Redazione Desinformémonos

Città del Messico / In Colombia movimenti dei popoli indigeni hanno manifestato contro la riforma tributaria mediante uno sciopero nazionale che è iniziato con l’abbattimento della statua del conquistatore spagnolo Sebastián de Belalcázar.

Membri del popolo indigeno Misak, nell’ambito dello sciopero nazionale in Colombia, hanno abbattuto la statua del fondatore della città di Cali, Sebastián de Belalcázar, come rivendicazione della memoria storica della loro nazione. “Così come è caduto Sebastián a Cali, così cadrà Iván Duque e la sua riforma tributaria”, hanno affermato dei membri del Movimento delle Autorità Indigene del Sud Occidente (AISO).

Diverse organizzazioni e movimenti di base del massiccio colombiano oggi hanno occupato le strade di Popayán, dove l’anno passato membri della comunità indigena Misak abbatterono una statua dello spagnolo che accusarono del genocidio essendo stato il responsabile del massacro di centinaia di nativi durante l’epoca della conquista dell’America.

Nel Cauca colombiano, “il dipartimento che ha messo più morti nell’ambito di questa pandemia e nell’ambito di questo governo che tanto ci ha oppressi”, secondo il membro del Comitato di Integrazione del Macizo Colombiano (CIMA), si realizzano proteste da parte dei popoli di diverse località, frazioni e municipi per chiedere un reddito base e di respingere la riforma tributaria e la politica del glifosato che, per il manifestante “non è altro che la politica guerrafondaia”.

“Stiamo qui gridando che non siamo d’accordo con la riforma tributaria che ci vuole imporre il governo nazionale, ma siamo anche per la difesa della vita, per la difesa delle e dei dirigenti. Oggi stiamo qui per dire “Sì alla vita!”, difendendo il territorio, difendendo l’acqua, difendendo i semi”, riportano dalle proteste effettuate in diversi punti di Cali, Colombia.

Foto: AISO

28 aprile  2021

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