Città del Messico. Circa 300 organizzazioni civili, reti di donne, femministe e difensore dei Diritti Umani, hanno sollecitato l’Alta Commissaria per i Diritti Umani dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, Verónica Michelle Bachelet, la Commissaria e relatrice dei Diritti Umani della Commissione Interamericana dei Diritti Umani, Margaret May Macaulay, e il Comitato di Esperte del Meccanismo di Seguimento della Convenzione Belém Do Pará (MESECVI) a pronunciarsi e a fare un intervento per mettere immediatamente fine alla persecuzione e repressione delle difensore, giornaliste e dirigenti in Nicaragua.
Con un comunicato, hanno spiegato che la repressione e criminalizzazione da parte delle autorità di questo paese contro le dirigenti sociali e politiche, le difensore e giornaliste, è aumentata nelle ultime settimane, insomma, ad alcune di loro sono stati aperti dei processi penali, fatto che viola i loro Diritti Umani e le garanzie democratiche e mette a maggior rischio la loro vita, dignità e libertà.
Hanno spiegato che sebbene l’ONU e l’Organizzazione degli Stati Americani (OEA) si siano pronunciate e abbiano condannato la persecuzione penale di queste donne, nelle ultime settimane la situazione è peggiorata, per questo chiedono che il MESECVI e le Alte Commissarie facciano pressione ed effettuino un intervento affinché siano sradicate le azioni intraprese da Daniel Ortega Saavedra, presidente del Nicaragua, e da sua moglie, la vicepresidente di questo paese, Rosario Murillo Zambrana.
Hanno messo in evidenza che da anni il governo di Ortega Saavedra ha perseguitato e detenuto arbitrariamente le difensore e le dirigenti per il loro lavoro. Secondo le organizzazioni civili circa 9 donne sono state detenute durante il 2021 e si trovano come prigioniere politiche, alcune di loro sono state detenute dopo aver subito una serie di scontri nelle proteste con le forze di sicurezza.
Bisogna ricordare che nel 2019, organizzazioni femministe e difensore nicaraguensi hanno denunciato violazioni dei Diritti Umani, persecuzione e criminalizzazione contro di loro nel forum dell’OEA realizzato a Medellín, Colombia, dove hanno messo in evidenza la repressione con cui governano Ortega Saavedra e la Murillo Zambrana e hanno fatto conoscere che fino a quest’anno c’erano 27 persone imprigionate e 64 persone che sono state sequestrate nelle prigioni.
Secondo i media locali il 18 aprile è stato commemorato il terzo anniversario dell’inizio della crisi. Come ogni anno Daniel Ortega ha dispiegato i corpi di sicurezza per silenziare e reprimere coloro che difendono una giornata di repressione dove le difensore furono il principale obiettivo. In queste date si sono registrate 137 aggressioni contro le difensore, secondo i dati dell’Iniziativa Mesoamericana delle Donne Difensore dei Diritti Umani.
Oltre a queste misure, hanno detto, le autorità di questo paese hanno implementato la strategia degli “arresti domiciliari forzati e illegali” con cui hanno bloccato le uscite di casa di almeno 21 difensore, che si sono estesi anche alle loro famiglie.
Hanno fatto appello a che anche gli organismi del Sistema Universale e Interamericano dei Diritti Umani si pronuncino e agiscano di fronte al “deterioramento” istituzionale e alla crisi di Diritti Umani in Nicaragua e che esigano dal governo di questo paese il rispetto degli obblighi statali di rispetto e garanzia verso i diritti delle donne e della cittadinanza in generale.
1 luglio 2021
CIMAC Noticias
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
La Redacción, “Piden intervención urgente de organismos internacionales para poner fin a represión contra defensoras en Nicaragua” pubblicato il 01-07-2021 in CIMAC Noticias, su [https://cimacnoticias.com.mx/2021/07/01/piden-intervencion-urgente-de-organismos-internacionales-para-poner-fin-a-represion-contra-defensoras-en-nicaragua] ultimo accesso 05-07-2021. |