Dopo aver “rinunciato” a Guido Bellido e Iber Maraví, il nuovo gabinetto designato da Pedro Castillo mostra un evidente arretramento verso il centro-destra.
Prima c’è stata la concessione di cedere alle pressioni della destra la carica del Cancelliere Héctor Béjar, e come sempre avviene “consegnare questo pezzo” (così prezioso per il movimento popolare latinoamericano) non ha calmato le belve, e sono aumentate le pressioni. Così è stato messo nel mirino il ministro Iber Maraví e, certamente, come fin dall’inizio, il premier Guido Bellido, anche lasciando nelle intemperie il presidente del partito Perú Libre, Vladimir Cerrón, al quale hanno perquisito l’abitazione e anche i locali del suo gruppo politico, paradossalmente quello che ha portato Pedro Castillo alla presidenza. Nel frattempo è sorta la visita negli Stati Uniti, dove il Presidente Castillo ha parlato all’OEA, insistendo sul fatto che “non siamo comunisti” e dopo ha civettato con gli investitori mega-minerari. Più tardi, è sorta la ferma decisione di Bellido che avvertiva l’impresa gasifera Camisea che se non avesse accettato le condizioni dello stato, per non continuare a lucrare con il gas, l’avrebbe nazionalizzata. E, inoltre, il premier ha proposto di affrettare la raccolta delle firme per convocare la Costituente. A questa altezza, il terrorismo mediatico e la destra di tutti i colori, desideravano e chiedevano immediatamente la sua testa.
Alla fine, è successo quello che si stava dicendo, Castillo ha “rinunciato” a Bellido e a Maraví e ha fatto un cambio di gabinetto nominando rappresentanti della sinistra “caviale” (più vicina al centro destra che alla sinistra) e altri personaggi -visibilmente morbidi e portatori del virus degli accomodamenti- per la battaglia che si dovrebbe dare, consistente nel rompere gli ormeggi con le eterne pressioni del narcofujimorismo.
Come dice bene Vladimir Cerrón, il governo deve scegliere tra l’essere conservatore o rivoluzionario. Suo fratello Waldemar, dirigente del gruppo di Perú Libre al Congreso è stato più duro e ha parlato di “tradimento contro il popolo” e ha annunciato il rifiuto del gruppo parlamentare del suo partito verso il nuovo gabinetto.
All’apparenza, Castillo non ascolta il presidente del proprio partito e crede che con queste visibili dimostrazioni di accettare quello che la destra gli chiede, riuscirà a calmare quelli che fanno “pressione”. L’esperienza indica che se gli si dà un dito chiedono il braccio e così fino a giungere alla testa.
È una pena, tutto indicherebbe che si è cominciato a perdere una nuova opportunità storica di avanzare da sinistra verso la liberazione del Perù, a beneficio dei più poveri.
6 ottobre 2021
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Perú. Después de haber «renunciado» a Guido Bellido e Iber Maraví, el nuevo gabinete designado por Pedro Castillo muestra un evidente retroceso hacia la centro-derecha” pubblicato il 06-10-2021 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinoamericano.org/2021/10/06/peru-despues-de-haber-renunciado-a-guido-bellido-e-iber-maravi-el-nuevo-gabinete-designado-por-pedro-castillo-muestra-un-evidente-giro-en-sus-definiciones-iniciales-fuerte-respuesta-de-vladimir/] ultimo accesso 11-10-2021. |