Le bande mafiose operano come braccio sicariale al servizio del terrore di stato, mentre il suo braccio legale attraverso la Polizia le dà licenza per continuare a trattare come Guerra la protesta sociale, mediante il nuovo Statuto contro le mobilitazioni.
La Missione di Verifica dell’ONU nel suo rapporto trimestrale ha verificato l’assassinio di 73 ex combattenti, 55 tentativi di omicidio e 20 sparizioni forzate, ha anche manifestato la propria preoccupazione per la mancanza di protezione da parte del Governo colombiano dei dirigenti sociali e degli ex combattenti impegnati nell’Accordo di Pace [1].
Allo stesso modo la Difensoria del Popolo ha informato che nel 2020 si sono presentati 90 eventi di sfollamento forzato con 28.509 vittime, fatto che rappresenta un aumento del 33,3 per cento, il dipartimento più colpito è il Nariño con il 50 per cento dei casi, gli altri si sono registrati nel Cauca, Putumayo, Chocó, Antioquia, Córdoba, Bolívar e Norte de Santander [2].
Aumenta la repressione della protesta sociale
Il Ministero dell’Interno il 5 gennaio ha emesso il Decreto 003 con il quale si rilascia lo “Statuto di reazione, uso e verifica della forza legittima dello stato e protezione del diritto alla pacifica protesta cittadina” [3], attraverso il quale autorizza l’uso di “armi meno letali”, e vieta la presenza di organizzazioni dei Diritti Umani e organizzatori delle mobilitazioni nel Posto di Comando Unificato.
Questo Decreto dà la facoltà alla Polizia Nazionale di distinguere tra coloro che esercitano in modo pacifico e attivo il proprio diritto di riunione e manifestazione pubblica, da coloro che eseguono atti di violenza, e così dare una guida per l’uso eccezionale della forza; l’articolo 21, inoltre, è tassativo nell’affermare che “una protesta sociale deve essere annunciata e autorizzata” [4].
I portavoce della Campagna Difendere la Libertà, tra il 18 marzo e il settembre del 2020 hanno registrato 46 persone assassinate dalle Forze Armate (FFAA), e dal novembre del 2019 nell’ambito dello Sciopero Nazionale alla data odierna hanno riportato più di 2.500 detenzioni arbitrarie [5].
Non cessa il terrorismo di Stato
Yesid Zapata, portavoce del Processo Sociale di Garanzie per la difesa dei DDUU nell’Antioquia, ha denunciato che la banda narco paramilitare Clan del Golfo sta effettuando un reclutamento nella provincia di San José de Apartadó, in 32 frazioni, e nelle Riserve indigene Ibudó Las Playas e Las Palmas, inoltre, questo Clan dalla fine del 2018 alla data odierna ha reclutato 150 minori d’età [6].
José Visney Zapata, docente dell’Istituto Educativo Almirante Padilla e Sindaco della Sub-direzione Municipale del Sindacato Unitario dei Lavoratori dell’Educazione del Cauca (Sutec), è stato sequestrato il 5 gennaio nella frazione El Silencio, a Guachené, da uomini che vestivano abiti di uso esclusivo dell’Esercito, tre giorni dopo è stato rimesso in libertà a Corinto, Cauca.
Leider Valencia, delegato politico del Coordinamento Nazionale dei Coltivatori di Coca, Papavero e Marijuana (Coccam), è promotore del Programma Nazionale Integrale di Sostituzione delle Coltivazioni Illecite (PNIS) nel Cauca, ha denunciato che il primo di gennaio uomini armati hanno tentato di assassinarlo mentre transitava nella via tra la frazione Guatemala e Campo Alegre, a Miranda, Cauca.
Amparo Bravo Ángel, Presidenta dell’Associazione delle Giunte d’Azione Comunale e suo marito Héctor Arredondo, Consigliere di Cartagena del Chairá, Caquetá, hanno denunciato che il 4 gennaio sono stati oggetto di minacce di morte.
Duván Arled Galíndez Nadia di 34 anni, ex combattente nel processo di reintegrazione, è stato assassinato il 2 gennaio nel quartiere Antioquia a Cartagena del Chairá, Caquetá.
Diego María Yule Rivera di 39 anni, ex combattente che è appartenuto allo spazio di reintegrazione di Monterredondo, a Miranda, Cauca, dopo aver subito un attentato era sfollato nella città di Cali, Valle del Cauca, dove il 7 gennaio è stato assassinato.
L’Istituto Internazionale su Razza, Uguaglianza e Diritti Umani ha denunciato la negligenza da parte dell’UNP, nell’offrire protezione alle dirigenti dell’Associazione Nazionale degli Afrocolombiani Sfollati (Afrodes), Ruby Cortes Castro, madre del minore Jair Andrés Cortes assassinato nelle coltivazioni di canna da zucchero di Llano Verde a Cali, è stata vittima di minacce di morte e Silvia Helen Rodríguez Quintero presidenta della JAC del quartiere Villa San Marcos è stata vittima di un attentato il 10 dicembre 2020.
Il Tavolo di Accompagnatori della comunità del Guayabo, Puerto Wilches, Santander, ha denunciato che l’8 gennaio sono apparse minacce di morte e intimidazioni contro vari dirigenti di questa comunità. Il 12 dicembre dell’anno scorso insieme all’Alleanza Colombia Libera dal Fracking, questa comunità ha partecipato al forum e alla protesta per opporsi all’esecuzione del progetto pilota del Fracking in questo municipio.
Edwin Antonio Indaburo, dirigente comunitario della frazione Isla Buenos Aires, di Cáceres, Antioquia, è stato sequestrato l’8 gennaio insieme ad un altro contadino dai narco paramilitari del Clan del Golfo, successivamente sono stati assassinati e gettati nel fiume Cauca.
Alfredo García, membro dell’Associazione dei Contadini di Ituango (Ascit), è stato assassinato dal Clan del Golfo il 10 gennaio nella frazione La Cuatro, Ituango, Antioquia.
Yulián Sánchez e Kevin Mavesoy sono due delle tre vittime mortali e sette feriti che ha fatto il massacro realizzato il 10 gennaio a Tres Esquinas nella provincia Santo Domingo, tra Florencia e Morelia, Caquetá.
Il 10 gennaio hanno perpetrato un altro massacro nel settore La 40, a Betania, Antioquia, lì hanno assassinato una signora di 42 anni, suo marito e suo figlio di 23 anni, senza identificarli.
Note:
[1] Nel 2020, 73 ex combattenti sono stati assassinati: Missione dell’ONU. El Espectador, 6-01-2021.
[2] Nel 2020 è cresciuto lo sfollamento forzato in Colombia. Noticias Canal 1, 6 -01-2021.
[3-4] Offensiva contro la Mobilitazione e la protesta sociale. Trochando sin Fronteras, 6-01-2021.
[5] La lotta contro l’abuso e le detenzioni arbitrarie nella protesta sociale (tre testimonianze). El Espectador, 07-01-2021.
[6] Denunciano reclutamento forzato di giovani ad Apartadó. W Radio, 6-01-2021.
11 gennaio 2021
ELN Voces
Traduzione del Comitato Carlos Fonseca: |
Himelda Ascanio, “En 2020 el desplazamiento forzado aumentó 33%” pubblicato il 11/01/2021 in ELN Voces, su [https://eln-voces.net/en-2020-el-desplazamiento-forzado-aumento-33/] ultimo accesso 12-01-2021. |