Almeno dieci manifestanti sono stati arrestati e due sono rimasti feriti in una mobilitazione convocata giovedì scorso in vari punti della capitale colombiana in memoria di undici persone che morirono un anno fa sparate durante alcune proteste contro la brutalità poliziesca, ha informato questo venerdì la Personería di Bogotá.
La manifestazione è stata tesa in vari punti della capitale colombiana, specialmente a Villa Luz, dove, secondo quanto ha affermato la Télam, si sono registrati atti di vandalismo che hanno macchiato le mobilitazioni pacifiche che sono state portate avanti durante tutta la giornata.
Nel frattempo, Caracol Radio ha informato che i manifestanti si sono riuniti in 16 punti della capitale e la violenza si è registrata in quattro di essi: nel CAI (Centro di Attenzione Immediata della polizia) di Molinos, in quello di Gaitana-Barrio Toscana, in quello di Villa Luz, e nel settore conosciuto come la Y di Yomasa.
I rapporti ufficiali segnalano che ci sono state sei persone ferite -quattro di loro poliziotti- e 10 manifestanti detenuti, oltre ad una stazione del SITP (Sistema Integrato di Trasporto di Bogotá) e un’ambulanza danneggiate durante i tumulti.
Nel frattempo, al Monumento delle bandiere, al Parco Verbenal e al Parco Fundacional di Fontibón le concentrazioni sono andate avanti in modo pacifico.
La manifestazione è stata convocata dai familiari e dagli amici delle undici persone che un anno fa morirono in Colombia sparate nei primi giorni di proteste antigovernative, allo scopo di chiedere giustizia, segnalando che a dodici mesi dai fatti solo quattro agenti sono imputati senza essere stati allontanati dal servizio.
Da allora, in numerose occasioni la polizia è nel mirino delle critiche. Il Governo di Iván Duque difende la forza pubblica, anche se recentemente, in occasione del Giorno dei Diritti Umani, il ministro della Difesa e il capo della polizia hanno deplorato l’abuso degli agenti pubblici in alcune azioni.
In un rapporto pubblicato nel luglio passato, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH) ha espresso la propria preoccupazione per “l’uso sproporzionato della forza, la violenza basata sul genere, la violenza etnico-razziale, la violenza contro i giornalisti e contro le missioni mediche, le irregolarità nel trasferimento dei fermati, e le denunce di scomparsa; così come l’uso del sostegno militare, delle facoltà disciplinari e della giurisdizione penale militare”.
Una delle affermazioni più polemiche del rapporto è che i blocchi di strade, sebbene colpiscano la popolazione, sono meccanismi di protesta legittimi consacrati da un diritto costituzionale.
Anche l’organismo dipendente dall’Organizzazione degli Stati Americani (OEA) ha criticato la mancanza di chiarezza riguardo alle cifre di morti, feriti e scomparsi per la violenza durante le recenti proteste contro il Governo: sebbene la Procura parli di 21, alcune organizzazioni dei diritti umani elevano la cifra a più di 70.
10 settembre 2021
Resumen Latinoamericano
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
“Colombia. Represión policial deja manifestantes heridos y detenidos” pubblicato il 10-09-2021 in Resumen Latinoamericano, su [https://www.resumenlatinoamericano.org/2021/09/10/colombia-represion-policial-deja-manifestantes-heridos-y-detenidos/] ultimo accesso 11-09-2021. |