, che non a caso ha finito di pontificare la Colombia come principale alleato extra-NATO. La Colombia di destra, di Uribe e dei suoi discendenti. Potrà cambiare la Colombia?

Sorgerà un’altra Colombia dopo l’esplosione sociale? Senza dar luogo a dubbi, siamo di fronte a una congiuntura storica.

*Salgado è un giornalista argentino del gruppo fondatore di Telesur. Corrispondente di HispanTv in Venezuela, editore di Questiondigital.com. 

*Rengifo è un economista e docente universitario colombiano. Ambedue analisti del Centro Latinoamericano de Análisis Estratégico (CLAE).

14 marzo 2022

CLAE

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Marcos Salgado y Camilo Rengifo MarínGustavo Petro se afirma como favorito y la centroizquierda irrumpe en el Congreso” pubblicato il 14-03-2022 in CLAE, su [https://estrategia.la/2022/03/14/gustavo-petro-se-afirma-como-favorito-y-la-centroizquierda-irrumpe-en-el-congreso/] ultimo accesso 16-03-2022.

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