La caccia di Ortega-Murillo continua con gli ex guerriglieri storici Hugo Torres e Dora María


Dal due giugno il regime ha catturato 12 dirigenti politici dell’opposizione, tra loro quattro aspiranti alla presidenza del Nicaragua. Due degli ultimi catturati sono Hugo Torres, un generale dell’Esercito a riposo e vecchio guerrigliero che partecipò ad una operazione guerrigliera nel 1974 per liberare Daniel Ortega, e Dora María Téllez, ex comandante e dissidente dagli anni novanta.

Due storici ex guerriglieri sandinisti sono stati catturati questa domenica dal regime di Daniel Ortega e Rosario Murillo come parte di una caccia intrapresa da 11 giorni durante i quali sono state catturate 13 figure dell’opposizione, tra loro quattro aspiranti alla presidenza. Solo questo fine settimana sono stati catturati sei oppositori dell’Unione Democratica Rinnovatrice (Unamos), prima Movimento Rinnovatore Sandinista, un’organizzazione politica dissidente dal mandatario nicaraguense dagli anni novanta.

L’ultimo catturato è stato l’ex vicecancelliere Víctor Hugo Tinoco. Prima è stato arrestato il generale dell’Esercito in congedo Hugo Torres, che nelle fila del Fronte Sandinista partecipò nel 1974 alla presa della casa di Chema Castillo, un’operazione guerrigliera nella quale chiesero la liberazione di vari prigionieri politici, tra i quali Daniel Ortega, l’attuale mandatario nicaraguense, che da sette anni era prigioniero. Torres fu presente anche alla presa del Palazzo Nazionale, insieme ad Edén Pastora e Dora María Téllez, che è un’altra delle dirigenti dell’opposizione catturate questa domenica. La presa del Palazzo, meglio conosciuta come “Operazione Chanchera”, fu un’azione guerrigliera di connotazione mondiale che ottenne la liberazione di decine di prigionieri politici, tra loro Tomás Borge, fondatore del Fronte Sandinista.

Con il trionfo dei sandinisti, Torres diventò Generale dell’Esercito, dal quale si ritirò nel 1988. Nonostante ciò, nel comunicato della Polizia Nazionale sulla cattura lo si taccia come “cittadino”, negando la sua carica militare. “46 anni fa rischiai la vita per tirar fuori dal carcere Daniel Ortega e altri compagni prigionieri politici (…) ma così sono le giravolte della vita, e quelli che un giorno accolsero i principi oggi li hanno traditi”, ha detto Torres in un video che è stato pubblicato dopo la sua cattura. “Ai seguaci più sensati del Fronte Sandinista il mio messaggio è che aprano gli occhi, che li stanno portando nel precipizio”, ha detto in un’intervista a 100% Noticias prima della sua cattura.

Dora María catturata insieme alla Vigil

Dora María Téllez è un’ex guerrigliera che fu comandante nella città di León durante la “Offensiva Finale” dell’insurrezione sandinista che nel 1979 abbatté Anastasio Somoza Debayle, l’ultimo della stirpe somozista che per più di quaranta anni impose una dittatura in Nicaragua.

Ana Margarita Vigil e Suyen Barahona sono le altre due oppositrici dell’Unamos catturate questa domenica. Ambedue sono state presidenti di questa organizzazione politica, che fu fondata dalla Téllez e da altri vecchi dirigenti sandinisti nel 1995, dopo aver abbandonato le file del Fronte. La personalità giuridica di questo partito fu portata via da Daniel Ortega, nel 2008, un anno dopo la presa del potere.

Dora María Téllez e Ana Margarita Vigil sono state arrestate insieme domenica dopo la perquisizione della casa della Téllez. La Vigil ha registrato un video che è stato diffuso dopo la sua cattura. “La mia casa ha fuori dei poliziotti e probabilmente ci sarà un’imminente perquisizione. Questo video uscirebbe nel caso in cui mi arrestino illegalmente e voglio lasciare detto quello che ho detto precedentemente: continuiamo nella lotta, questo fa parte del processo per far andar via Daniel Ortega. Qui nessuno si arrende, Daniel Ortega se ne vada. Lo tireremo fuori. Forza!”.

Anche la Barahona ha registrato un video prima di essere catturata: “che mai altre generazioni tornino a subire gli orrori che abbiamo sofferto. Mai più impunità. Ricordiamo che siamo la maggioranza, gli Ortega Murillo sono la minoranza. E possiamo ottenere il cambiamento. Patria libera per vivere, nessun passo indietro”.

Tamara Dávila, dell’Unione Nazionale Azzurro e Bianco (UNAB), è stata catturata verso le 8.00 della notte di sabato. Gli ufficiali hanno spento le telecamere di sicurezza e hanno lasciato senza comunicazioni le altre tre donne che stavano dentro l’abitazione insieme alla figlia minore della Dávila. Le pattuglie si sono portate via l’attivista e le tre persone che l’accompagnavano. Dopo quasi cinque ore senza che si sapesse dove fossero, i familiari hanno affermato che l’attivista dell’UNAB è stata detenuta e portata nella Direzione di Soccorso Giudiziario (DAJ). Le altre persone sono state liberate dopo essere state interrogate, la minore è stata portata in un luogo sicuro.

Le catture di questo fine settimana sono avvenute mediante forti operazioni di polizia. Gli arresti sono stati eseguiti da agenti delle forze speciali della Polizia, che oltre ad andare nelle abitazioni senza nessun ordine giudiziario, si sono portati via oggetti personali delle detenute.

La Polizia Nazionale ha informato con dei comunicati stampa su queste catture, per cui “sono indagate per aver realizzato atti che danneggiano l’indipendenza, la sovranità e l’autodeterminazione (…)”.

In questo modo, il regime continua ad applicare la Legge N° 1055 “Legge di difesa dei diritti del popolo all’indipendenza, la sovranità e l’autodeterminazione per la pace”; una delle tre leggi repressive approvate alla fine del 2020 dal parlamento a maggioranza sandinista. Altre armi legali repressive che sono state utilizzate sono le riforme della Legge 1060 del Codice Processuale Penale, approvate il tre febbraio di quest’anno, che hanno ampliato il termine della detenzione che era di 48 ore e ora è di “non meno di 15 giorni e né maggiore di 90 giorni”.

12 sequestrati in 11 giorni

Fino a mezzogiorno di questa domenica 12 oppositori sono stati sequestrati dal passato due giugno. Quattro di loro sono precandidati presidenziali: Cristiana Chamorro, Arturo Cruz, Félix Maradiaga e Juan Sebastián Chamorro. Sei sono dirigenti dell’opposizione: Violeta Granera, José Adán Aguerri, José Pallais, Tamara Dávila, Dora María Téllez, Ana Margarita Vigil, Suyen Barahona e Hugo Torres. A loro si aggiungono due ex lavoratori della Fondazione Violeta Barrios de Chamorro (FVBCh), Walter Gómez e Marcos Fletes, che sono stati arrestati per il presunto crimine di lavaggio di denaro contro detta organizzazione. Il regime mantiene nelle carceri più di 120 prigionieri politici, alcuni di loro accusati di traffico di droga e porto illegale di armi.

Tutte le detenzioni sono state precedute da un dispiegamento propagandistico nelle reti sociali anonime e di portavoce del regime. Da giovedì sono stati diffusi video dove apparivano i visi delle tre dirigenti dell’opposizione con minacce di carcere. Lo stesso modello è avvenuto con i precandidati dell’opposizione. Il governo mostra i messaggi con le etichette “Colpo al sepolcro golpista” e “Operazione Danto 21”.

Violeta Granera è stata inviata a El Chipote

Questo venerdì notte, Violeta Granera, attivista dell’UNAB, è stata inviata alla Direzione di Aiuto Giudiziario, conosciuta come il nuovo Chipote, un cambio di regime carcerario che non è stato notificato al suo avvocato. Alla Granera era stato imposto l’arresto domiciliare l’otto giugno dopo una perquisizione della sua abitazione. In quella retata furono catturati José Adán Aguerri, ex presidente del Consiglio Superiore dell’Impresa Privata (Cosep) e il precandidato Juan Sebastián Chamorro.

Il trasferimento forzato della Granera è stato comunicato da membri dell’UNAB. Una di loro è stata Tamara Dávila, detenuta un giorno dopo per un’operazione simile.

Questo venerdì il Potere Giudiziario ha informato sull’ampliamento dei termini di “indagine” e di detenzione giudiziaria contro la Granera e Pallais. Secondo le recenti riforme del Codice Penale, i segnalati possono stare in Aiuto Giudiziario fino a 90 giorni detenuti.

La vicepresidente degli USA: “Ortega ci preocupa molto”

In un’intervista ad una catena statunitense, la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha detto “sarò molto chiara: ci preoccupa molto il regime di Ortega, quello che sta facendo, e appoggiamo la gente del Nicaragua nella sua giusta ricerca di elezioni libere”.

Il collettivo di difensori dei diritti umani, Nicaragua Nunca Más, ha dichiarato che il regime Ortega e Murillo “continua con la sistematica persecuzione che viola i diritti umani in Nicaragua, che da tre anni chiede giustizia, verità, riparazione e non ripetizione”.

Anche il Centro Nicaraguense dei Diritti Umani (Cenidh) ha messo in allarme sulla scalata repressiva, e ha esortato il governo a rispettare l’integrità fisica dei detenuti. “È un assalto criminale che non ha precedenti. Non trovo più parametri giuridici nella difesa dei diritti umani, per giudicare questo. Queste azioni le possiamo inquadrare in uno stato terrorista, prima sequestro di ostaggi e dopo gli atti”, ha affermato Vilma Núñez, presidente del Cenidh.

Laura Chinchilla: “Metti la faccia Daniel, non essere vigliacco!”

Divergentes ha insistito a mettersi in comunicazione con il comandante in congedo Hugo Torres, prima della perquisizione della sua abitazione, anche con Víctor Hugo Tinoco, ma non hanno risposto.

Gli arresti di questa domenica 13 giugno, sono avvenuti solo due giorni prima che la crisi del Nicaragua sia affrontata in una sessione urgente dell’Organizzazione degli Stati Americani (OEA), su sollecitudine di Luis Almagro, segretario generale di questo organismo, che ha menzionato l’applicazione di meccanismi contenuti nell’articolo 21 della Carta Democratica Interamericana.

Questa domenica dopo che si è conosciuta la detenzione delle tre oppositrici, l’ex presidente della Costa Rica, Laura Chinchilla, ha redarguito il regime nicaraguense: Metti la faccia Daniel, non essere vigliacco!

L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OACNUDH), ha segnalato che le autorità del Nicaragua continuano a criminalizzare le voci dissidenti. Allo stesso tempo, ha sollecitato lo Stato del Nicaragua a che siano liberati e cessi ogni forma di persecuzione.

Da parte sua, la Commissione Interamericana dei Diritti Umani (CIDH), ha dichiarato che: “riconosce questi fatti come parte di un aumento della repressione e della criminalizzazione contro dirigenti dell’opposizione, che esercitano le proprie libertà pubbliche, mediante l’uso di ampie categorie penali e imputazioni arbitrarie, e senza prove”. Si è anche unita all’OACNUDH nel sollecitare lo Stato del Nicaragua a liberare gli oppositori.

Paulo Abrão, ex segretario esecutivo della CIDH, ha battezzato come un fine settimana di terrorismo di stato in Nicaragua, che orienta la sua caccia verso dirigenti dell’opposizione.

13 giugno 2021

Divergentes

Traduzione del Comitato Carlos Fonseca:
Cacería Ortega-Murillo continúa con los exguerrilleros históricos Hugo Torres y Dora María pubblicato il 13-06-2021 in Divergentes, su [https://www.divergentes.com/caceria-ortega-murillo-continua-con-los-exguerrilleros-historicos-hugo-torres-y-dora-maria/] ultimo accesso 18-06-2021.

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